Parte 21

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Harry's POV

Sto camminando dietro a Lexi quando lasciamo il club. Posso a malapena controllare le mie emozioni, sento che ogni secondo potrei scattare. Sono così arrabbiato che non riesco a pensare chiaramente. E poi Louis ha il fottuto coraggio di provare a tenermi lontano dalla mia fidanzata. Voglio dire, chi diavolo crede di essere? Pararsi davanti a lei in quel modo, è fortunato che non si ritrova un labbro sanguinante.

I miei pensieri sono interrotti da qualcosa che si scontra con il mio corpo. Alzo lo sguardo per vedere che è Lexi.

Lei apre la bocca e comincia a dire "Harry, io-" ma la interrompo alzando la mano.

Sto digrignando i denti. "Non farlo, Lexi. Ne discuteremo a casa." La sorpasso e comincio ad avviarmi verso la macchina. Sento Lexi sospirare e camminare dietro di me. Apro la portiera e la sbatto dopo essere entrato. Lexi sale subito dopo di me e guido velocemente fuori dal parcheggio.

La tensione evidente nella macchina diventa troppa da sopportare per me e accendo la radio per distrarmi. E per mia fortuna stanno trasmettendo 'In My Veins' di Andrew Belle. Alzo gli occhi al cielo, tempismo perfetto...

Per il nostro anniversario dei sei mesi, ho fatto una piccola proiezione di diapositive come regalo per Lexi. Conteneva delle nostre immagini e ho scelto questa come canzone come sottofondo. Con la coda dell'occhio, vedo Lexi muoversi a disagio sulla seduta, ricordandosi ovviamente gli stessi momenti.

Il viaggio di ritorno a casa sembra durare ore, anche se in realtà dura solo 20 minuti. Con mia sorpresa, Lexi è fuori dalla macchina prima di me. Di solito è lei quella più lenta, perché deve prendere tutte le sue cose mentre io no. Guardo come fruga con le sue chiavi e apre finalmente la porta, che sbatte subito dopo di lei. Irrompo attraverso la porta, la mia rabbia minaccia di esplodere, e la vedo seduta sul divano con le braccia incrociate. Sembra incazzata, ma piuttosto calma.

Ma che diavolo?

"Mai, e dico mai, sbattermi di nuovo la porta in faccia." Sto facendo del mio meglio per controllare il mio temperamento, ma finisco per urlare l'ultima frase. Lei sobbalza leggermente alla mia sfuriata improvvisa, ma il suo viso non vacilla.

Se pensa che ignorandomi il problema sparirà, allora sta sbagliando completamente.

La guardo alzarsi e cominciare a salire le scale verso la nostra stanza. Quasi la richiamo, ma decido di lasciarla andare e darle del tempo per calmarsi.

Mi dirigo verso la cucina e prendo due bicchieri d'acqua, uno per me e uno per Lexi. Questo la renderà più sobria, in caso non l'abbia già fatto il mio sfogo di prima.

Solo pochi minuti dopo, la vedo scendere le scale e camminare in soggiorno indossando la sua felpa preferita e un paio di pantaloncini. Si siede con le gambe incrociate alla fine del divano, col viso rivolto dalla parte opposta alla mia così non posso vederla.

Prendo i bicchieri d'acqua e mi siedo dalla parte opposta del divano. Le offro l'acqua, ma lei non mi guarda, tiene lo sguardo fisso sul suo grembo. Appoggio entrambi i bicchieri sul tavolino da caffè accanto a noi.

Dopo un lungo e scomodo silenzio, le chiedo "Mi spieghi perché ti sei comportata così? Oppure preferisci che stiamo seduti qui a guardarci." Lei solleva il suo corpo, così tiene le ginocchia al petto e finalmente alza lo sguardo su di me.

"Cosa ho bisogno di spiegare? Hai visto quello che hai visto e ho la sensazione che non mi ascolterai, qualunque cosa io dica." Sbuffa e comincia a giocare con la manica della sua felpa.

Le afferro i polsi, deviando la sua attenzione dalla felpa e facendole incontrare il mio sguardo.

"Voglio che mi spieghi cosa diavolo ti stava passando per la testa quando ballavi con quei ragazzi, e cosa te l'ha fatto fare." So che probabilmente l'ho spaventata, ma non mi importa. Il fatto che lei pensasse che non si dovesse giustificare mi fa incazzare ancora di più.

"Ho visto una cosa.." Quasi sussurra.

"Visto cosa?" Chiedo incoraggiandola.

"Tu e Sophia."

"Mi stai fottutamente prendendo in giro. Hai davvero pensato che ti avrei tradito con la fidanzata di un mio amico?" All'inizio ero arrabbiato, ma ora sono ferito. Le lascio i polsi e guardo i suoi occhi.

"Pensi questo di me?" Chiedo, la mia voce è piena di tristezza e so che lei lo ha notato.

"No, Harry non è questo. È solo.. beh, ero ubriaca e non lo so." Lexi ammette.

"Ti fidi di me, Lex?" La mia voce si spezza a metà frase. Mi sento vulnerabile e lo odio.

Lei prende il mio viso tra le mani e dice "Certo che mi fido di te, Harry. Ti amo e niente cambierà questo. Ho commesso un errore, non stavo pensando okay? Non è colpa tua."

Sorrido alle sue parole e tiro il suo corpo sul mio. Avvolgo le braccia attorno a lei mentre poso un bacio sulla sua testa che è appoggiata sul mio petto. Stiamo in questa posizione per un bel po', poi Lexi rompe il silenzio.

"Sai, pensavo che questa notte prendesse una piega molto diversa."

"Si, anche io." Ridacchio.

"È ancora possibile." Dice, mentre solleva la testa dal mio petto. Le lancio uno sguardo consapevole e la alzo dal mio grembo, posandola accanto a me sul divano.

"Che cosa avevi in mente?" Chiedo, anche se già so la risposta.

"Beh, stavo pensando a quella stanza in fondo alle scale.. ti lascio decidere il resto." Mi sfida con un sorriso birichino e si alza. Ripeto la sua stessa azione e giro velocemente il suo corpo, così la sua schiena è contro il mio petto. Posso dire dal piccolo strillo che ha appena emesso, che non se lo aspettava, cosa che era esattamente il mio intento.

Con entrambe le braccia avvolte attorno alla sua vita, sussurro nel suo orecchio "Ci incontriamo là tra cinque minuti" e poi rilascio il suo corpo.

Cammino attorno al tavolo da caffè e mi avvio verso le scale. Una volta raggiunto il primo scalino, guardo oltre la mia spalla per vedere il suo corpo congelato dove l'ho lasciata.

"Cinque minuti." Le ricordo.

Dominant Styles (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora