Oh.

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(Probabilmente alla fine del capitolo vorrete sbattervi la testa sul muro, proprio com'è successo a me tutte le tre volte che l'ho letto. Ricordate solo che lo smut c'era comunque.)


Oh.


I due ragazzi erano sul letto, la parte dei baci bagnati e delle carezze indecenti erano già finite per dare spazio a gemiti bassi da parte di entrambi, mentre stavano camminando un po' di fretta sino al letto, per saziare il desiderio di stare insieme.

Quello dalla pelle biancastra salì sul letto seguito dall'altro ragazzo, entrambi continuarono a baciarsi per un bel po', mentre avevano le loro erezioni nude tra le mani, dandosi piacere a vicenda.

Il ragazzo dai capelli più lunghi si girò ed appoggiò la faccia sul materasso del letto, ansimante, l'altro prese le gambe del ragazzo e le aprì sufficientemente per mettersi tra queste ed avvicinarsi all'entrata del ragazzo.

I ricci di quello che si trovava sdraiato si appiccicavano alla fronte, cadendo liberi dappertutto, anche se c'era una fascia a sostenere alcuni dei suoi capelli.

L'ovviamente maggiore tra i due fece scorrere le mani lungo la spalla poco sudata del ragazzo riccio, si abbassò facendo sì che il suo membro eretto strusciasse sulle natiche dell'altro, provocando gemiti ad entrambi, ma ancora non voleva penetrarlo.

Si abbassò abbastanza, stando sulle ginocchia, ed iniziò a dare vari baci e morsi sulla schiena dell'altro, lasciando i segni dei denti o solo piccoli cerchietti rossastri come succhiotti che iniziarono a schiarirsi al passare dei secondi.

Il ragazzo sdraiato gemeva disperato mentre si agitava un po', cercando di spingersi lui stesso all'indietro e ricevere un poco d'attenzione alla sua entrata ed al suo membro; la tortura di sentire solo tutti i morsi, baci e il fatto che il suo membro si scontrasse con le coperte del materasso, facevano sì che lui gemesse disperato.

Il procuratore di quei baci sulla schiena sogghignò e diede una sculacciata all'altro ragazzo, per poi avvicinarsi di più a quello, raddrizzandosi. Prese il suo membro tra le mani e lo diresse all'entrata del riccio.

Quel ragazzo disteso decise di alzarsi un po', ora invece di avere la guancia destra sopra il materasso era appoggiato con le mani a quello mentre inarcava la schiena, quando sentì che il maggiore entrava in lui.

Non l'aveva neanche preparato, ma sembrava che a quello dalla pelle biancastra non importasse, e se gli faceva male, non si notava neppure a causa dei gemiti che uscivano dalla sua bocca; si morse il labbro cercando di non essere molto rumoroso e chiuse gli occhi.

Quello che lo penetrava iniziò a muovere il bacino avanti ed indietro in modo lento, mantenendo le mani sui suoi fianchi. A volte gemeva e gettava la testa all'indietro per la sensazione del suo pene che veniva stretto dall'entrata del minore.

Le spinte aumentarono poco dopo, quando il maggiore diede un'altra sculacciata al riccio, per poi stringere i fianchi dell'altro con le mani, mentre muoveva i suoi avanti ed indietro più velocemente.

Il ragazzo riccio gemeva incontrollabilmente, tenendo la bocca aperta in una "O" perfetta, da dove lasciava uscire vari gemiti, ansimi e parole senza fine. Vari "Oh, oh, oh" si sentivano in tutta la stanza, e probabilmente anche in tutto il posto in cui si trovavano.

Erano al limite, entrambi potevano sentirlo, ma nessuno dei due voleva essere il primo a venire; il fatto che il pene del maggiore si muovesse nell'angolo e toccasse varie volte la prostata del minore non aiutava molto.

Ma il ragazzo che penetrava l'altro decise di farlo arrivare all'orgasmo, ed uscì da lui velocemente, l'altro buttò la faccia sul materasso con le braccia un po' stanche e la respirazione accelerata. Non sembrava neanche arrabbiato per il fatto che non avessero finito.

Indirectas ||Larry Stylinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora