44. Incertezze

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Cammino spensierata per i corridoi della scuola. Come tutti i giorni sperando che la giornata inizi bene anche se alla prima ora ho matematica. Mentre sto per girare l'angolo vedo Dany venirmi incontro bloccandomi la strada.

«Ciao Layla» dice passandosi una mano nei capelli in modo molto nervoso. Ha un sorriso finto dipinto sul viso che si nota da chilometri. Sta nascondendo qualcosa.

Faccio un passo di lato per passare oltre ma lei mi blocca la strada. «Ciao anche a te Dany, mi fai passare per favore? Ho premura di andare in classe». Mento spudoratamente dicendo che voglio andare in classe ma non mi importa più di tanto.

Lei mi prende a braccetto e cerca di farmi cambiare strada ma io punto i piedi per terra. «Dany cosa sta succedendo?» «Nulla, tu non ...» dice agitata non appena io mi volto senza ascoltarla.

Tutto il mondo mi casca addosso nel giro di pochissimi istanti. Demon. Il mio Demon sta baciando una ragazza. Mi avvicino, senza rendermene conto per vedere meglio. Quando metto bene a fuoco noto Emily.

Demon le porta le mani sotto alla maglietta e la bacia senza ritegno. Le lacrime incominciano a scendere senza preavviso. Emily mi guarda con sfida mentre bacia Demon, il quale mi sta dando le spalle.

Apro gli occhi all'improvviso e mi alzo, con il busto. Ho il cuore che batte a mille. «Tranquilla era solo un sogno» dice William stringendomi in un abbraccio. Le lacrime continuano a scendere senza sosta dagli occhi. Se fossi in un'altra situazione sicuramente respingerei William ma adesso come adesso ricambio l'abbraccio facendomi cullare dalle sue grandi braccia.

Faccio un profondo respiro di sollievo.

"Era solo un sogno".

Mi guardo attorno non riconoscendo l'ambiente in cui mi trovo. Sono su un divano nero ad angolo in una sala, deduco, con le pareti marroncine chiare con appesi molti quadri. Ci sono vari mobili di varie dimensioni. Difronte al divano sopra un mobile in vetro c'è la televisore.

«Finalmente ti sei svegliata. Pensavo ti fossi addormentata e che ti dovessi svegliare con un bacio come Filippo con Aurora» dice alludendo al film della bella addormentata nel bosco.

«William cosa ci faccio qui?» gli domando scostandomi una coperta di dosso.

«Eri messa abbastanza male quando sono sceso dalla macchina e ti ho trovata inginocchiata in mezzo alla strada in lacrime, non che ora tu sia messa meglio. Comunque alla fine quando ti stavo per chiedere la via in cui abitavi ti sei addormentata in macchina e per non svegliarti ti ho portata a casa mia» mi spiega accarezzandomi la schiena.

Le immagini della sera precedente mi invadono la testa. Fa male anche solo ricordare gli eventi della sera precedente. Andava tutto bene fino a quando quella maledetta strega non ha fatto la sua entrata. Spero che come è entrata se ne vada e se non se ne va la spedisco a casa io. Spero solo che il postino accetti un pacco di così poco valore da portare in Antartide. Sennò come alternativa potrei regalarle un viaggio di sola andata per il triangolo delle bermuda, da dove non si fa ritorno.

Tiro su con il naso e appoggio la guancia sulla spalla di William. Sono troppo distrutta per andarmene via da qui. Con un filo di voce dico a William «Ti ringrazio per tutto il tuo aiuto» «Non ti devi preoccupare Dolcezza. Tra mezz'oretta incomincia la scuola. Vuoi che ti accompagno a casa?».

«Si grazie».

Mi alzo dal divano, sistemo la coperta e seguo William in cortile dalla sua macchina. Durante il viaggio di ritorno penso a cosa dovrò raccontare ai miei genitori.

˜˜˜˜˜

...a casa...

«Grazie per il passaggio William» lo ringrazio scendendo dalla macchina. «Di nulla Dolcezza. Ora ti devo lasciare perché ho lasciato una mia amica nel mio letto tutta soletta e mi sembra da maleducato non andarle a tenere compagnia» dice William facendomi l'occhiolino.

Take my Heart with youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora