Capitolo 45

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Chiudo silenziosamente la porta ed entro in casa, mi sporgo in sala per vedere se Cameron dorme ancora ed evidentemente sì, ha gli occhi chiusi.

-"Sono sveglio." mi informa senza aprire gli occhi.

-"Beh..buongiorno allora." borbotto e mi dirigo verso le scale per andare in camera mia.

-"Aspetta..dove sei stata?" chiede alzandosi.

-"Ero fuori." dico con freddezza.

-"Dove?" insiste.

-"Fuori e basta, non sono tenuta a darti spiegazioni." dico salendo i gradini che mi mancano e entrando in camera mia.

Mi siedo sul letto e sbuffo, in quel momento la porta si apre rivelando Cameron.

-"Sei incazzata per la cosa che ho detto prima?" 

-"No." rispondo.

-"Si lo sei e non ne capisco il motivo, non ho detto che sei una troia."

-"Non lo hai detto esplicitamente ma me lo hai fatto capire." ribatto.

-"Michelle ho solo detto che a lei piace prendere in giro le ragazze che io uso, ma solo perché lei pensa che tu sei una di quelle, invece non lo sei."

-"No, hai detto che io sono una di quelle con cui te la spassi è dato che io non ho intenzione di esserlo, non voglio più avere niente a che fare con te." dico ma mi pento subito, non è ciò che penso..o forse sì.

-"Ma porca puttana. Mi fai salire il crimine, giuro che ti prenderei a schiaffi ma lo vuoi capire che non ti ritengo una troia, non voglio portarti a letto, ok? Magari te lo dico mille volte che vorrei farlo ma questo non vuol dire che lo farò, non sei come le altre, quando te lo ficcherai in quella testa vuota che ti ritrovi?"

-"Dai, prendimi a schiaffi..cosa vuoi che vada a pensare? Me lo dicono tutti come sei fatto e l'ho visto anche io, come posso pensare che non vuoi comportarti con me come hai fatto con tutte le altre? Non voglio essere usata e cose del genere quindi mi devi stare lontano."

-"Ma Dio..."

-"Santo." lo interrompo prima che inizi a bestemmiarmi addosso.

-"Sei insopportabile lo sai?" chiede.

-"Allora perché sei qui? Se sono così psicopatica e insopportabile perché sei qui? Spiegamelo perché io non lo so."

-"Siamo in due, tranquilla." sbuffa.

-"Che ore sono?" chiedo cambiando discorso.

-"Perché lo chiedi? Hai appuntamento con qualcuno di importante?" chiede con arroganza.

Ma che gli è preso ora?

-"Si. Vuoi sapere altro?"

-"Si, con chi?"

-"Con nessuno Cameron, volevo solo sapere che ore sono." dico esasperata.

-"Sono le 18:30."

-"Usciamo con gli altri?"

-"Dove vanno?"

-"Sicuramente a ballare. Se vuoi chiamo Amber o Cat per chiedere." dico e lui annuisce.

È strano come siamo passati dal urlarci al parlare normalmente in pochi minuti.

Ordino a Cameron di andare a sistemare il divano mentre io preparo da mangiare.

-"Cameron." urlo dalla cucina, tagliando un pezzo di carne per metterlo in forno.

-"Dimmi piccola." dice abbracciandomi da dietro appena entra in cucina.

How deep is your love? || Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora