Capitolo 17

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"Ada...mi insegni? Papà non vuole!" chiese Aranel. Legolas, ormai al sesto mese, aveva ottenuto il permesso di poter fare qualche passeggiata all'interno del giardino reale con la promessa che si sarebbe fermato a riposare spesso. Due mesi erano passati in assoluta calma e a parte gli spaventi iniziali la gravidanza sembrava continuare per il meglio, la pancia era visibilmente cresciuta e il bambino si muoveva spesso lasciando dei forti calci seguiti dai sorrisi di Legolas. L'elfo, seduto all'ingresso del palazzo, si girò verso la figlia che teneva in mano un piccolo arco e alcune frecce.

"E dove l'hai trovato?" chiese Legolas riconoscendo il suo primo arco.

"Me l'ha dato nonno..." disse felice la bambina.

Aragorn era contrario che iniziasse ad usare armi così giovane, specialmente ora che il mondo era in pace, non era propenso che la sua bambina sapesse combattere, anzi avrebbe preferito che mai e poi mai avesse dovuto imparare ad usare qualsiasi arma. Ma Legolas sapeva che quello che voleva la bimba non era combattere.

"Vieni qui..." disse prendendole il piccolo arco ancora scordato "La prossima volta lo farai tu, guarda bene..." disse paterno incordandole l'arco, tendendo la corda flettendo leggermente il sottile legno. Era un piccolo arco di poche libre, molto leggero, per cui non fece alcuno sforzo. La bambina lo fissava con gli occhioni sgranati per imparare ogni singolo movimento.

Legolas rise guardando la piccola.

"Come hai fatto?" chiese alzando la voce saltando sul posto divertita.

Legolas rise di nuovo.

"Imparerai, non preoccuparti..." sorrise "Vieni con me, volevi che ti insegnassi no?" sorrise prendendole la manina portandola in un piccolo campo dove erano sistemati alcuni paglioni. Ne sistemò uno per la bambina, avvicinandolo di qualche metro, poi si inginocchio fino a trovarsi all'altezza del viso della piccola.

"Aranel, prima però mi devi ascoltare bene..."

La piccola annuì.

"Non è un giocattolo. Lo sai vero?"

Aranel annuì di nuovo.

"Si, ada..."

"Quindi voglio che tu stia molto attenta a tutto quello che fai quando hai in mano l'arco, va bene?"

"Ci..." disse trascinando la prima lettera.

"E per ora non voglio che tu lo usi da sola, dovrà esserci qualcuno con te. Intesi? Quando sarai più grande potrai farlo da sola"

"Va bene, ada..." Legolas la strinse a se.

"Brava la mia piccola" disse passandogli poi una mano ad accarezzargli la guancia paffuta e a scompigliarle i capelli.

"Ada!!!" rise la piccola.

"Vieni qui" sorrise Legolas riprendendo la manina della piccola che stava scappando dalla sua piccola tortura, odiava che i capelli le venissero scompigliati.

"Per prima cosa, la posizione..." disse paterno sistemando la bimba di fronte a lui, la schiena della piccola contro il suo petto.

"Così?" chiese la piccola, stava crescendo più di quando lui si aspettasse.

"Si, tesoro..." disse sorridendole quando la piccola si voltò a guardarlo.

Una leggera brezza si alzò andando a coprire gli occhi della bambina.

Legolas si slegò i capelli, che teneva raccolti sul capo, legando con il sottile nastro quelli della piccola.

"Segui i miei movimenti ora..." le sorrise poggiando il mento alla spalla della piccola "Rilassa le spalle..." la bambina eseguì quanto gli veniva detto molto diligentemente "Proviamo a tirare una freccia?"

I will always be with youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora