38. Non smetti dì sbalordirmi

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Non so cosa dire. Sono senza parole. Lo osservo mentre siamo a pochi centimetri di distanza. Ha un'espressione preoccupata, ma nonostante tutto cerca di rimanere rilassato, con scarso successo dato che si notano benissimo i muscoli della mascella tesi.

Mi tiene ancora stretti i polsi e questo mi mette a disagio. Li cerco di sottrarre alla sua presa più di una volta fino a quando li lascia liberi, senza allontanare il suo corpo dal mio.

Mi porto una mano tra i capelli. Sono sicura che di lui mi posso sempre fidare.

«Non ti fidi!?» mi chiede dolcemente accarezzandomi la guancia con molta delicatezza.

«Demon io mi fido sempre di te» dico decisa e seria.

«E allora perché non hai aspettato? Perché non mi hai chiesto spiegazioni? Perché ti sei chiusa in te stessa?» mi domanda riducendo sempre di più lo spazio tra me e lui.

"Se non mi lasci spazio vitale, caro mio, non mi metti nelle condizioni giuste per poter parlare".

«Demon cosa dovevo fare?! Non potevo mica venire da te e chiederti "Ehy Demon ma per caso hai parlato con William di me e come ti diverti a passarmi?". Da quello che ho sentito io, si poteva benissimo fraintendere tutto, soprattutto perché non vi vedevo con delle "sigarette" in mano!» gli dico mentre sto per perdere la pazienza e date le vicinanze non gli conviene farmi arrabbiare.

Lui mi sorride teneramente e chinandosi appoggia la sua fronte alla mia.

«Layla io non potrei mai e poi mai tradirti! Se ti fidi di me non devi mai più comportarti così, promesso? D'ora in poi se qualcosa non ti è chiaro vienimelo a chiedere di persona per favore! Va bene?» mi domanda avvicinandosi sempre di più e facendo sfiorare le punte dei nostri nasi fra di loro.

Mentre la sua mano è ancora sulla mia guancia, la quale continua ad accarezzare, e con l'altra mi risale il fianco io gli rispondo «Va bene».

Quando vorrei annullare le distanze lui tira in dietro la testa e sorridendo dice «Promettimelo». Continuando a sorridere io non posso fare a meno di fissargli le labbra mentre parla.

«Signorina Black, continuerai a bramare dal desiderio di baciare le mie perfette labbra fino a quando non me lo prometti» dice lui prendendosi gioco di me. Mentre sorride intravedo una cosa a cui non avevo mai fatto caso prima.

«Da quando in qua tu hai le fossette?» gli domandò allungando la mano verso la sua guancia. Lui scoppia a ridere «Layla ma ti sembra il momento per fare certe osservazioni?».

«Si, cosa c'è di male?! A me sembra il momento giusto e poi perché devo prometterti certe cose? Chi ti credi di essere?» gli dico sorridendo mentre lo aggancio, con le dita, per i passanti della cintura dei pantaloni e lo attirò verso di me.

Lui non aspettandoselo, quasi, perde l'equilibrio. Sul suo viso si dipinge un'espressione divertita con un pizzico di malizia. «Questa faccenda si fa interessante e dato il "poco spazio" io incomincio a sentire molto caldo» sussurra con voce molto sexy.

"Layla pensa!". Mi ripeto per qualche istante e poi, come nei cartoni animati, mi si accende la lampadina in testa e mi viene in mente un'idea folle ma allo stesso tempo geniale.

Mi avvicino e gli sussurro, cercando di fare risultare la mia voce il più sensuale possibile «Se hai così tanto caldo e se c'è così poco spazio, che ne dici se risolviamo il problema. Togliendoti la maglietta sentirai più fresco e avrai più spazio».

"Ovviamente omettendo che avrai fresco e poco più spazio solo per poco". Penso ridendo dentro di me.

Lui mi guarda non pensando, suppongo, che io stia scherzando per cui porto le mie mani ai bordi della sua maglietta. Gliela sfilo e gli portò le mani attorno al collo, tenendo ancora in mano la maglietta.

Take my Heart with youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora