Capitolo 5

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"Perchè mangi da solo?" chiese Thranduil.

"Non mi va che mi vedano..." rispose il guerriero.

"Haldir, siamo solo noi...io, Legolas ed Aragorn. Non ti vedrà nessun altro!"

"Non mi va Thranduil io..."

"Hai paura!" esclamò il sovrano.

"Non ho paura!" ribattè il guardiano.

"Allora vieni in sala da pranzo con noi..." disse Thranduil posandogli le mani sugli avambracci e accarezzandoglieli.

"Perchè riesci sempre a convincermi?"

"Perchè non posso permettermi che ti lasci abbattere così"

"Grazie..." sussurrò.

Quando varcarono la soglia della sala da pranzo Aragorn sorrise e Legolas guardò, teneramente, quel guardiano che gli aveva insegnato a combattere molti secoli prima.

"Sei sceso finalmente..." disse il sovrano di Gondor.

"Non una parola Aragorn!" lo schernì Haldir.

Thranduil l'aiutò a sedersi al suo fianco, servendogli del cibo.

"Non darmi le posate, posso trovarle da solo!"

"Testardo come al solito..." sussurrò Thranduil.

Per quando si sforzasse, gli occhi di Legolas minacciavano di piangere da un momento all'altro, Aragorn se ne accorse e coprì subito la sua mano con la propria.

"Tutto bene?" gli sussurrò. Legolas si limitò ad annuire tirando le labbra in un triste sorriso. Passò poco prima che scostasse la sedia e si allontanasse.

"Scusatemi..." riuscì a dire.

"Legolas!" lo chiamò il padre cercando poi gli occhi di Aragorn che si era già alzato in piedi per rincorrere il compagno. Lo raggiunse ormai all'esterno del palazzo, solo perchè l'elfo rallentò il passo appoggiandosi ad una panca; non lo avrebbe mai raggiunto se Legolas aveva intenzione di fuggire e lo sapeva bene il sovrano.

"Legolas..." lo chiamò Aragorn.

"Estel torna dentro, sto bene" sussurrò l'elfo.

"No, ora mi dici che hai! Sei qui da meno di due giorni e non ti avevo mai visto piangere da quando ci conosciamo!"

"Scusami..."

"Tuo padre?" chiese Estel inginocchiandosi di fronte all'elfo. Legolas scosse la testa asciugandosi le lacrime con la mano.

"No. No ora lui non c'entra. Scusami è che non sopporto di vedere Haldir così...è stato come un secondo padre per me, mi ha insegnato a combattere e..." prese un lungo respiro per evitare di piangere di nuovo, gli occhi rossi in contrasto con le chiare iridi azzurre "...Estel, mi fa male vederlo così..." Aragorn l'abbracciò "Quando ieri mi ha chiesto "sei Legolas?" mi si è stretto un groppo in gola che ancora non sono riuscito a sciogliere..."

"Gandalf scoprirà il suo problema..." disse Aragorn. L'elfo annuì poco convinto.

"Però non sta male, lo vedi anche tu. Stagli vicino, siete voi gli elfi...ho cercato di fargli compagnia, ma purtroppo sono solo un povero mortale..." sorrise alzandogli il viso.

Legolas incrociò il suo sguardo e sorrise a sua volta.

"Ci proverò..."




"Legolas..." il padre entrò nelle stanze che il figlio divideva con Aragorn che, al momento, era impegnato a governare il suo regno. Il figlio alzò lo sguardo per poi tornare a raggomitolarsi sulla preziosa poltrona. Il padre si sedette di fronte a lui, su una fine sedia di legno intarsiata a mano.

I will always be with youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora