Capitolo 2

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Leggete lo spazio autrice che si trova alla fine del capitolo.

*L'estate scorsa, 20 giugno 2014, Los Angeles*

-"Michelle, dai muoviti." mi urla contro Caterina.

Come al solito sono in ritardo e Caterina si sta parecchio irritando, lei è come una sorella per me ci conosciamo da quando avevo pochi giorni, ha un anno in più di me ed è poco più bassa con dei capelli rossi e mossi.

I miei genitori, i genitori di Caterina e i genitori del resto dei nostri amici, si sono cresciuti insieme e di conseguenza i loro figli, ovvero noi, siamo amici. È una specie di grande famiglia che va avanti da un paio di generazioni. Si tratta di più o meno di una decina di famiglie.

Gli affari dei miei genitori e il loro business, non è solo loro, è anche di queste famiglie, le famiglie dei miei amici.

Qui a Los Angeles, e non solo, le nostre famiglie sono le più conosciute, ricche, famose e temute da un lato.
Sembra figo, vero? E invece non lo è affatto.

Tutta la mia vita come anche quella degli altri è composta da un sacco di dimostrazioni di potere.
Ogni cosa che facciamo come famiglia è solo ed esclusivamente per dimostrare qualcosa.

Di tutta questa 'ricchezza' e potenza io non ci faccio nulla. Anzi non sopporto tutte queste cose.

-"Sono pronta, metto le scarpe e arrivo." infilo velocemente le mie all star bianche e usciamo di corsa.

Dobbiamo andare ad una festa, non so nemmeno chi l'abbia organizzata o chi ci sarà, so solo che Cat mi ha trascinata e uno dei motivi per cui ci vado è che tutto il resto dei miei amici sarà lì e non aspetto altro che rivederli.

Ci accompagna uno dei nostri autisti e dopo 10 minuti siamo in una sorta di locale, con molti ragazzi, alcol, musica, fumo e le solite cose che ci sono ad una festa.

Seguo Caterina e raggiungiamo il nostro tavolo dove però non c'è nessuno.

-"Dove sono tutti gli altri?" chiedo a Cat.

Lei fa spallucce e borbotta:"Non so, saranno in giro da qualche parte."

Inutile dire che c'è un terribile odore di fumo ed alcool e la musica è davvero troppo alta.

Al nostro tavolo si siedono due ragazzi che non conosco.

-"Ciao Cameron, ciao Nash" dice Caterina abbracciandoli.

Sono davvero loro? Possono mai non riconoscere le persone con le quali sono praticamente cresciuta?

Di solito torno qui ogni estate, ma l'anno scorso mia mamma ha dovuto operarsi e siamo rimasti in Italia. Quindi non torno da due anni, ammetto che in due anni le persone cambiano ma questo non giustifica che io non sia riuscita a riconoscerli.

Immersa nei miei pensieri non mi rendo conto di come uno dei due mi abbraccia.

-"Hey Nash." lo stringo a me sperando sia lui dato che ero troppo occupata a ragionare tra me e me per badare a chi mi stesse abbracciando.

-"Ma sono Cameron." ribatte staccandosi da me.

Fantastico, partiamo bene.
Prima figura di merda: fatta.

-"Ahahahah lo so, volevo vedere la tua reazione" dico scoppiando in una risata isterica.

Cameron sorride ma la sua espressione è confusa, divertita e impaurita dal mio comportamento da posseduta.

How deep is your love? || Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora