Capitolo 33

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Aragorn rientrò a palazzo il pomeriggio successivo. Elrond e Glorfindel erano tornati poco dopo l'alba prendendosi immediatamente cura di Legolas.

"Dov'è?" chiese smontando da cavallo trovando Elrond ad accoglierlo.

"Estel fermati..."

"Dov'è?" chiese molto lentamente guardando negli occhi l'unica persona più simile a un padre che avesse mai avuto.

"Estel..."

"Non è...." ma le parole gli si bloccarono in gola. Elrond capì immediatamente quello a cui si riferiva.

"No. No, non è morto. Ma..." disse soppesando le parole "E' molto debole..."

"Legolas è forte, ce la farà"

"Certo che Legolas è forte, ma era già provato dai dolori alla ferita..."

"Lord Elrond ce la farà?" chiese fissandolo negli occhi.

"Non posso dirti nulla, se così non fosse ti avrei illuso. Ho fatto tutto quello che potevo fare, ora dobbiamo solo aspettare..." disse abbassando il capo.

"Dov'è?" disse annuendo con gli occhi lucidi.

"Nelle vostre stanze. Thranduil a fatica si regge in piedi, ma è con lui. Aranel è con Haldir, non permettergli d'entrare"

"Penserò io alla bambina" disse Arwen posando una mano sulla spalla di Aragorn cercando d'infondergli un po' di coraggio.

"Grazie..." sussurrò appena prima di entrare nel palazzo e avviarsi verso le sue stanze.

"Porta Narwein dalla sorella" disse Elrond alla figlia rivolgendosi poi ai due gemelli.




Aragorn entrò lentamente nelle sue stanze chiedendosi la porta alle spalle. Thranduil era inginocchiato di fianco al letto, la sedia vuota su cui probabilmente era seduto, la fronte posata sulla mano del figlio. Era visibile quanto anche lui stesse soffrendo.

"Non avrei dovuto permettergli di fare questa scelta..." sussurrò flebile con la voce incrinata. Thranduil alzò appena il viso quel tanto che gli bastò per vedere Aragorn sulla soglia della porta. I suoi occhi arrossati non avevano più lacrime da versare.

"Quale scelta?" rispose il sovrano appena udibile.

"Quella di scegliere me..." sospirò "Se non..." disse mordendosi l'interno delle labbra per trattenere le lacrime "Ora non sarebbe qui, avrebbe la sua vita..."

Thranduil si raddrizzò guardando il sovrano di Gondor.

"Aveva già scelto la sua strada, non avresti potuto fargli cambiare idea"

"Avrei potuto dirgli di no..." rispose avanzando e sedendosi sul letto prendendo l'altra mano dell'elfo e stringendola nella sua.

"E lui non sarebbe mai partito per Valinor, si sarebbe lasciato morire per te...e tu avresti vissuto con il rimorso tutta la vita"

"E' colpa mia se è così ora..." disse con le lacrime che ormai gli bagnavano le guance scomparendo poi nella folta barba.

"No. Non è colpa di nessuno se non del fato. Se stai cercando di farti incolpare non avrai da me quelle parole..." disse Thranduil.

"Si è svegliato?"

"No..." Thranduil scosse la testa "Non ha mai ripreso conoscenza da quando è arrivato"

"Che cosa è successo?" chiese Aragorn.

"Non lo voglio sapere, non mi interessa..." disse Thranduil posando ancora la fronte sulla mano del figlio e chiudendosi in lunghissimo silenzio. Aragorn accarezzò il viso di Legolas, gli sembrò così sereno. Gli sistemò alcune ciocche di capelli, sapeva quando odiasse avere i capelli in disordine.

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