Capitolo 60

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-"Michelle, Michelle..svegliati, porca merda." sento imprecare.

-"Antony dovremmo portarla in ospedale.."

-"No." riesco a dire aprendo gli occhi.

Riesco a riconoscere i capelli neri di Natalie e la sua faccia praticamente sconvolta.

-"Grazie a Dio. Michelle devi farti controllare, dico sul serio." urla.

-"Va bene, non urlare, ti prego." mi alzo da terra e mi gratto la nuca e noto del sangue.

-"Michelle dobbiamo andare al ospedale." dice Antony.

-"Non penso, sono rotolata per le scale credo, per questo ho del sangue, devo aver sbattuto la testa." dico andando in cucina per prendere un po d'acqua.

-"Bah..la normalità con la quale prendi la questione mi stupisce. Ma ti rendi conto di quello che succede?" continua ad urlarmi Natalie seguendomi in cucina.

-"Ehm io vi lascio, se avete bisogno sono fuori." dice imbarazzato Antony uscendo.

-"Ascolta, mi succede ogni giorno quasi, anzi a volte è pure peggio perché prima di svenire ho degli attacchi di panico e questa volta non ne ho avuti quindi.."

-"Ma che bella notizia, perché non facciamo una festa?." ironizza.

-"Dai, Natalie, non prendertela, andrò a farmi controllare prima o poi."

-"Magari prima di morire." mi lancia un occhiataccia.

Lo so che fa così perché è preoccupata ma so già come gestire la situazione.

-"Come mai sei qui?" chiedo.

-"Non so, così, ho deciso di passare a vederti e meno male, comunque stavo tornando da casa di John." dice battendo con le unghie sul tavolo.

Anche lei naturalmente con le unghie lunghe otto metri.
Tutte con le unghie perfette e sistemate sono qui, le mie sono lunghe le sistemo sempre ma da quando sono qua non ho il tempo di curarle meno male che domani vado con Amber dall'estetista.

-"A proposito, come va con lui?"

-"Tutto normale, siamo quasi alla fine." dice sorridendo.

-"La fine di che?" chiedo confusa.

-"Dai Michelle, mi conosci da quando sei nata e non sai ancora come sono fatta, beh anche John mi conosce da praticamente sette anni ma non ha capito le mie intenzioni."

-"Vuoi usarlo?" sbuffo.

-"Voglio farlo innamorare e lasciarlo marcire da solo, lo faccio sempre."

-"Ma che ti ha fatto John?"

-"Ma non è John in particolare, anzi è simpatico ed è anche un mio amico praticamente da quando ero una di quelle sfigatelle di 10 anni, però boh..mi dispiace per lui ma farò come faccio con tutti e poi resteremo amici." fa spallucce.

-"Vorrà rimanere tuo amico dopo questo, secondo te?" chiedo sedendomi sulla sedia.

Lei nel frattempo si alza e aprendo lo scaffale tira fuori una tazza e si fa del caffè.

How deep is your love? || Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora