Capitolo 25

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"Entriamo" disse Elrond posando una mano sulla spalla di Thranduil facendogli coraggio.

Solo Thranduil, Elrond ed Aragorn varcarono la soglia del palazzo, i soldati erano impegnati a seppellire i loro compari rimasti mortalmente feriti nello scontro. Gli invasori erano riusciti ad entrare, ogni angolo del palazzo portava i segni del loro passaggio, lunghe strisce scure decoravano i pavimenti, segni di strascinamento, sangue rappreso.

"Non è sopravvissuto nessuno..." disse atono Thranduil.

"Non disperare..." cercò di rassicurarlo Elrond anche se sapeva che avrebbero avuto poche speranze di trovare qualcuno ancora vivo. Arrivarono di fronte al trono. Non ne rimaneva quasi più nulla, dato alle fiamme, solo piccoli scampoli di legno neri alla base.

"Andiamo via..." disse il re.

"Mio signore..." appena un sussurro, un roco sussurro proveniente dal corridoio che conduceva alle stanze private "Mio signore..." ancora quella voce. Thranduil corse verso quel flebile lamento seguito da Elrond ed Aragorn.

"Mio signore..." sentì la voce più chiara e vicina. Si fermò guardandosi intorno poi la scorse, poco lontana adagiata a una parete.

"Fanie!" la chiamò correndo al suo fianco.

"Mio signore...siete tornato..." disse l'elfa alzando una mano che fu subito stretta fra le mani del sovrano "Ho sentito...ho sentito dei rumori...e...." ma in quel momento l'elfa tossì rimanendo senza aria. Elrond l'aiutò immediatamente.

"Grazie, mio signore..." disse ringraziando Elrond "Quando ho sentito dei rumori......poco fa..." riprese fiato "Sono venuta fin qui....vi ho scorti e..." respirò di nuovo.

"Va bene così Fanie, va bene così..." disse Elrond cercando di tranquillizzarla "E' ferita..." disse notando lo squarcio alla gamba e una brutta ferita all'altezza della spalla "Ha perso molto sangue...dobbiamo curarla immediatamente...Fanie!" La chiamò ma l'elfa aveva chiuso gli occhi "No, Fanie...guardami. Resta sveglia..." disse schiaffeggiando leggermente il viso della giovane elfa "Dov'è tuo marito Fanie? E i bambini?" chiese per tenerla sveglia e per sapere dove fossero gli altri elfi.

"Nei sotterranei..." sussurrò "Lui è ferito..." disse prendendo fiato "Più di me..."

"E i tuoi bambini?" disse mentre prendeva un pezzo di stoffa che Aragorn aveva appena strappato dal suo mantello e porto all'elfo.

"Sono...sono con lui...sta..stanno bene.." disse sempre più flebilmente.

"Ci sono altri Fanie?" le chiese cercando di non farla dormire. L'elfa annuì.

"Chi sono? Dimmi i loro nomi!" disse ad alta voce; non gli importava dei nomi voleva solo che Fanie stesse sveglia "Estel mi servono i miei medicamenti, sono nella sacca sul cavallo...fai in fretta!" Il sovrano di Gondor annuì scattando all'istante diretto al portale d'ingresso.

"Chi sono Fanie, sto aspettando i nomi...forza..." disse ad alta voce sorreggendo il capo dell'elfa "Thranduil tienile la testa" disse aiutando il sovrano che non si tirò indietro.

"Be...Bel..Belthil..."

"Belthil...chi altro?" chiese scoprendo la lunga ferita che le partiva da sopra al ginocchio fino alla caviglia "Questa ferita non è mai stata pulita" disse più a se che ad altri "Chi altri Fanie?" disse di nuovo ad alta voce "Non dormire Fanie, parla..." ma l'elfa ormai non rispondeva più "Questo le farà male, ma dovrebbe farla svegliare per un po'. Tienile le mani..." disse a Thranduil prima di toccare la ferita facendo urlare la giovane.

"Vi...vi prego no..."

"Non devi dormire Fanie"

"Calime!" urlò un altro nome per contrastare il dolore.

I will always be with youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora