Castigo.

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Punizione.


-Vai in camera mia.

Louis può solo annuire tremante, sentendo come il suo orgasmo che iniziava a liberarsi si dissolve. Harry lo prende per i fianchi, sollevandolo, e si alza andando in cucina e lasciando il ragazzo dagli occhi azzurri bisognoso sul divano.

Il maggiore si alza e si abbraccia a se stesso mentre cammina diretto alla stanza del riccio, sentendosi piccolo ed indifeso. E se Harry si fosse arrabbiato con lui?

Si getta sul letto del suo sia-quello-che-sia e piega le gambe, facendosi a pallina, sentendo un po' di freddo al sedere ancora esposto.

Harry entra nella stanza poco dopo, continua ad essere nudo, non porta più il preservativo che aveva.

-Ti ho detto di sdraiarti?

Louis ignora Harry e chiude solo gli occhi, aspettandosi una sgridata. In cambio, delle braccia lo alzano con facilità, lasciandolo seduto sul letto. Harry prende il suo viso e si guardano negli occhi, per poi baciarsi ugualmente bisognosi.

-Non importa l'affitto. Lo pagherò io, va bene. Ma devi imparare a non prendere decisioni che coinvolgono entrambi, okay?

-Scusa.

-Scusa chi?

Louis fa una smorfia senza capire, ma poi qualcosa fa click nel suo cervello e capisce tutto.

-Scusa, daddy.

Harry sorride e tornano a baciarsi in modo umido, unendo le lingue, facendole scontrare tra loro. Poi il minore si separa e si siede sul letto con i piedi per terra.

-Ti... Punirò.

Louis non ha mai fatto niente del genere con qualcuno, ma sa che il suo sia-quello-che-sia non gli farà del male. Quindi si alza e si inclina, poggiando mezzo corpo sul grembo di Harry, tenendo le gambe piegate e il sedere alzato.

Il ragazzo dagli occhi verdi inizia a massaggiare lentamente il sedere del maggiore e dopo alza la mano, per poi abbassarla con un po' di forza verso le natiche di Louis; questo si fa sfuggire un piccolo grido di sorpresa.

Un altro colpo e Louis si sente strano; i colpi gli provocano un po' di dolore, ma questo va giusto al suo membro, dandogli per un qualche motivo piacere.

Harry gli dà altri cinque colpi, dandogliene sei in totale ed il sedere del maggiore è un po' arrossato. Il riccio si abbassa, passando la lingua nel mezzo delle sue natiche e Louis vuole sul serio masturbarsi.

Quindi Harry lo toglie dal suo grembo e Louis gattona sul letto, mettendosi su gambe e mani come un gattino, ironico visto che indossa ancora le orecchie.

-Puoi scoparmi ora, daddy?

Anche Harry sale sul letto, avvicinandosi gattonando sino al castano e passa una delle mani sul fianco dell'altro, stringendolo, non lo avvisa neanche quando lo sta già penetrando forte.

Louis grida affascinato, gemendo forte ed è veramente vicino, ma nel video che ha visto non può venire prima che l'altro glielo abbia detto. Maledizione.

Harry lo sta penetrando così fottutamente bene, toccando una, due, varie volte la sua prostata, mandandogli onde di piacere lungo tutto il corpo, arrivando al membro che rilascia già liquido pre-seminale.

E da quello che può sentire nella sua entrata, anche Harry lo sta rilasciando.

Le spinte del minore accelerano, i rumori nella stanza sono in maggioranza morbosi gemiti ed il rumore dei testicoli di Harry che si scontrano contro l'ancora dolente sedere di Louis.

-Ha... D-daddy... Ho bisogno, ahhh...

-Vieni bello, e gemi forte.

Ed a Louis non devono dirlo due volte quando viene forte sulle coperte, gemendo e rilasciando una maledizione con il nome di Harry in essa.

Harry sente come se il suo membro fosse asfissiato dalle pareti dell'entrata di Louis, che lo fa arrivare all'orgasmo giusto dopo il ragazzo dagli occhi azzurri, il quale ha già posato la faccia sul letto, lasciando il suo sedere alzato.

Il riccio viene dentro al ragazzo ed esce con attenzione, guadagnandosi un gemito dal maggiore. Si sdraiano sul letto mezzi abbracciati, Louis con la mano sul petto del riccio ed Harry con la sua sulla vita dell'altro.

-Stai bene, Lou?

-Non sono più un... Piccolo gattino?- risponde con la respirazione più agitata rispetto a quella di Harry.

-Certo che sì, ma hai un nome piccolo.

-Sto bene, daddy Hazz.

Entrambi ridono e si guardano negli occhi sorridendo.

-Pulisci le coperte.

-Lou!

-Okay, che ognuno pulisca il suo disastro.

-Ma se io...

-Io lavo le coperte, tu pulisci me.

-Mi sembra giusto.



Indirectas ||Larry Stylinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora