Harry's POV
Sto battendo impazientemente il piede a terra, fissando l'orologio al mio polso, guardando ogni secondo che passa ad un ritmo lento e agonizzante. Louis dovrebbe essere stato qui 5 minuti e 42 secondi fa; è in ritardo.Gli ultimi cinque giorni sono stati un assoluto inferno. Sono stato confinato al mio letto di ospedale per tutto il tempo, potendo alzarmi solamente per usare il bagno. Dato che sono quasi andato in Overdose, i dottori mi hanno messo sotto un programma di visione per pazienti che hanno tentato il suicidio. Ogni mia mossa è monitorata in questo buco infernale. Avrebbero potuto mettermi in una di quelle scatole imbottite dove vanno i malati di mente, per far capire come mi sentivo ristretto. Non mi hanno neanche lasciato firmare la mia carta di dimissione, ed è per questo che sto aspettando Louis.
"Finalmente" mormoro sottovoce quando vedo il mio amico camminare verso di me per il corridoio. Allungo il collo per guardare fuori dalla finestra della mia camera-che preferisco chiamare cella-e lo vedo parlare con la signora alla scrivania che gli passa delle carte da compilare.
Dopo pochi tortuosi minuti, una infermiera entra nella mia stanza per aiutarmi a raccogliere le mie cose solo per trovarmi fuori dalla porta prima che possa dire una parola.
"Perché cazzo ci hai messo così tanto?" Sputo, incontrando i suoi occhi.
"Beh, ciao anche a te" Louis rimbecca mentre camminiamo nel parcheggio. "Cosa ne pensi di un 'grazie' per aver guidato 45 minuti tra il traffico infernale mattiniero per venirti a prendere il prima possibile dato che tu dovevi essere dimesso subito perché non riuscivi ad aspettare neanche una fottuta ora."
"Eri comunque in ritardo" mormoro discretamente, quindi lui non può sentirmi ma apparentemente non sono stato abbastanza silenzioso.
"Scusami? Tu chiami 5 minuti ritardo?" I suoi occhi quasi gli escono dalla testa al mio comportamento ingrato. "Cosa diavolo ti sta succedendo? Non mi parli, non parli ai ragazzi, e nemmeno a Gemma, che è dannatamente preoccupata per te. Mi dirai almeno perché?"
"Perché cosa?" Chiedo, anche se so già a cosa si sta riferendo.
Mi pone un'altra domanda. "Cosa è successo Harry, perché ti sei fatto questo? Voglio dire, eroina? È una merda seria, non qualcosa da prendere alla leggera."
La sua interrogazione mi fa sentire vulnerabile e debole, come se ogni domanda rompesse un pezzo di muro che ho costruito per proteggermi. E se rispondo ad una, crollerà.
"La decisione che ho preso non ha niente a che fare con te. Non deve essere una tua preoccupazione." L'evasione sembra essere la migliore tattica al momento. Tengo la testa bassa e comincio a camminare verso la macchina.
"Mi stai fortuitamente prendendo in giro, Harry? Ma ti stai sentendo?" praticamente urla, portandomi a congelarmi per la colpa. Lui sbuffa e mormora sottovoce, "Non faccio fatica a credere che Lexi ti abbia tradito, sei un vero stronzo."
Giro i tacchi quindi la mia testa ruota velocemente. "Non azzardarti ad incolpare me. Non capisci che cosa ho passato" urlo di rimando.
"Hai ragione; non capisco. Quindi perché non me lo spieghi?" mi prega, il suo tono si addolcisce.
"Non posso" mormoro. "Non voglio parlarne e basta."
"Sto cercando di aiutarti Harry, tu devi darmi qualcosa in cambio, qualcosa perché io riesca a farlo."
Scuoto la testa. "Lascia perdere." Volevo aggiungere un 'per favore' alla fine della frase ma la parole rimane catturata nella mia gola, facendo sembrare la mia richiesta un ordine.
"E va bene." Dice con una risata sardonica. "Ora ti lascio, H. Prendi un taxi per tornare, non mi importa." Con questo cammina verso la sua macchina, lasciandomi sotto il portale di pietra davanti al parcheggio.
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Dominant Styles (Italian Translation)
FanfictionAlexa Stone è fidanzata ormai da un anno con la pop star internazionale Harry Styles. Molte ragazze la chiamerebbero la persona più fortunata del mondo, ma lei non si sente in questo modo. Harry è sempre stato il perfetto gentiluomo quando si tratt...