Capitolo 41

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Niall pov

Sono passate esattamente due ore da quando Ale è uscita di casa, magari c'è tanta gente al supermercato ma di solito a quest'ora la gente lavora quindi non lo so... L'avró chiamata circa cinque volte ma non risponde, che non prende?

Quattro ore da quando è uscita. Forse dovrei andare a cercarla....
Così mi metto le scarpe, prendo il telefono ed esco di casa salendo in macchina. Guido fino al supermercato di sempre ed appena entro inizio a guardare tra le corsie, il negozio è abbastanza piccolo quindi non dovrei perderla di vista in caso sia qui. Appena finisco il giro tra tutte le corsie, arrivo fino al bancone delle informazioni, qui hanno i monitor delle telecamere e magari possiamo vedere se è entrata oppure no.
La ragazza riesce ad accedere ai filmati dalle ore quattordici in poi ma nessuno è entrato nel supermercato se non una signora anziana ed un gruppetto di ragazzini.
Esco dal supermercato dopo aver ringraziato la commessa e mi rimetto in macchina provando a richiamarla ma niente, suona a vuoto. Mi sto preoccupando da morire...

Ale pov

Non so dove mi trovo appena apro gli occhi ma, so di non essere in un bel posto. Le mie gambe sono legate, così come i miei polsi e queste corde mi stanno bloccando la circolazione. Vorrei anche bere ma non ho assolutamente nulla qui con me. Non so che ore sono ma vedendo fuori dalla piccola finestrella il cielo è più scuro quindi presumo sia passato abbastanza tempo... Ho bisogno di Niall ora, la situazione non penso sia delle migliori ed ho tanta paura. Cosa posso fare? Assolutamente nulla.
D'un tratto la porta si spalanca rivelando la figura di un ragazzo ed una ragazza. Il ragazzo viene verso di me, strattonandomi e tirandomi in piedi mentre la ragazza che ha un cappuccio in testa si posiziona davanti a me con la testa china.
-e così stavi andando a fare la spesa, eh sgualdrina?- la ragazza si toglie il cappuccio rivelandosi: la fottuta Melissa
-che cosa vuoi?- le dico cercando di stare calma anche se vorrei prenderla a sberle.
-oh, vorrei tante cose da te... Prima di tutto dei soldi, tanti soldi, che mi faró dare dal tuo bel ragazzo... - mi accarezza una guancia per poi darmi uno schiaffo tanto forte da farmi girare la faccia. Stronza. Prima o poi pagherà per tutto questo... Ha già scontato la sua pena di solamente sei mesi in Australia, dopo le minacce ed aver mandato qualcuno per sparare a Louis o chiunque gli capitasse a tiro.
-sei solamente una stronzetta che ha bisogno di attenzione- le dico. Non so da dove io abbia preso il coraggio per dire questo e forse me ne sto già pentendo..
Un pugno entra in contatto con la mia pancia facendomi quasi piegare dal dolore.
-tu sarai la stronzetta e porta rispetto o te ne pentirai- Melissa ed il ragazzo mi lasciano nuovamente da sola in questa stanza sudicia. Provo a toccarmi le tasche ma, noto che mi mancano i soldi ed il telefono.

Non so quanto tempo sia davvero passato, ma è sera, il cielo è scuro ed io sto morendo di sete e di fame. Vorrei solamente tornare a casa e non so nemmeno se mi trovi a Londra o in periferia. La porta si apre ed il ragazzo di oggi pomeriggio entra con un vassoio, si chiude la porta alle spalle e viene verso di me.
-ti ho portato da mangiare-
-grazie, stavo morendo-
-mi dispiace che Melissa ti tratti così, sembra solamente una ragazzina viziata.-
-già- il ragazzo che ho scoperto chiamarsi Jake, mi aiuta a mangiare visto che i miei polsi sono legati ed ho i movimenti limitati.
-ti farò uscire da qui-dice appena finisco di mangiare
-davvero lo faresti?-
-si ma prima devi fare una cosa con me- sorride malizioso. Merda. Cazzo. Non lo farà davvero... Sposta il vassoio e dopo tira fuori un coltellino dalla sua tasca dei pantaloni tagliando le corde liberandomi gambe e polsi -se provi a scappare o farmi male, giuro che potrei farti io del male- non so da dove lo abbia tirato fuori ma prende dello scotch e lo mette sulla mia bocca -così non urlerai- dice e dopo avermi fatta stendere in modo poco delicato su un materasso che fa davvero schifo, mi toglie la maglietta buttandola da qualche parte. La sua bocca schifosa si appoggia sul mio collo e scende fino al mio seno. O mio dio, non posso crederci che stia succedendo sul serio... Non ero pronta di nuovo a subire dopo quello che era successo con Ashton in Australia.
Quando cerco di respingerlo, con una mano mi blocca entrambi i polsi facendomi davvero male.
-e no bambolina, non ci si comporta male- cerco di dire qualcosa ma il nastro me lo impedisce. -se non stai ferma, ti farò davvero male- Jake finisce di spogliarmi e lega di nuovo i miei polsi sopra la mia testa con la corda che aveva tagliato prima. Si abbassa di poco i pantaloni, giusto per far uscire il suo membro quasi eretto. Mi fa sedere e dopo aver tolto il nastro dalla mia bocca facendomi urlare infila il suo sesso nella mia bocca. -succhia- dice mentre una mano si posa sulla mia intimità iniziando a fare movimenti circolari con due dita. In poco tempo, Jake viene nella mia bocca e quasi mi viene da vomitare.
-vedo che sei una brava bambina- dice accarezzandomi i capelli. Ho bisogno di Niall. Mi sento così sporca ora... Con una forte spinta entra in me e quasi sobbalzo, continua con spinte veloci e forti tant'è che delle lacrime iniziano a scendere dai miei occhi. Vorrei solamente riaprire gli occhi e trovarmi nella mia stanza e pensare che sia stato tutto un incubo ma, quando li riapro scopro che è la realtà.
-sei una piccola e sporca puttana- questa è l'unica cosa che sento prima di svenire.

Nialle | Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora