Dura all'esterno, fragile all'interno...

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Mi catapulto dal dottore che mi guarda impietosito.

Oh no...

-La situazione è più grave di quanto pensassimo. La pallottola a quasi colpito il cuore e di conseguenza ha perso molto sangue. Stiamo cercando un donatore 0 negativo. Ora lo stiamo operando d'urgenza e sarà fuori fra due ore, ma siamo stati costretti a indurlo in coma, mi dispiace. - Spiega lui.

L'aria in questa stanza sembra non essere più sufficiente. Esplodo di nuovo e stavolta non resisto.

-No!...NO non è vero! SONO TUTTE CAZZATE!-

Indietreggio scuotendo la testa, come se volessi svegliarmi da questo incubo.

Le gambe reagiscono da sole e cominciano a correre via da quell'edificio troppo piccole per me.

Noto con gran piacere che è cominciato un temporale in vista dell'estate.

Continuo a correre per le strade sotto la pioggia. Non me ne frega un cazzo se mi bagno. Rischio più volte di finire sotto una macchina, ma non mi interessa neanche di questo.

Amo la pioggia. Perché mi sembra che anche la cosa più limpida, bella e inespressiva come il cielo può piangere.

Si, il cielo piange. Piange con me e si sfoga distruggendo quello che incontra con i fulmini e urla attraverso i tuoni. Amo la pioggia perché mi fa sentire meno sola in questo momento esattamente come quando avevo 16, ed ero sola.

Ho perso il senso dell'orientamento, non so più dove mi trovo porca puttana!

I sensi di colpa si impossessano di me.

Dovrei essere lì con lui. A tenergli la mano e a dirgli che lo aspetto. Proprio come ha fatto lui quando io ero in coma.

Già forse dovrei. Ma ho paura. Ho troppa paura di sapere la verità, scoprire se sparirà dalla mia vita oppure no.

Non ha più senso vivere senza di lui, cazzo!

Se qualcuno dovesse sentire la storia della mia vita, mi prenderebbe per una pazza psicopatica. E forse lo sono, penso.

Se dovessi dire ad un estraneo quello che è successo mi insulterebbe e mi direbbe che sono solo una bambina. E forse anche questo e vero.

Una persona per capire quello che ho passato dovrebbe prima viverlo, come ho fatto io.

Nessuno si dovrebbe permettere di giudicarmi senza sapere quanto può essere crudele e ingiusta la vita.

Sto camminando a vuoto e il telefono continua a squillare, ma lo ignoro.

Continuo per la mia strada, ma poi mi viene in mente un pensiero che mi da la nausea: se Evan mi sta chiamando per dirmi che...è finita?!

Mi prenderei a sberle solo per averlo pensato.

Afferro il telefono e lo richiamo.

Conversazione telefonica

E: Jade dove cazzo sei? Hunter è uscito. Lo hanno portato in stanza.

-Scoppio a piangere-

Io: Evan, non so dove sono. Ho paura, cazzo ho una fottuta paura.

E: Shhh, non piangere piccola. Dimmi dove sei, vengo a prenderti.

Io: La strada che porta all'autostrada, credo. Sbrigati ti prego!

E: Sarò li in un attimo. Non muoverti.

Sono patetica. Patetica e ridicola.

Ecco come mi riducono i sentimenti. Ecco come di danna l'amore.

Ma il mio amore per lui non è dannato, anzi.

Sono arrivata alla conclusione che sono io l'anima dannata qui!

Sono bagnata dalla testa ai piedi, ma non me ne frega un cazzo.

Dopo dieci minuti avvisto la moto di Evan avvicinarsi.

Si ferma davanti a me e senza dire nulla scende dalla moto e corre ad abbracciarmi. Ho bisogno di essere rassicurata che andrà tutto bene, che lui è forte e che c'è la farà, che noi meritiamo di essere felici insieme. Perché non può essere tutto più facile, perché?!

Mi lascio andare cercando conforto nella pioggia e alle sue braccia che mi stringono.

-Jade, piangi, urla, prendimi a pugni. Sfogati, ti prego. Fai qualsiasi cosa pensi ti possa fare bene.- Mi supplica.

Le parole mi muoiono in bocca. Voglio solo che mi dica cosa succederà.

-C'è l'ha farà vero? Ti prego dimmi che non mi lascerà. Niente ha più senso se non c'è lui. Sono una stronza! È colpa mia, cazzo è tutta colpa mia. Se non fosse per me ora starebbe bene.- Sto gridando cercando di coprire il rumore della pioggia che batte forte sull'asfalto.

-Non lo sappiamo, nessuno sa cosa succederà. Ma lui avrebbe preferito morire per te che vivere senza di te, capito?! - Annuisco.

-Ora andiamo prima che ti prenda qualcosa.-

Mi sorride debolmente e mi allunga il casco, che io rifiuto.

Salgo dietro di lui e mi riconduce nel posto da dove poco fa sono scappata.

Riporto quello che oserei definire il mio corpo in quel corridoio che puzza di candeggina, che tanto odio.

Siamo rimasti solo io, Evan, mio padre e Demon in sala d'aspetto. Gli altri sono tutti di sotto.

Se tutto questo fosse capitato due anni fa ora sarei sul cesso a liberare l'anima. Ma adesso no. Ora sono forte...vero?

Pff. Che stronzata!

Si infatti. È proprio una stronzata in effetti.

SPAZIO AUTRICE!

Vi voglio caldiiiiii! Scusate ma ero a boxe e ho trovato un po di tempo per pubblicare. Amatemi!

Cosa succederà a Hunter? C'è l'ha farà a tornare dal suo amore? E Jade sopratutto come reagirà al duro colpo?! Riuscirà ad avere la vendetta che tanto desidera?!

Lo vedremo nei prossimi capitoli. Bye bye <3

#ale


Il sapore della libertà (Secondo Volume)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora