Capitolo 11

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"Se crescerà ancora dovrai portarmi in braccio perchè non riuscirò più a camminare..." disse Legolas accarezzandosi il ventre ormai accennato. Esano passati quasi due mesi dal matrimonio.

"Certo che crescerà ancora, sei solo al quinto mese, e io sarò felicissimo di portarti in braccio" sorrise Aragorn avvicinandosi a Legolas che era seduto al suo posto preferito, l'antro della finestra da cui poteva scorgere tutta la vallata, era il tramonto ormai e presto avrebbero cenato. Aragorn notò una nota triste che lo sguardo dell'elfo aveva preso. Da quando la pancia era diventata più evidente l'elfo si era rinchiuso nelle proprie stanze, uscendo di rado e solo per necessità e quando lo faceva era sempre avvolto in ampi e lunghi mantelli.

"Dopo cena usciremo..." disse accarezzandogli i lunghi capelli biondi portandoglieli dietro le orecchie a punta.

"No, Estel. Non è il cas..."

"Lo vedo che stai male e che ti manca essere la fuori" Legolas alzò lo sguardo su di lui "Non ci vedrà nessuno, non ti preoccupare..." gli sorrise Aragorn.

"Nel bosco di notte?" chiese Legolas.

"Come se per te fosse la prima volta..." rispose Aragorn sedendosi al suo fianco "Las, non puoi continuare a stare chiuso qui dentro, queste mura ti uccideranno"

"Lo faccio per il bambino, non siamo fra i miei simili, loro capirebbero, ma il tuo popolo?" chiese con due occhioni azzurri spaventati puntati sugli occhi celesti del sovrano "Hanno fatto fatica a comprendere un matrimonio fra due maschi, non accetterebbero mai che io porti in grembo un bambino..."

"Las, non puoi vivere da prigioniero nel tuo stesso regno. Quando ti ho sposato questo regno è diventato mio quanto tuo"

"Aragorn..." lo chiamò serio Legolas "Tu sei cresciuto fra di noi, ma per molti di loro sono stato uno dei primi elfi che abbiano visto, dopo Arwen. Non sono cattivi, solo che non lo comprendono e ne sono spaventati, neanche la magia è contemplata nelle loro menti"

"Allora partiremo per Bosco Atro, tuo padre partirà a giorni, ci uniremo a loro. Nascerà la, ti troverai decisamente meglio che qui rinchiuso..."

"No, Aragorn, non posso partire..." sorrise Legolas posando il capo alla spalla dell'uomo "Il mio posto è qui e tu non puoi andartene via per mesi, si sta costruendo una nuova era e tu sei di vitale importanza..."

"Anche tu e mio figlio siete di vitale importanza, più di tutto questo..."

"Estel..."

"Las, io voglio il vostro bene più di ogni altra cosa che possa mai desiderare e tu fai di tutto, anche soffrire, pur di stare al mio fianco. Qualcosa non funziona, non credi?" disse a pochi centimetri dalle labbra del biondo che sorrise.

"E poi non potrei viaggiare per la cronaca, mio padre mi ha severamente vietato di salire su un cavallo..." sorrise Legolas.

"Ha avvisato anche me, sembrava più una minaccia che un avviso per la verità" Legolas rise.

"Ma chi ha detto che, se partiremo, dovremmo per forza andare a cavallo?"

"Se partiremo, e non lo faremo, usando delle carrozze ci metteremmo una decina di giorni a raggiungere Bosco Atro..."

"Hai fretta? Per quanto mi riguarda abbiamo ancora quattro mesi..."

Legolas rise strappando un bacio ad Aragorn.

"Estel non partirò. Andiamo a mangiare, mi hai fatto una promessa ricordi?"

"Non avevo aggiunto un particolare però..."

I will always be with youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora