Capitolo 3

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-"Svegliati, Michelle." mi urla nel orecchio Caterina saltando sul letto.

Ma perché diavolo non posso alzarmi normalmente almeno per un giorno?

Sbuffo e mi metto a sedere sul letto fissandola con uno sguardo omicida.

Quando mi sveglio è sempre così, sto seduta a fissare un punto della parete per eternità fino a quando sono pronta a tornare a far parte della vita dei mortali.

-"Che cosa vuoi?" chiedo.

-"Vado a casa." annuncia.

Mi ha seriamente svegliato per dirmi questo?

Ma lo sa che poteva andarsene anche senza per forza svegliarmi?

-"Ok, ciao." dico tornando nel letto per addormentarmi.

*3 ore dopo*

La suoneria del mio telefono mi rimbomba nelle orecchie e mi sveglio di colpo, prendo il cellulare e vedo che mia mamma mi sta chiamando.

-Michelle non dirmi che stai ancora dormendo.

-Non sto ancora dormendo. ubbidisco.

-Mi stai prendendo in giro?

-Mi hai detto di dirtelo e io te l'ho detto. rispondo ovvia.

-Alle 11.30 devi andare casa dei Dallas, prendi quella borsa che c'è in camera mia piena di vestiti e la porti lì. Sono miei vestiti che non voglio più e li do a Claire se li vuole.
Quindi ricapitolando, prendi la borsa, la porti, aspetti che Claire li provi e li scelga e riporti quelli che non vuole.

Per chi non lo sapesse: Claire è la madre di Cameron.

-Ma una domanda? Per chi mi hai preso? chiedo.

-Michelle, fai ciò che ti ho detto. ribatte.

-Lo faccio se me lo chiedi e pure per favore, non lo faccio di certo se me lo ordini. dico e sento mia mamma sbuffare.

-Per favore, potresti fare ciò che ti ho detto? chiede con un finto tono gentile.

-Si, così va bene. dico chiudendo il telefono.

Scendo dal letto, vado in giro per casa non trovando nessuno.

Mi lavo velocemente, mi pettino e mi vesto.
Esco di casa arrivando subito a casa di Cameron.

Busso alla porta ritrovandomi davanti proprio lui.
Lo guardo terrorizzata e chiedo:"C'è tua mamma?"

-"No, arriva tra 10 minuti." dice facendomi segno di entrare.

Mi butto sul divano, come se fosse casa mia, infondo lo è.
È da quando sono piccola che vengo qua a dormire per stare con sua sorella, Nicole.

C'è un certo imbarazzo tra di noi dopo quello che è successo ieri.
In realtà è imbarazzante per me, lui è piuttosto tranquillo va in giro per la casa mezzo nudo ignorando del tutto la mia presenza.

Si siede sul divano tenendo in mano il suo telefono e messaggiando.

Un paio di minuti dopo si gira verso di me chiedendo:"Vuoi qualcosa?"

-"No, grazie." rispondo seria.

-"Rilassati, bambolina, non ti mangio mica." scherza mentre io continuo a guardarlo seria.

Quanto vorrei spaccargli i denti uno ad uno.

Ma con quale coraggio poi mi chiama bambolina?

-"Andiamo in camera mia?" chiede.

Faccio una faccia inespressiva a questa proposta e lui scoppia a ridere.

-"Scherzavo dai, ridi un po'.." dice ma io non batto ciglio.

-"Tranquilla non ti scopo in camera mia, se ho voglia di scoparti ti scopo e basta, fregandomene altamente di dove ci troviamo, per ora sei fuori pericolo perché so contenermi ma sappi che mi provochi" dice con un sorriso stampato in faccia.

Con quale finezza?

Questo ragazzo sta iniziando davvero a farmi paura.

Mi alzo andando in cucina per prendere qualcosa da bere.

Il modo e la velocità in cui mi fa salire il nervoso sono incredibili.

Torno in sala guardandolo furbamente.

Mi sono rotta le scatole di farmi prendere per scema da lui.

-"Comunque ho sentito che recentemente il tuo amichetto non riesce ad alzarsi. Sai le voci girano molto velocemente" dico sorseggiando l'acqua.

Il sorriso scompare dal suo volto per un istante per poi tornare a ridere rumorosamente.

-"Non hai nemmeno idea di come si alza il mio amichetto." dice mentre balza in piedi.

Lo guardo dubbiosa come per prenderlo in giro e lui si avvicina a me.

Mi blocca tra il muro e il suo petto e a me inizia a mancare lo spazio.

-"Ascolta, Cameron, mettiamo in chiaro le cose, sono claustrofobica, ho bisogno dei miei spazi quindi tieni le distanze." dico mettendomi le mani davanti.

Ignora quello che gli dico e chiede:"Vuoi controllare tu se riesce ad alzarsi?"

Sgrano gli occhi con fare ovvio e ironico:"Evitiamo altre delusioni dalla vita."

-"Michelle, non ti conviene scherzare con me, sai?"

-"Ma tu, precisamente, chi pensi di essere?"

-"Io sono Cameron Dallas, sono conosciuto da tutti come.."

-"Come chi? Lo sfigato? Dai, Cameron, scendi con i piedi per terra che sei ridicolo."

-"Fai poco la simpatica che anche tu finirai come le altre." dice togliendosi da davanti a me.

-"Continua a sognare, Dallas." commento tornando sul divano finalmente avendo i miei spazi.

-"Non chiamarmi per cognome, è una cosa che odio...più di quanto odio te e intendiamoci è tanto."

-"Me ne sbatto il cazzo, Cameron. Di te e di tutto quello che ha qualcosa a che fare con te." dico con aria strafottente.

Sta per rispondere però la porta si apre, io prendo una rivista facendo finta di leggerla mentre Cameron prende le cuffie e fa finta di ascoltare la musica.

Sua mamma entra guardandoci male.

-"Cosa è successo?" ci chiede.

Ma come diavolo fa a sapere che è successo qualcosa?
No beh, in realtà è giustifica, sa benissimo che io e lui ci odiamo, e sa benissimo come da piccoli ci ammazzavamo.

"Niente, perché?" risponde Cameron.

"Niente? Mh..e allora perché Michelle sta leggendo la rivista al contrario e tu stai ascoltando la musica senza aver collegato le cuffie al telefono? Quali problemi avete?" chiede sua mamma.

Bello schifo.

How deep is your love? || Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora