Più o meno si ripete sempre lo stesso copione, incontro al buio, scene imbarazzanti e poi mi ritrovo nella mia stanza a scrivere con Nando che balla e canta di sottofondo nella stanza accanto.
Questa fabiola17 è una ragazza veramente carina, sembra più piccola della sua età, un viso con dei lineamenti delicati, i capelli castani, gli occhi verdi e grandi. Ci siamo visti in un locale a pochi passi da casa mia, quando sono arrivato era già lì ad aspettarmi, mi ha fatto un bel sorriso e ho pensato "questa è la volta giusta". Ci siamo seduti in un tavolino nella veranda esterna del locale, vicino ad una di quella stufe a fungo, per stare più caldi. Indossava dei blue jeans chiari non troppo aderenti e un cappottino lungo rosso. È poco più bassa di me e ha un bel fisico asciutto. Non c'è che dire, è proprio una bella ragazza. Abbiamo preso due caipiroska alla fragola e siamo rimasti una mezz'ora abbondante a parlare di noi. Mi ha parlato delle sue amiche, di un altro incontro al buio con amici in chat e della sua voglia di conoscere persone al di fuori della sua cerchia di amici e compagni. Forse in alcuni ragionamenti erano un po' infantili ma in generale era piacevole parlare con lei. A volte non l'ascoltavo neanche e mi bloccavo a guardare le sue labbra carnose e il suo fantastico sorriso. Poi abbiamo deciso di fare una passeggiata e siamo usciti dal locale ma appena fuori lei ha cambiato espressione in viso e si è bloccata a fissare un auto nera parcheggiata dall'altra parte della strada <<c'è mio padre, è venuto a cercarmi, avrà scoperto che non sono con le mie compagne...cosa faccio ora?>>. Era spaventatissima e non sapeva cosa fare. Così ho provato a tranquillizzarla <<non possiamo raggiungere le tue compagne in pizzeria? Saranno ancora lì>>. Ma lei non smetteva di guardarsi intorno era terrorizzata e con voce tremolante mi ha detto <<se è qui in giro significa che è già stato in pizzeria. Devi andare via, io torno a casa prima che mi trovi qui>>. Non avevo intenzione di andarmene e lasciarla sola li <<non me ne vado! casomai ci parlo io con tuo padre! cosa c'è di male siamo in un posto pubblico, non c'è alcun pericolo>>;
<<tu non lo conosci, è molto geloso...lascia perdere, non provare neanche a parlarci...vai via!>>, la situazione cominciava ad infastidirmi, una volta tanto che avevo conosciuto una ragazza carina e simpatica, dopo neanche mezz'ora me ne dovevo andare. <<almeno ti faccio compagnia fino a casa...>>,
<<no. Devi andare via subito, per favore...lo dico per te>>, a quel punto mi ero rassegnato! volevo solo salutarla ma lei mi dava le spalle, mi sono mosso in avanti per avvicinarmi a lei quando ad un tratto mi sono sentito tirare indietro con una forza sovrumana, ho perso l'equilibrio e sono volato a terra. Mi sono voltato confuso e ho visto un uomo gigante, sembrava un gorilla. Ha afferrato Fabiola e le ha detto di andare in macchina mentre continuava a tenermi d'occhio. Fabiola piangeva, le persone davanti al locale stavano tutti guardando nella nostra direzione. Quando ho visto di nuovo quel gorilla camminare nella mia direzione ho iniziato ad allontanarmi ma lui ha iniziato a correre verso di me. Più correvo più mi tremavano le gambe, lo sentivo dietro gridare <<vieni qua che ti rompo le ossa, mia figlia non la deve toccare nessuno!>>. Pensavo che dopo pochi metri si arrendesse, invece continuava a corrermi dietro. Deve essere uno sportivo, non mollava, mi voleva prendere a tutti i costi. Dopo qualche centinaio di metri sono entrato in un bar e mi sono precipitato alla cassa. Ho pensato che lì, davanti ad altra gente non avrebbe potuto farmi del male. È rimasto fuori ad aspettarmi. Si è pure spostato in modo che io non lo vedessi, per coglier,i all'improvviso alla mia uscita. Avevo il cuore in gola e non capivo cosa volesse da me. Così, dopo dieci minuti, mi sono deciso, ho preso coraggio, sono uscito e sulla soglia del bar gli ho detto gridando <<cosa vuole da me?>>,
<<mia figlia non si tocca, io ti rompo le ossa>>,
<<questo l'ho sentito ma io non mi sono permesso di toccarla infatti, ci ho solo parlato>>,
<<non la devi nemmeno guardare!>>, aveva gli occhi gelidi e si vedeva lontano un miglio che aveva qualche problema psicologico, così ho deciso di assecondarlo.
<<Ok, non la vedrò più, ma ora mi lasci andare>>, mi parlava fissandomi negli occhi ad un centimetro di distanza, <<io me ne vado adesso ma la prossima volta che ti sorprendo anche solo a guardare mia figlia di uccido!>>,
<<ok>>, ho detto con tono rassegnato. Ancora mi tremano le gambe, ho beccato la figlia di un pazzo psicopatico e violento. Sono tornato a casa di corsa. Per questa sera ho avuto la mia razione di guai. Non cercherò più di incontrare Fabiola anche se mi dispiace tantissimo ma non posso rischiare la vita per una ragazza. Un pazzo come quello sarebbe capace di mettermi sotto con la macchina. Così anche questa volta mi sono messo nei pasticci. Non lo faccio apposta, mi riesce naturale.
Credo che domani parlerò con Fabiola via chat e le dirò che non ho più intenzione di incontrarla ma voglio capire perché suo papà è così esagerato e aggressivo.
Adesso devo proprio andare di là a capire cosa sta succedendo, fino a pochi minuti fa sentivo Nando ballare e cantare, adesso sento Franco che gli grida contro, stanno litigando di brutto, non era mai successo. Tutti sappiamo che Nando è nottambulo e parla nel sonno, anzi canta e balla nel sonno, siamo abituati. Vado, Non voglio perdermi lo spettacolo.
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Nei panni di una donna - il diario dimenticato
RomanceUn viaggio negli anni '90, attraverso il diario di Alberto, diciannovenne con un'attiva vita sociale, genio dell'informatica e cultore dei videogames, che per inseguire il suo sogno andrà a lavorare lontano da casa. Inizialmente elettrizzato dall'id...