Inizia la convivenza...

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-Oh ehm, un attimo.- Urlo in risposta.

-Hunter vuole solo parlarmi ti prego, calmati.- Gli prendo le mani ma lui le sfila via, mi fulmina con gli occhi e va verso la porta.

Di sicuro non è finita qui, dopo mi sgriderà e si incazzerà come non mai.

Apre la porta e demon sbianca nel vederlo. Che situazione del cazzo!

Hunter lo spintona e esce dalla stanza in silenzio.

-Scusalo ti prego facciamo veloce.- Lo supplico sperando che esaudisca quello che gli ho chiesto.

Lui annuisce e si siede sulla sedia della scrivania.

-Come stai?- Mi domanda con lo sguardo rivolto per terra.

-Bene ora. Tu?- Mi siedo sul letto.

-Si va avanti. Volevo solo dirti che mi dispiace per tutto, per il bacio, per quello che è successo a Hunter e per non averti detto prima di mio fratello.- Continua a evitare il mio sguardo. Mi fa pena un po'. Lui d'altronde non ha fatto niente di male. Anche io avrei fatto quello che ha fatto lui se amassi un altro.

-Demon davvero non ti preoccupare, ti sei scusato già troppe volte con me. Non ti do la colpa di niente. È successo e basta, piuttosto dispiace a me per te. Non volevo causarti problemi.- E lo penso davvero. Ma io ho capito che non è questo il problema. Lui sa che io l'ho perdonato. E se stesso che non riesce a perdonare. I suoi occhi riflettono la stessa emozione che provavo io anni fa.

-Ti farò pena, già lo so. Comunque volevo salutarti. Domani partirò con Scooter, andremo a Hollywood. Voglio cominciare una nuova vita senza incasinarmi.- Mi confida facendo scontrare i nostri sguardi.

Non potrei essere più felice per lui. Finalmente si tirerà fuori da tutta questa merda proprio come ho fatto io. Gli sorrido e lui ricambia.

-Sono contenta per te...-

-Grazie, anche io.-

La curiosità e la paura però si sta invadendo di me. Chissà cosa è successo ad Aaron e Shay.

-Demon...com'è finita con Aaron?-

-non ti preoccupare. Stanno bene, hanno avuto solo qualche punto e non faranno il mio nome o scooter gliela farà pagare. E aaron non è così stupido da sfidarlo di nuovo, quindi tutto risolto.-

Tiro un sospiro di sollievo. Avevo paura che potesse finire dentro che tentato omicidio, ma in effetti ha ragione. Aaron e gli scott non sono così stupidi da cacciarsi in qualche altro casino.

-Non hai idea della paura che avevo se ti avessero preso.- Sento tutte le preoccupazioni e i problemi dissolversi, mi sento più leggera finalmente.

-Bhè io vado. Spero che un giorno ci rivedremo Jade Anderson.- Si alza dalla sedia, mi sorride e sparisce dalla mia camera. Forse per sempre.

Mi mancherà un po', ma non potevo certo impedirgli di seguire suo fratello. Spero per lui che riuscirà ad andare avanti nel migliore dei modi.

Intanto io decido di preparare la valigia prima di andare a cercare il mio ragazzo "gelosone e con la coda di paglia". Se la prende e si incazza per qualsiasi cosa, dio quanto è pesante e lunatico.

Butto alla cazzo i vestiti e le scarpe un po nel borsone e un po nelle valige già stracolme. Forse ho trovato una casa definitiva. Negli ultimi anni ho girato ovunque fra case, città e alberghi. Mi sono rotta il cazzo di preparare le mie cose e partire. Stavolta è per sempre, spero.

Mi sembra di non aver dimenticato niente.

Scendo al piano disotto sperando di trovalo in cucina, infatti è li a parlare con Evan.

Mi siedo sul divano per non interrompere la loro conversazione. Non sia mai che lo faccio incazzare di più. Sembra si siano accorti di me ma continuano a parlare.

Si abbracciano e vengono verso di me, mi alzo.

-Ci mancherà vederti scorrazzare per casa Jade.- Mi abbraccia Evan mentre lo dice.

-Anche a me mancherà star qui.- Gli sorrido.

Hunter non parla ma continua a fissarmi e Evan è decisamente a disagio.

-Oooooooookay, ci vediamo ragazzi.- E sparisce dalla cucina lasciandomi da sola con lui. Bastardo!

-Sono pronta, andiamo?- Cerco di mostrarmi entusiasta e di ignorare il suo sguardo severo che mi sta dando parecchio fastidio.

Bel modo di iniziare una convivenza!

Non risponde. Afferra alcune valige e io lo seguo in silenzio verso la macchina. La moto la verrò a prendere domani.

Partiamo dalla villa dirigendoci verso casa sua...nostra.

È concentrato sulla strada e non emette emozioni. Bhà, forse sta aspettando di esplodere una volta arrivati.

Eccoci qui. È proprio come me la ricordavo. Enorme e a due piani. Le stanze da letto di sopra. Un salotto enorme con un televisore da 80 pollici. La cucina con l'isola nel mezzo e un divano di pelle nero a L.

-Porta la tua roba di sopra in camera, intanto preparo la cena.- Finalmente a parlato. Ma non ha comunque lasciato fuoriuscire un emozione.

Sembra parecchio incazzato però da come è distaccato.

Obbedisco e vado nella stanza.

Noto con gran stupore che la stanza da letto non è più in quella di prima, ma dalla parte opposta della casa.

L'idea di dormire nello stesso letto in cui lui mi ha sostituita con puttane mi farebbe abbastanza schifo.

Poggio la valigia sul letto e la svuoto nella cabina armadio.

Dopo un'ora buona mi sembra di aver messo in ordine tutto quanto e scendo al piano di sotto.


Il sapore della libertà (Secondo Volume)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora