20 - 11 - 1999

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Ho cambiato il mio percorso oggi tornando a casa. Non sopporto la routine e mi piace sempre esplorare. Sono passato davanti ad alcuni locali più o meno frequentati dai ragazzi. Ogni persona che vedo immagino possa essere qualche mio amico di chat. Comincio a chiedermi chi sono e mi piacerebbe conoscerli. Qualche volta ho provato a contattare alcuni di loro con il mio vero nick name ma con scarsi risultati. È proprio vero, in chat i maschi sono emarginati. Se contatto una ragazza, sono catalogato come maniaco. Se contatto un ragazzo, sono catalogato come omosessuale. Non ho via di scampo. Questo per colpa di tutta quella gente che non ha mai compreso lo spirito della chat e la sfrutta per altri fini. Sono questi soggetti ad aver stancato le persone e ora il risultato è questo. Mosso da questo fastidio, in questi giorni ne ho combinata una delle mie. Forse una delle peggiori.
Ossessionato da questi ragionamenti pensavo alla room #ancona, depredata da quei papponi che utilizzavano il canale per i loro sporchi affari sfruttando ragazze per farle prostituire. Lo sanno tutti ma nessuno fa nulla. Mi ricordo che i primi tempi delle chat room erano fantastici. Io avevo istallato la chat C6 multichat di atlantide.it, dava la possibilità di indicare le proprie passioni, gli interessi, il sesso ed altro per permettere agli utenti di chattare con persone che avevano delle affinità. L'obiettivo era conversare e basta. Adesso anche C6 non è più lo stesso e il mondo delle chat ha subito un cambiamento incredibile.
Lo scorso week end, innervosito da questo pensiero ho deciso di fare una pazzia. La mia intenzione era di farla pagare a questi stronzi che gestivano il canale #ancona per la prostituzione. Mi rendevo conto che nessuno faceva nulla così ci ho pensato io. Il mio obiettivo era di togliere il canale #ancona dalle grinfie di queste persone.
Esistono dei modi per attaccare un canale e buttare fuori i moderatori. Ovviamente è un vero e proprio attacco hacker e non potevo farlo dalla Ubivision.
Sabato mattina sono entrato in un internet point lontano da casa mia. Come sempre hanno voluto il mio documento ma questo non mi ha preoccupato. Ho pensato a tutto durante le mie notti insonni. Un piano perfetto. Ho portato il computer indietro nel tempo dal calendario e ho istallato Mirc, in modo che la data di istallazione non coincidesse con l'orario in cui risulta che ho utilizzato io quel PC.
Ho cancellato l'installer e svuotato il cestino. Ho riportato a posto la data. Una volta entrato in chat con un nickname inventato dovevo infiltrarmi indisturbato nel canale #ancona senza dare nell'occhio. Dovevo sembrare uno di quegli uomini sposati che entrano per trovare una prostituta. Sono rimasto dentro il canale e ho aperto altri due Mirc con altrettanti nick name diversi. Ho fatto entrare i miei cloni nel canale, ognuno a distanza di qualche minuto, sempre per non dare nell'occhio. Mirc permette un massimo di tre utenti collegati contemporaneamente da un unico IP. Per il mio attacco dovevo avere più utenti possibili, per fortuna non sono il primo nella storia ad aver fatto una cosa del genere. Una volta ho letto il forum di un hacker londinese che aveva attaccato i dieci canali più frequentati d'Inghilterra. Lui chiama quest'operazione takeover. Ho seguito alcuni suoi consigli e sfruttando determinati server sono riuscito a creare più cloni. Alla fine della mattinata avevo inserito nel canale nove ospiti virtuali che gestivo io. Ho individuato l'owner del sito e tutti i roBot che tengono sempre attiva la room. A quel punto il più era fatto, ho inserito nel computer un floppy con un software che ho sviluppato la sera prima, l'ho chiamato TNT. L'ho istallato e ho preparato tutto. Come una bomba ad orologeria dopo cinque ore dalla mia firma di uscita dall'internet point si sarebbe attivato il TNT eseguendo sul sistema una serie di azioni volte ad eliminare i roBot e fare il takeover impossessandosi del canale rendendolo accessibile solo ad inviti.
Dopo aver pagato sono uscito fuori, ero accaldato, mi sentivo colpevole di qualcosa di brutto, avevo l'ansia e il cuore mi batteva ad una velocità incredibile. Avevo completato tutto in una mattina a ritmi sostenutissimi, non potevo impiegarci tutto il giorno, avrei dato nell'occhio.
L'indomani avevo un pensiero fisso, mi chiedevo se avesse funzionato tutto. Non potevo tornare in quell'internet point e controllare, sarei stato rintracciabile. Ho atteso la sera per andare a prendermi un aperitivo all'internet cafè. Ho fatto l'accesso a Mirc con un nickname a caso e ho provato ad entrare su #ancona, è subito comparso il messaggio "in questo canale possono accedere solo gli invitati". Bingo! Da solo avevo sgominato una banda di impostori, ero felice e il cuore continuava a battermi forte per la sensazione di eccitazione ma allo stesso tempo paura di essere scoperto. Non mi stavo certamente mettendo contro dei ragazzini. Sempre di criminali si parla.
Il giorno dopo sono andato regolarmente al lavoro, ho avuto una giornata pesante e lunga, alle nove di sera non avevo ancora finito la mia parte e Daniele mi pressava per fare i test entro la serata. Abbiamo finito tardissimo e sono andato direttamente a casa senza aprire la chat. Per fortuna non l'ho fatto. Infatti, Ieri Nando ha trovato nella buca delle lettere un avviso di raccomandata intestata a me. Quando sono andato alla posta a recuperarla mi è venuto un colpo. Il mittente era la Polizia Postale, mi invitavano a presentarmi entro tre giorni nella sede di Ancona. Ci sono andato di corsa. Le ho pensate tutte, sudavo e mi sentivo svenire. Sarei andato in galera o avrei dovuto pagare una multa esagerata? Ho pensato ai miei, a mia sorella Emilia e a tutti quelli che mi vogliono bene, l'avevo fatta grossa e adesso ne avrei pagate le conseguenze. Ho chiesto allo sportello dove fosse l'ufficio della Polizia Postale, un anziano e magrissimo signore mi ha indicato un ingresso dall'altra parte della strada. Mi sono precipitato, volevo capire il prima possibile di che morte dovevo morire. Appena dentro ho bloccato il primo dipendente che ho visto e ho mostrato la lettera ricevuta. Mi hanno accompagnato da un signore robusto sulla sessantina. Non so che ruolo avesse. Mi ricordo solo che ha chiuso la porta alle mie spalle e mi ha detto <<bella cazzata che hai combinato. Non provare a negare nulla perché sappiamo tutto>>, me lo immaginavo ma non sapevo che fare a quel punto. Così sono rimasto in silenzio per evitare di dire qualcosa di sbagliato e ho aspettato che continuasse. <<ti starai chiedendo come mai il tuo piano perfetto non abbia funzionato vero?>>, ero imbambolato e non ho risposto, avevo lo stomaco così teso da non riuscire a respirare. <<devo ammettere che hai pensato proprio a tutto, una cosa sola hai sottovalutato, solo perché non sapevi nulla in merito>>. A quel punto non l'ho seguito più, di cosa stava parlando? Ho pensato che era meglio intervenire, dovevo far capire l'intenzione benefica delle mie azioni. <<posso spiegare? Io in realtà ho capito che in quel canale c'era qualcosa che non andava. Parlando qua e là in chat, quasi tutti sanno che quella room veniva usata per fini illeciti. Così, visto che tutti sanno e nessuno prende provvedimenti, ho pensato di intervenire io ma a fin di bene>>. La mia voce era tremolante e lo sguardo di quel personaggio mi metteva a disagio, era furioso. La sua risposta mi ha lasciato di stucco <<ah sì? Hai deciso di intervenire? Eh bravo, ottima decisione, invece di denunciare a noi l'accaduto hai deciso di fare di testa tua. Ti senti un eroe adesso?>>,
<<un eroe no, ma almeno non possono più usare qual canale per i loro affari>>, ho replicato quasi infastidito.
<<sentì un po' adesso ti spiego come stanno le cose. Quel canale è sotto intercettazione da quasi un anno ed era al centro di un'operazione di Polizia per risalire a tutti i componenti di una banda di criminali che si occupano di sfruttamento della prostituzione. Adesso per colpa delle tue smanie da Superman hai fatto saltare tutta l'operazione. Ti rendi conto in che guaio ti sei andato a cacciare? Rischiando pure di farti beccare da uno di quei criminali? Sei un incosciente!>>.
Sono rimasto senza fiato, non ho respirato per qualche minuto. Volevo sparire, ero sul punto di svenire. Il capo della Polizia lo ha capito e ha cercato di calmarsi cambiando tono. <<hai fatto una cosa gravissima però, poiché capiamo che non l'hai fatto con cattive intenzioni, non prenderemo provvedimenti immediati ma da ora sarai sotto controllo. Sappiamo dove lavori, conosciamo le tue caselle email e tutti gli IP che usi per collegarti ad internet. Ti consiglio di stare lontano dalle chat per un bel po'>>. Ho fatto un respiro di sollievo ma senza dare nell'occhio. L'ho ringraziato e mi sono scusato milioni di volte. Sono uscito da lì con le gambe molli. Non mi reggevo in piedi. Mai in vita mia ho avuto più paura. Da ora in po', non farò mai più nulla di quel genere. Mai più.
Mi sono seduto su un muretto davanti l'uscita è sono rimasto fermo a riflettere altri venti minuti. Poi mi è arrivata la telefonata di Oliviero e sono dovuto tornare di corsa alla Ubivision, era tardissimo.

Nei panni di una donna - il diario dimenticatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora