Ho trascorso dei giorni di fuoco, a dire la verità non avevo neanche voglia di scrivere cosa fosse successo. Ma alla fine eccomi qua, non mi posso sottrarre dal farlo. Mi serve, anche per metabolizzare e avere una visione più chiara di quello che sto combinando.
Nei giorni scorsi ho ripreso a chattare, molto più di prima. Non mi fermo più. Da quando ho escogitato la strategia di entrare in Mirc con due nickname diversi, uno maschile e uno femminile riesco a parlare con una marea di ragazzi e ragazze. Non sempre solo per chiacchierare. In effetti, l'assenza di una ragazza nella mia vita inizia a farsi sentire. A Catania, negli ultimi anni avevo sempre qualche storiella anche da tre mesi o addirittura meno ma ero sempre in movimento. Da quando sono qui ho cominciato prima ad avere nostalgia della mia famiglia, poi degli amici e adesso di una ragazza. Sicuramente per questo motivo in chat sono scatenato. Ho sdoppiato la mia personalità, con il nickname veronica80an sono diventato amico/a di due ragazze, fabiola17 ed elianaan, con il nickname albert80an mi sono finto l'amico sensibile di veronica80an. Così facendo ho ottenuto quello che volevo, in parole povere ho inventato un clone femminile che mi presenta le sue amiche. Detto così sembra una follia perversa, in realtà...forse lo è davvero. La cosa difficile è stata incontrare queste ragazze. Ognuna di loro mi diceva sempre di vederci anche con Veronica ma Veronica sono io stesso, per cui è un po' difficile che possa mai verificarsi questa condizione. Così ho cercato di far "partire" Veronica per un po' in modo da avere più tempo per convincere queste ragazze a incontrarmi. Non ho specificato che ovviamente le due ragazze elianaan e fabiola17 non si conoscono tra loro. Dovevo evitare che facessero squadra e mi scoprissero. Finalmente lunedì sera in chat sono riuscito a convincere elianaan a incontrarsi con me. Siamo rimasti d'accordo per vederci ieri sera dopo il lavoro in un luogo frequentato. Il mio primo incontro al buio e contemporaneamente il mio primo appuntamento con una ragazza ad Ancona. Al lavoro sono stato tutto il giorno mentalmente assente con l'unico pensiero di incontrare Eliana. Nella mia testa si valutavano ipotesi di come potesse essere questa ragazza. Avevo anche messo in conto l'eventualità che potesse essere brutta, troppo grassa o troppo bassa ma mai avevo pensato a quello che era in realtà Eliana. Ci dovevamo vedere dopo cena di fronte ad un frequentato ristorante del centro. Io, per prepararmi, ho fatto tardi e sono arrivato con dieci minuti di ritardo. Già dal fondo della strada, quando ero nei pressi del ristorante ho cercato di osservare in lontananza se ci fosse. Ero troppo curioso, fremevo, ma non la vedevo. C'erano solo una decina di ragazzi che attendevano il loro turno al ristorante. Sono rimasto lì a guardarmi intorno fin quando non ho visto nella penombra di un'insenatura tra gli edifici una ragazza magrissima con un berretto di lana scuro in testa, seduta su uno scalino al buio che mi stava osservando. Nel l'incertezza mi sono avvicinato timidamente. Quando l'ho vista meglio ho avuto paura. Mi sono trovato davanti una ragazza magrissima con delle occhiaie nere esagerate, bianca in viso, sudata e con lo sguardo completamente perso. Fumava e guardava nella mia direzione ma sembrava mi stesse guardando attraverso. A quel punto non ero neanche sicuro che fosse lei. Ho avuto improvvisamente paura e mi sono voltato di scatto per andarmene. A quel punto ho sentito la sua voce, <<che fai? Prima mi inviti ad uscire e poi, appena mi vedi scappi?>>, sono rimasto bloccato come in un fermo immagine, mi sono nuovamente voltato nella sua direzione e ho riflettuto qualche secondo prima di rispondere. <<sei Eliana? Non avevo capito che fossi tu>>,
<<come no...siete tutti uguali, vi tirate indietro e poi non sapete neanche inventare buone scuse>>,
<<dicevo sul serio, ho avuto qualche dubbio e non sapevo come comportarmi>>. Ho mentito, non sapevo cosa fare, non solo non mi piaceva affatto ma era evidentemente rovinata da qualche droga. Non so fino a che punto ma mi sembrava evidente. Dopo questo breve dialogo si è alzata in piedi con difficoltà, barcollava e puzzava di alcol. Ho cercato di mascherare la mia disapprovazione, l'educazione e il mio carattere mi impedivano di andare via. Non l'ho ritenuto giusto, oramai ero in ballo, ho deciso di proseguire la serata, in fondo invece di parlare in chat avrei parlato dal vivo. Il problema è che Eliana non era molto lucida e continuava a barcollare e dire cose insensate. Le ho chiesto <<ti senti bene?, ti va di camminare un po'?>>,
<<certo, allora che ci siamo visti a fare, non vuoi mica provarci subito?>>,
<<no no, non è nel mio stile>> ho risposto prontamente.
<<io aspettavo con ansia quest'incontro ma oggi ho avuto una giornata difficile, ho litigato con i miei>>,
<<come mai?>> ho chiesto, mi interessava capire qualcosa in più sul suo conto.
<<non gli piacciono le persone che frequento e mi vogliono portare in un centro>>, da questa affermazione ho avuto la conferma dei miei sospetti.
<<mi dispiace Eliana, tu non ci vuoi andare?>>,
<<io sto bene così>>'
<<cos'hanno i tuoi amici che non vanno?>>
<<sono i miei genitori che non vanno>>,
<<io pure ho dei genitori rompiscatole ma in fondo, quando dicono qualcosa lo fanno sempre per il bene dei loro figli. Avranno dei motivi validi i tuoi>>,
<<si, certo, per loro mi sto rovinando la vita. Io sto bene così>>, era evidentemente provata mentre parlava e la sua voce era sempre più bassa. Dopo pochi metri si è fermata, l'ho dovuta aiutare a stare in piedi. Poi ha vomitato in mezzo alla strada, le auto passavano e rallentavano per guardarci. Non potevo andare via e lasciarla in quelle condizioni, così ho chiesto a dei ragazzi dove fosse il pronto soccorso più vicino. Non era molto distante da lì, così ho deciso di accompagnarla. Camminava piano e barcollava, si fermava ogni due metri. Durante il tragitto l'ho osservata con maggiore attenzione, indossava una maglietta a righe bianche e nere troppo leggera per sopportare il freddo gelido di ieri sera. Gli abiti erano puliti. Cercavo di immaginare la sua vita, la sua famiglia, cosa poteva esserle accaduto, come mai si era ridotta così. Nelle chiacchierate in chat ci trovavamo bene, sembrava lucida, intelligente, piena di vitalità. L'avevo immaginata diversa. Non mi spiego tante cose. Arrivati al pronto soccorso l'hanno subito portata in un'altra stanza e a me, invece, hanno chiesto una serie di informazioni. Passati dieci minuti sono entrati due Carabinieri. L'infermiera, dopo aver parlato brevemente con loro gli ha fatto cenno nella mia direzione. Mi hanno interrogato, mi trattavano come se fossi un tossicodipendente, volevano sapere da me che droghe assumevamo. Cos'aveva fatto Eliana quella sera e tante altre cose. Non ce la facevo più, non vedevo l'ora di uscire da quella situazione e andare via. Mi hanno trattenuto per circa un'ora. Poi mi hanno lasciato andare dandomi la notizia che Eliana ha rischiato di entrare in coma e che grazie a me che l'avevo portata lì si sarebbe ripresa presto. Un'esperienza forte, come primo appuntamento non c'è male. Ogni cosa che tento di fare in questa città tende ad avere risvolti drammatici. Prima del secondo appuntamento ho bisogno di una settimana di pausa per riprendermi.
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Nei panni di una donna - il diario dimenticato
RomanceUn viaggio negli anni '90, attraverso il diario di Alberto, diciannovenne con un'attiva vita sociale, genio dell'informatica e cultore dei videogames, che per inseguire il suo sogno andrà a lavorare lontano da casa. Inizialmente elettrizzato dall'id...