Capitolo 32

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"Dove hai intenzione di andare? E' quasi sera, tra qualche ora sarà buio!" urlò Thranduil rivolto ad Aragorn.

"Vado a Imladris, conosco la strada e l'oscurità non mi crea problemi" disse Aragorn controllando le armi per il viaggio.

"Ah no certamente, se non ci fossero quegli esseri in giro e visto che erano molto reali dubito che siano spariti!" disse il re al limite della pazienza.

"Sono da solo, non attirerò l'attenzione" continuò Aragorn.

"So che ne sei capace, ma Estel ragiona non puoi attraversare il bosco da solo!" disse Elrond seduto dall'altra parte del tavolo ormai a corto di parole da rivolgere ad Aragorn. Da quella mattina tutti e tre gli elfi stavano cercando di convincerlo che quella partenza sarebbe stata una follia.

"Se vuole andare lasciatelo andare, tanto non lo capirebbe comunque..." disse Haldir.

"Sei di molto aiuto! Grazie!" disse Thranduil.

"Prego..." rispose il guardiano facendo alzare gli occhi al cielo al sovrano.

"Non è questo il punto Haldir, non può andare da solo!" disse Elrond.

"E' ore che cerchiamo di convincerlo, non è un bambino per cui è libero di decidere!" disse Haldir.

Solo il rumore delle lame che il sovrano di Gondor stava maneggiando si avvertiva in quell'irreale silenzio. Thranduil avanzò verso un'alta finestra scrutando all'esterno il suo regno. Era perso nei suoi pensieri quando una violenta fitta al costato lo fece piegare in due gemendo di dolore.

"Thranduil!" scattò immediatamente Haldir che, per quando il suo stato gli permettesse, corse prendendo per le spalle il sovrano prima che questo cadesse a terra. Elrond fu subito al suo fianco.

"Estel aiutami!" disse voltandosi verso l'umano.

"Che sta succedendo?" chiese spaventato Haldir.

"Estel, li sopra" Elrond indicò il tavolo, presero il sovrano degli elfi per le spalle e sorreggendolo lo fecero sdraiare. Thranduil teneva una mano premuta contro il costato, sul lato sinistro, lamentandosi per il dolore.

"Calmati..." gli sussurrò Elrond quando iniziò a spostargli la mano venendo fermato dal sovrano. Elrond si voltò verso Aragorn, non avrebbe potuto tenerlo fermo neanche usando tutta la forza che aveva in corpo.

"Haldir avvicinati, devi tenerlo fermo" il guardiano annuì bloccando le mani del sovrano stringendole forte nelle sue. Elrond prese uno dei pugnali che Aragorn stava maneggiando fino a poco prima e tagliò la stoffa della tunica di Thranduil proprio dove la mano copriva la parte dolorante, ma sotto di essa non c'era nulla, solo la candida pelle chiara dell'elfo.

"Legolas!" urlò Aragorn scattando all'improvviso prendendo le armi e uscendo dalla stanza.

"Haldir!" lo chiamò Elrond "Devo andare con Estel subito!"

"Vai!" disse Haldir annuendo sollevando la testa del sovrano e posandola sulle sue gambe. Thranduil ancora stava gemendo dal dolore.

"Fra poco si calmerà, ma sarà distrutto" disse Elrond abbandonando la lunga tunica che copriva i suoi vestiti.

"So cavarmela, non è la prima volta" sussurrò Haldir "Vai da Legolas, salvalo..." disse alzando lo sguardo sul signore di Imladris che annuì e raggiunse Aragorn.




"Dobbiamo muoverci!" disse Glorfindel "Non possiamo rimanere qui!"

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