Ho dovuto aspettare giovedì per trascorrere una giornata meno incasinata rispetto allo standard degli ultimi tempi. Finalmente delle buone notizie. Questa mattina ha chiamato a casa il signor Aloisi, uno degli ingegneri informatici che intervenivano qualche giorno fa al dibattito del professor Verdi. Ha risposto mio padre che quando sì è sentito rivolgere dei complimenti per le lodevoli capacità del figlio è rimasto sbigottito. A quanto pare l'ingegnere aveva ricevuto una copia del mio F1Manager dal professor Verdi. Il caso ha voluto che lo stesso fosse un accanito appassionato di giochi manageriali. Mi ha riempito di complimenti, "un lavoro pazzesco, curato nei minimi dettagli!" e ha aggiunto "vorrei proporti un tirocinio nella mia azienda, poi, se le cose andranno bene, potremmo anche pensare ad un contratto di lavoro". Finalmente arrivava qualcosa di concreto, ciò che ho creato per passione, per gioco, è diventato il mio curriculum, anzi qualcosa di più efficace. Mentre l'ingegnere continuava a parlarmi, nella mia testa facevo salti di gioia e fantasticavo. Già mi immaginavo lì, seduto in una postazione personale, equipaggiato con i migliori computer del momento a programmare videogame di successo. Solo dopo qualche minuto mi è venuto in mente di chiedere "qual'è il genere di game play che sviluppa la sua azienda?"
"Game play?" Ha risposto con tono sorpreso, "la mia è la più importante software house siciliana per lo sviluppo di programmi gestionali di contabilità semplificata per aziende sanitarie".
Sono passato dai salti di gioia ai salti dal balcone in un solo secondo. Ecco svaniti tutti i sogni. Sì, certo, sempre informatica, sicuramente più proficuo di rimanere a casa a farmi insultare da mio padre ma proprio software per la contabilità è frustrante. Così, dopo un lungo e imbarazzante silenzio ho detto che ci avrei pensato e che l'avrei richiamato dopo il week end per una risposta.
Poi ho riflettuto a mente lucida e, tutto sommato, è una cosa positiva, per una serie dis ragioni. Una delle quali è che sono stato preso in considerazione da un'azienda per qualcosa che ho creato. Un'altra ragione è che quest'esperienza mi metterebbe a contatto con altri professionisti del mondo dell'informatica che a loro volta potrebbero aprirmi nuovi sbocchi. Per non parlare della possibilità di mettere le mani su computer molto potenti. Amplierebbe le mie potenzialità creative. Mi ritengo soddisfatto. È il primo gradino. Prima o poi andrò a lavorare per la Electronic Arts o la Epic Games. Un giorno magari coronerò il mio più grande sogno, un'azienda di videogame tutta mia. Sì, lo so, sto sognando ad occhi aperti. Sono convinto però che bisogna crederci nelle cose, i più grandi successi nascono così, da zero. La Nintendo all'origine era solo un piccolo laboratorio artigianale per la realizzazione di carte da gioco. Nel giro di una decina di anni, prima è diventata una grossa fabbrica di giochi per bambini, poi le prime console, fino a trasformarsi nel colosso del videogame che conosciamo. Ha realizzato la NES, una delle console più vendute nella storia. Per non parlare dei giochi indimenticabili che ha realizzato, pietre miliari della storia del videogioco, come Super Mario Bros e Donkey Kong.
Nel pomeriggio a casa di Lorenzo abbiamo iniziato un campionato multi player di F1M. Ci tenevo a stare un po' con i miei amici, tra le ore chiuso in casa per lo sviluppo del gioco e le problematiche con Laura li stavo un po' trascurando. Così, con la scusa di testare le funzionalità del mio videogame, ho passato un piacevole pomeriggio a giocare e scherzare. Questa giornata mi ha dato la conferma di aver fatto la cosa giusta con Laura, il rapporto era diventato morboso e lei troppo possessiva e avara di attenzioni. Ho recuperato i miei spazi, forse non sono pronto per una storia importante o magari non era la ragazza giusta per me.
L'ultima buona notizia della giornata è arrivata poco fa, appena prima di cena, quando Martina Vento, la figlia di alcuni amici di famiglia ha telefonato implorandomi di aiutarla a configurare alcuni software nel suo nuovo portatile con urgenza, prima di partire per Londra lunedì prossimo dove andrà a studiare. Domani verrà qui e io non vedo l'ora, mi è sempre piaciuta. Con Martina ci conosciamo sin da bambini, tra di noi c'è sempre stata una grande simpatia ma crescendo non ci siamo mai frequentati tanto. Prima ci muovevamo entrambi con i genitori ma crescendo le cose cambiano. Tutte le volte che mi trovo a chiacchierare con lei, si genera una sorta di alchimia indescrivibile. Il primo anno di scuola superiore tornando a casa la incontravo, davanti al liceo classico, la scuola che frequentava. La guardavo e lei mi sorrideva con affetto. Più volte mi era venuto in mente di provare a frequentarla ma non me la sono mai sentita di provarci. Sicuramente per paura di un rifiuto ma anche per non rovinare l'amicizia che lega le nostre famiglie da prima che noi nascessimo. Mi rallegra sempre vederla. L'aiuterò con piacere.
Adesso mi si chiudono gli occhi, sono proprio stanco, almeno però, andrò a dormire soddisfatto.
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Nei panni di una donna - il diario dimenticato
RomanceUn viaggio negli anni '90, attraverso il diario di Alberto, diciannovenne con un'attiva vita sociale, genio dell'informatica e cultore dei videogames, che per inseguire il suo sogno andrà a lavorare lontano da casa. Inizialmente elettrizzato dall'id...