Capitolo 12.

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Maratona 1/4
Lali's pov.
Scappo via da Peter e salgo in macchina. Parto senza una meta e chiamo Euge.
Eu...

Lali, che è successo?! Dove sei?! Dove sei!? Vengo subito! Non muoverti! Arrivo!

Eu calmati.

Lali, stai bene?

Si, solo che non sai cos'è successo.

Racconta.

Allora praticamente...

No, facciamo cosi: vieni da me e mi racconti tutto.

Ok arrivo. Chiudo al cellulare e vado da Euge. Busso e mi viene ad aprire lei. Mi strattona sul divano.
Mariana Esposito, parla!

Cris Morena vuole me e Peter come protagonisti della sua nuova serie "Amor Verdad", ed io non sono pronta per tornare a lavorare con lui. Ho una settimana di tempo per scegliere, e per di più ho anche litigato con Peter. Dico tutto d'un fiato.

Come mai avete litigato?

Solite cazzate, ha tirato fuori l'argomento "Mariano", e lo sai che sono isterica e che non voglio si parli di queste cretinate.

Che ti ha detto?

Credeva ai rumors. Diciamo che mi ha dato tipo della bugiarda. Io gli ho detto che, almeno, Mariano mi ha fatto gli auguri su Twitter. Lo sai lui che mi ha detto?!

No, quindi muoviti.

Mi ha detto che nemmeno io gli ho mai fatto gli auguri.

È matto.

Gli ho fatto vedere l'ultimo tweet che gli ho inviato, e lui si è scusato dicendo di non averlo mai visto, ma ci credo poco. Lo sai come sono fatta, l'isteria ha preso il sopravvento su di me, cosi gli ho lanciato il gelato in faccia e l'ho mandato a fanculo.

Beh, hai fatto bene. Rufi scende dalle scale e si precipita su di me.

Zia Lali!

Piccolina! Ma come sei diventata bella!

Grazie. Dice lei. Io gioco un po con la piccola. A Euge squilla il cellulare.

Lali, è per lavoro, torno subito.

Si, fa pure. Euge sale di sopra ed io continuo a giocare con Rufi.

Ma quando mi fai arrivare un cuginetto? Chiede Rufi innocentemente.

Io non sono fidanzata! Dico ridendo.

Perché non ti fidanzi con lo zio Peter?

Rufi, lo zio Peter è fidanzato.

Ma non mi piace la sua fidanzata.

Lo vuoi sapere un segreto?

Si.

Ma non dirlo a nessuno, ok?

Ok.

Nemmeno a me piace. Dico accennando un sorriso.
Lei fa una piccola risatina e continuiamo a giocare. Euge è ancora di sopra al cellulare. Bussano. La cameriera di Euge, Sabrina, va ad aprire. Io e Rufi sentiamo solo delle voci.
Aspettavi qualcuno? Chiedo a Rufi. Lo so che è piccola, ma anche se ha 4 anni, è molto intelligente.

No, poi non so la mamma.

Ok. La cameriera torna con una giacca da uomo in mano. Mi sembra di riconoscere l'odore, ma non riesco a sentire molto bene. Guardo Rufi interrogativa. Lei aspetta con ansia in piedi sulla soglia della porta per vedere chi c'è di la. È proprio bellina quando fa cosi. Diciamo che ha preso da sua madre in questo. Non vuole stare mai sola. È sempre in compagnia, avrà minimo 30 amichetti tra l'asilo e fuori. Me la immagino a 16 anni, sarà molto peggio di me ed Euge alla sua età. Di sicuro sarà la prima ad essere presente alle feste.

Peter's pov.
Entro in salotto e Rufina mi salta addosso.
Zio Peter!

Rufi! Come stai? Chiedo prendendola in braccio.

Bene, stavo giocando con la zia Lali.

La zia Lali? Chiedo incredulo.

Si, è di la. Vuoi giocare anche tu?

Certo. Sorrido. La metto a terra e la sua piccola manina mi tira fino al divano dove c'è Lali.
Ciao. Dico sedendomi accanto a lei. Mi guarda, si alza e si siede per terra accanto a Rufi. Io mi alzo e mi siedo accanto a loro.
Rufi si alza per andare a prendere dei giocattoli nella sua cameretta.
Mi dispiace, ti giuro che non li ho visti.

Lascia perdere, Peter. Non fa nulla. Scusami anche tu.

Non devi scusarti di nulla. È stata colpa mia, ho esagerato.

Pace?

Pace. Mi abbraccia. Io mi perdo nel suo odore stupendo. Euge arriva e fa una finta tosse. Lali si stacca imbarazzata.
Scusate se vi ho fatto aspettare molta, ma quella palla della mia assistente non smette mai di parlare. Credo la licenzierò. Dice sedendosi sul divano.

Non l'hai assunta da due settimane?

No, quella l'ho licenziata pochi giorni fa. Questa l'ho assunta da due giorni. Io e Lali scoppiamo a ridere.
Quante ne licenzierai fino alla fine del mese? Dico ridendo io.

Non lo so, il fatto è che...

Che ti manca Rochi. Dice Lali.

Si, era l'assistente perfetta. Il lavoro con lei era magico. Mi manca tanto.

Anche a noi manca, ma tornerà presto. Gia, Rochi si è trasferita a New York per un periodo di tempo indeterminato.

Speriamo. Dicono loro. Rufi torna con un sacco pieno di giocattoli.

Rufi! Ma quanti giocattoli hai portato?! Chiede Eu un po arrabbiata.

Mamma devo giocare con gli zii. Vuoi giocare con noi?

Certo. Risponde lei sedendosi a terra. Iniziamo a giocare tutti insieme ridendo e scherzando. Sembriamo dei bimbi più piccoli di Rufi. Euge scatta una marea di foto, so gia che qualcuna finirà sui social. Teniamoci pronti all'ira di Martina. Continuiamo a giocare e Rufi si addormenta. La prendo in braccio e insieme a Lali, la porto a letto. Le rimbocchiamo le coperte e le diamo un bacio sulla fronte. Chiudiamo piano piano la porta e ritorniamo in salotto. Eu sta mangiando patatine fritte. Io e Lali le prendiamo la ciotola da mano e ci sediamo sul divanetto più piccolo.

Ei! Quelle sono mie!

Erano! Ora sono nostre! Rispondiamo insieme. Lei cerca di prendere la ciotola, ma io la muovo impedendoglielo.
Ok, mi arrendo. Dice lei.

Vieni qui scema. Diciamo io e Lali.
Di nuovo insieme, patatine care. Dice sedendosi accanto a me. Io sono al centro e loro due agli estremi.

Guardiamo Abzurdah? Chiedo io.

Si dai. Dicono loro. Mettiamo il film e continuiamo a mangiare.
Loro due poggiano la testa sulle mie spalle, Lali da destra e Euge da sinistra, e si addormentano. Mi era mancato stare abbracciato a tutte e due contemporaneamente. Loro sono le donne della mia vita, Lali perché la amo, ed Eugenia perché è mia sorella. Sembra di essere tornati a quando abbiamo iniziato Casi Angels. Le guardo tutte e due. Mi sento benissimo con loro. Amato, protetto. E succede solo con loro, perché, anche se volessi, non riuscirei a dimenticarle, perché fanno parte di me.
Fine capitolo 12.

Amami ancora adesso.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora