Sono rientrato tardissimo dal lavoro questa sera, ho visto che molti si trattengono anche oltre le 20:30, per finire qualcosa oppure per sfruttare la potente connessione internet della Ubivision. Dato che a casa non mi aspetta nessuno e non ho prospettive migliori, mi sono trattenuto anch'io approfittando di internet.
Visto che non riesco a socializzare in nessun modo con la gente di Ancona ho provato nuovamente la strada di Mirc. Non ho dovuto fare neanche la fatica di istallarlo sul mio terminale perché era già presente tra i programmi. Ho notato che molti colleghi lo utilizzano per le comunicazioni interne di lavoro. Sono entrato nel canale #ancona, ricordo di aver già fatto questo tentativo ma con scarsi risultati. Questa volta, anziché provare ad intervenire in qualche dibattito sulla room, ho provato a contattare uno per uno le persone in privato. Scorrendo l'elenco degli utenti collegati ho aperto diverse finestrelle private e scritto il messaggio standard <<ciao! come va?>> ad ognuno. Attendevo una risposta per qualche secondo e poi ho continuato a contattare altre persone dell'elenco. In pochissimi hanno risposto. Con i maschi la conversazione è stata sempre la stessa <<ma 6 m?>>, che tradotto in italiano significa "sei di sesso maschile?". Ora mi chiedo, che razza di domanda è? Il mio nickname è Albert80, non sembra il nome di una donna. Senza spazientirmi ho risposto a tutti quelli che mi facevano la domanda. <<si! sono maschio, mi chiamo Alberto e da poco tempo vivo e lavoro ad Ancona, tu?>>. Mi rispondevano tutti allo stesso modo <<allora cosa vuoi da me? Io cerco ragazze non maschi>>. Ma insomma, tutte le persone che frequentano la chat #ancona sono lì per cercare ragazze e basta. Nessuno vuole socializzare, fare amicizia?
Per non parlare delle donne in chat. Nessuna ha mai risposto al mio messaggio di saluto. Proprio nessuna. Si sentono delle dee scese in terra, non si degnano neanche di salutare. Mi chiedo come mai una ragazza decide di entrare in una chat room se poi non rivolge la parola a nessuno? Forse hanno solo una cerchia di amici a cui danno retta? Oppure sono sovraccaricate di messaggi di ragazzi frustrati e arrapati che non cercano altro? Fin ora avevo frequentato tutt'altro tipo di canali e mi ero fatto un'idea diversa delle chat. Le ho sempre viste con occhio positivo, come un sistema di comunicazione innovativo e utilissimo per conoscere gente nuova e socializzare. Mi rendo conto che si sono trasformate in qualcos'altro, si sono rotti degli equilibri. Da una parte ci sono i maschi, assetati cacciatori e dall'altra poche ragazze corteggiatissime che si comportano come dive di hollywood, bisogna gridare al miracolo se qualcuna fa lo sforzo di rispondere ai messaggi.
Dopo una intera ora di inutili e snervanti tentativi sul canale #ancona, dove la conversazione più entusiasmante è stata un battibecco con un moderatore della room, ho deciso di cambiare tattica. Sono andato su canali che conoscevo meglio, quelli dedicati all'informatica. Una volta aperti ho chiesto pubblicamente <<qualcuno digita da Ancona?>>. Dopo avere atteso diversi minuti senza nessuna risposta, mi sono reso conto che non c'era alcuna possibilità. Ho cercato altri canali con la parola Ancona o Marche ma a parte la room #marche con soli tre utenti dentro ho trovato solo #gaymarche. Non sono neanche entrato. Per una forma di rispetto, che senso ha entrare in un canale per gay se non lo sono. Non ho nulla contro gli omosessuali ma non mi va di entrarci. A quel punto sono passato al piano numero tre. Cercare canali di città vicine. Magari potrei farmi degli amici da vedere nel week end. Così ho iniziato con Recanati, Jesi, Santa Maria Nuova, non sapevo più che pesci prendere. Alcune room hanno dei nomi strani e non si sa da dove provengono o cosa significano. Ho fatto delle ricerche sul web e ho trovato altri canali della provincia di Ancona, delle Marche e dell'Abruzzo. Ho scritto un po' in tutti. Dopo una serata intera di tentativi sono riuscito finalmente a parlare con un paio di ragazzi, entrambi di Macerata. Ho chiacchierato un po' del più e del meno, ho raccontato della mia prima settimana ad Ancona e del fatto che non ho ancora conosciuto molta gente. Loro non si sono stupiti affatto e mi davano ragione entrambi. <<Le chat sono scadute e raccolgono persone di ogni genere, anche pervertiti e malintenzionati di tutte le età...>>, Viandante21 mi ha raccontato che il canale #ancona, fino a qualche anno fa, era frequentatissimo, poi, improvvisamente è successo qualcosa e sono cambiati i moderatori, gira voce che adesso sia gestito da alcuni malviventi che si occupano di prostituzione. Le poche persone che compaiono nella lista ospiti, sono clienti di quest'organizzazione. Ho chiesto a Viandante21, che in realtà si chiama Nicola, come facesse a sapere queste cose. Mi ha detto solamente che un suo amico quando passa la notte ad Ancona per lavoro si rivolge a quel canale per farsi mandare qualche ragazza in camera.
Le chat, secondo Nicola, riescono a garantire l'anonimato ed è facile imbattersi in giri loschi. In realtà, io so bene che non è proprio così. Con una serie di passaggi un buon hacker riesce a risalire facilmente all'IP di questi moderatori e la Polizia postale potrebbe rintracciarli in poche ore. Sarà solo questione di tempo. Nicola è un appassionato di chat, a lui piace chiacchierare e frequentava spesso quel canale. Ho chiesto se frequenta Ancona ma mi ha raccontato che digita dalla stanza di un ospedale e sta combattendo da un anno con un brutto male. Che tristezza. Gli ho chiesto un po' di cose sul suo conto, l'ho fatto sfogare un po'. Spero che un giorno possa uscire da quell'ospedale e continuare serenamente la sua vita. Preso dalla tristezza gli ho promesso che presto avrei creato un canale #ancona2.0 e cercare di pubblicizzarlo per riportare la gente ad entrare e chattare liberamente. Lo farò presto, non mi viene affatto difficile. Ho bisogno solo di tempo.
Quando ho deciso di spegnere il PC ho guardato l'orologio e mi sono accorto che si erano fatte le 23:30. Alla Ubivision c'era solo Gianluca, l'ho salutato e sono tornato a casa. Ovviamente qui già dormono tutti. Tanto non fa differenza, o dormono, o fanno altro, sempre chiusi in quelle tristi stanze restano.
STAI LEGGENDO
Nei panni di una donna - il diario dimenticato
RomantizmUn viaggio negli anni '90, attraverso il diario di Alberto, diciannovenne con un'attiva vita sociale, genio dell'informatica e cultore dei videogames, che per inseguire il suo sogno andrà a lavorare lontano da casa. Inizialmente elettrizzato dall'id...