13 - 9 - 1999

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Scusa quaderno. Ieri non ho scritto nulla. In realtà per me è come se non ci fosse stato ieri, solo una lunghissima giornata di oggi. Ho trascorso le ultime 30 ore chiuso a chiave nella mia stanza davanti al PC. Sto programmando da mesi un videogame  manageriale di formula 1 e sono alle ultime battute. Non ti dico quanti malumori ho generato in casa e non solo a causa di questa maratona informatica. Mia madre ha tentato in tutti i modi di trovare un pretesto per mandarmi da qualche parte e distogliermi dal monitor "non puoi stare sempre davanti a quel coso, ti rovini gli occhi!" Oppure "devi mangiare, non puoi vivere di sola aria".
Per non parlare di mia sorella che bussava disperatamente alla porta, aveva bisogno di usare il PC per qualcuna delle sue approfondite ed eccessive ricerche. A lei non bastano i libri per studiare, deve sempre ricercare, quello che legge non è mai abbastanza. Mio fratello minore Marco, invece, voleva solo giocare con il suo nuovo videogame dei mondiali di calcio in Francia, Fifa '98. Mi ha implorato tutto il giorno fin quando la mamma non gli ha ricordato che doveva farsi i compiti. Da quel momento in poi non ho più sentito il suo fiato dietro la porta della mia camera.
Ben più difficile è stato tenere a bada Laura. Il telefono ha squillato tutto il pomeriggio. Non ha accettato la mia decisione di chiudermi in casa e isolarmi anche da lei. Continuava a ripetermi "tu non mi capisci, che storia è la nostra? Io dovrei essere al primo posto! Le mie amiche sono tutte fuori con il fidanzato, solo tu ti comporti così. Decidi o me o il computer!". Durante le prime due telefonate ho provato a farle capire quanto fosse importante per me questo progetto. Alla terza chiamata ho smesso di rispondere. Laura ha un carattere molto particolare, è dolce e sensibile ma è soggetta a forti sbalzi di umore. A volte, sembra di avere a che fare con due ragazze diverse. La Laura dolce, sensibile che ti ricopre di attenzioni e fa discorsi profondi e intelligenti. E la Laura isterica, che deve ottenere tutto e subito, senza compromessi. A volte si sveglia la mattina già nervosa, in altre occasioni lo diventa in pochi attimi, così all'improvviso. Questa è la parte di lei che non riesco a gestire e a digerire. Ho cercato più volte di affrontare l'argomento ma con scarsi risultati. Riesce sempre ad ammaliarmi con il suo fascino, quegli occhi pieni di vita e il suo sorriso mi fanno dimenticare tutto. Oggi Laura era disposta a tutto pur di avermi con lei e subito. Mia sorella, per non sentire più il telefono squillare, si è dovuta trattenere ore con lei per farla ragionare " Alberto è fatto così, insegue i sogni...stai tranquilla, presto finirà e ti verrà a prendere".  
Ad un certo punto, durante la mia maratona, ho anche accusato segni di cedimento, mi sono detto, Alberto, continua domani! Cosa cambia? Non lo so spiegare neanche a me stesso, ci sono dei momenti creativi in cui senti l'esigenza di fare quella cosa in quel dato momento. Vengo assalito dalla fretta di sviluppare tutte le idee che mi balenano in mente. Questo istinto diventa prioritario su tutto. In questo caso, avevo particolarmente bisogno di fare l'ultimo rush per mettere a punto i codici, aggiornare il database e risolvere i bug più evidenti del videogame.
I miei amici di infanzia, Matteo, Lorenzo e tutto il resto della mia comitiva erano gli unici a capirmi. Sanno che sarebbe inutile suonare alla porta per invitarmi ad unirmi a loro o telefonare. Loro sono i primi beneficiari delle mie creazioni. Non vedono l'ora che finisca qualche videogioco, anche il più stupido per poi giocarci ore insieme. Questo mi rende fiero. Sento che quello che faccio con passione, diventa qualcosa di utile anche per altri. Un aggregatore. Come quella volta che programmai un puzzle difficilissimo che una volta risolto, mostrava una foto di Magan Gale in bikini. La riuscii a scovare su un sito di gossip australiano. Passammo pomeriggi interi a casa di Lorenzo per cercare di risolverlo.  Era così difficile che io stesso mi trovai in serie difficoltà.
Ora dormirò qualche ora. Poi cercherò di ricucire i miei rapporti con tutti, soprattutto con Laura...sarà dura!

Come non detto, la verità è che non ho sonno. Sarà l'adrenalina o la troppa felicità per la nuova creazione. Ho fatto proprio qualcosa di molto più grande del solito. Tutti mi chiedono perché proprio un videogame manageriale. Effettivamente è insolito, magari vorrebbero vedere giochi d'azione, corse d'auto o moto, sport...guerra. Le motivazioni sono due, la prima è che amo i manageriali, ho passato la mia adolescenza a giocare con capolavori manageriali come PC calcio, che spettacolo. L'altro motivo è che non sono un bravo grafico e soprattutto mi servirebbe un computer molto più potente per far girare al massimo il motore grafico. Così mi concentro sui manageriali, gli arcade, flipper, puzzle e cose di questo genere.
Mia mamma mi chiama, non so più neanche che ora sia. Devo scappare adesso!

Nei panni di una donna - il diario dimenticatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora