Parte 50

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Alexa's POV
Il suo ufficio? Quale ufficio? Ero sicura che mi chiedesse di incontrarlo nella stanza dei giochi. Ufficio...ufficio, aspetta forse intende il suo studio. Quando Harry si è trasferito in questa casa, i proprietari precedenti hanno lasciato un mucchio di mobili d'ufficio in una delle stanze al piano di sotto. Hanno detto che la loro nuova casa non aveva una stanza per tenerli quindi Harry poteva utilizzarli.

Ma dato che Harry non fa un lavoro in cui bisogna stare in ufficio, voleva liberarsi dei mobili e trasformare l'utilità della stanza, ma io non gliel'ho lasciato fare. Mi sono innamorata della stanza e di ogni mobile dentro di essa. E finalmente, dopo mesi in cui non è stata utilizzata, la stanza è diventata utile.

Raggiungo l'enorme porta e appoggio la mano sulla manopola. Faccio un respiro profondo prima di girare la manopola e spingere la barriera di legno. Devo procedere con lentezza a causa del cambio di luce dopo aver chiuso la porta dietro di me, poiché la stanza è sprovvista di finestre e la luce è fievole. Non appena mi abituo alla luce, una piccola lampada accanto alla porta si accende, illuminando metà della stanza. I miei occhi sono incollati sulla figura scura seduta sulla sedia dietro la scrivania a forma di fagiolo. Urlo per la sorpresa e sobbalzo, portandomi le mani al petto.

"Qualcuno ha deciso di sprecare un po' del suo prezioso tempo per venire qui" la figura ringhia e riconosco immediatamente che è Harry.

"Gesù Cristo Harry, mi hai spaventata a morte!" Sospiro di sollievo.

"Non è educato chiamare il proprio professore con il suo primo nome, Signorina Stone. Dovresti mostrare più rispetto al tuo professore." 

Sono un pò' sorpresa dalle sue parole, ma le trovo comunque fottutamente eccitanti. Sta prendendo davvero sul serio, cazzo sì.

"Sì, mi dispiace Signor Styles. Non volevo essere irrispettosa" dico, abbassando la testa fingendomi mortificata.

"Bene, ora passiamo alle cose serie. Sai perché sei qui Signorina Stone?" chiede, sbottonandosi la giacca, rivelando una camicia bianca a button down, con dei semplici gemelli in argento. Non penso di averlo mai visto vestito in questo modo.

"No Signore, in realtà no" rispondo, i miei occhi anche rivolti verso il pavimento.

Lui ridacchia oscuramente, "Lascia che ti chiarisca le idee allora. Siediti" comanda, gesticolando verso la sedia in pelle nera davanti alla scrivania. Seguo attentamente le sue istruzioni. Poi prende una cartellina dalla scrivania e ne tira fuori dei fogli pinzati insieme. Esamina i fogli prima di posarli sul piano davanti a me. Guardo velocemente la prima pagina e sorrido discretamente tra me stessa per tutto l'impegno che ci ha messo.

"Miss Stone, ti ricordi l'ultimo compito che ti ho dato da eseguire per la classe di Letteratura?" Chiede mentre si alza dalla sedia e cammina verso l'altro lato della stanza, le mani nelle tasche dei suoi pantaloni elefanti mentre cammina.

"No Signore" rispondo.

"Hai bisogno che ti ricordi quale era esattamente in compito che ti avevo assegnato?" Dice mentre guarda la parete dietro di me.

"Sì Signore."

Sospira, "Ti era richiesto di scrivere una storia corta, lunga circa di 5-7  pagine, sotto forma di pagina immaginaria di diario. Dovevi scrivere la trama di una storia romantica che conteneva anche delle relazioni o similarità con il lavoro di Shakespare, dal momento che è ciò che stiamo studiando. Ho informato che questo lavoro avrebbe contato per circa un terzo dei voti del semestre, o no?"

"Sì, l'ha fatto Signore." Rispondo con voce debole.

"Riconosci i fogli davanti a te?"

"Sì Signore."

Dominant Styles (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora