Capitolo 27.

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Peter' pov.
Arriviamo sotto casa di Lali. Io la sveglio scuotendola.
Mmmm. Mugugna lei assonnata e tornando a girarsi verso il finestrino.

Lali, siamo arrivati. Dico scuotendola ancora.

Ma che ore sono?

L'1:46 del mattino.

Wow. Dice alzandosi ed uscendo dall'auto. Io la seguo ed apro il bagagliaio prendendo le sue valigie.

Allora ci vediamo lunedì. Dico girando in torno all'auto per tornare al lato del guidatore.

Peter! Aspetta! Io la guardo stranito. Ehmm...stavo pensando, beh... È tardi, e tu hai 5km di strada da farti per tornare a casa, e beh, domani è domenica. Stavo pensando...che ne dici di restare a dormire qui e magari domattina mettere in atto il nostro piano insieme? Dice balbettando con lo sguardo abbassato e con un leggero rossore in viso.
Mi ha appena invitato a dormire qui? A casa sua? E di restare anche domani? Oddio, ditemi che non è un sogno e che io sono ancora vivo. Rimango imbambolato e lei fa una finta tosse.

Sei sicura? Guarda che posso anche tornare a casa mia.

Non ti avrei di certo invitato se non volessi. Mi farebbe piacere, beh... in fondo siamo stati bene insieme.
Dice continuando a balbettare ed arrossire. Io continuo a pensare...ma sta davvero parlando con me? Non svegliatemi se è un sogno.
Insomma, ti va di essere asociali insieme? Dice guardandomi. Io rido.

Ok, asociale. Dico chiudendo la macchina ed entrando in casa con lei. Entriamo e lancia il borsone in un angolo per terra. Io rimango fermo all'ingresso non sapendo che fare.
Vieni. Dice lei. Io la seguo sul divano. Prende il telecomando e accende la tv. Inizia a girare i canali e trova un film horror.

Beh, io dove dormo? Chiedo cercando di scappare da quel film.

Fifone. Dice incollandosi alla tv.

Non sono un fifone, sono solo stanco. Allora, dove dormo?

Non dormi. Ottengo come risposta. La guardo e continua a parlare. Almeno non per ora. Guarderemo il film e poi andremo a dormire.

Ma io...

Dai Pitt, non abbandonarmi. E se avessi paura?

Tu ami quei film, non hai paura. Io invece si.

E se avessi bisogno di un abbraccio per sentirmi protetta? Dice con una dolcezza infinita.

Ok. Sospiro e mi tolgo le scarpe, mi metto comodo sul divano e lei si accoccola su di me. Ad un certo punto noto che è spaventata ma non per il film, sta guardando nel vuoto.
Lali? Chiedo sporgendomi per guardarla negli occhi.
Lali? Richiedo cercando di ottenere qualcosa, una risposta, un segno, qualunque cosa. Mi sto preoccupando troppo.
Lali, ti prego rispondi. È una situazione strana.
Lei è qui, ferma, con gli occhi iniettati di sangue, le labbra socchiuse, i capelli arruffati, persa nel vuoto. Giuro che non so cosa fare, sono troppo preoccupato.
Ho le mani sudate, e sto sudando anche in faccia. Che merda faccio?! Chiamo un ambulanza?! Giuro, non era mai capitata una cosa simile.
Lali? Dico con la voce roca, sono troppo debole.
Lali, ti prego parla. Mi stai spaventando, se è uno scherzo smettila, ti prego Lali. Lali dai! Dico piangendo. Mi alzo e apro tutti i cassetti in cerca di qualcosa. Non so neanche cosa.
Lali, dai parla. Dico scuotendola.
Corro in bagno a sciacquarmi la faccia e quando torno è ancora li imbambolata. Giuro, fa paura.
Lali, ti prego, parla, dì qualcosa. Io ho bisogno di te. Ti prego, svegliati. Io, io non ce la faccio senza di te.

Lali's pov.
Lo so che non avrei dovuto invitarlo, ma il cervello non è dalla mia parte. Quando mai penso io? Ecco, mai. Guardiamo un film e improvvisamente sento il terreno scomparire. Mi trovo in un mondo parallelo. Vedo due ragazzi litigare. Mi avvicino e noto che siamo io e Mariano. Lui ad un certo punta inizia a picchiarmi. Sono impaurita. Riesco a sentire la voce di Peter che mi parla.
Lali, ti prego, parla, dì qualcosa. Io ho bisogno di te. Ti prego, svegliati. Io, io non ce la faccio senza di te. A queste parole ritorno nella realtà, sono nel mio salotto e Peter è accanto a me che piange. Prendo un respiro profondo.
Lali stai bene?

A-abbracciami. Riesco a dire. Le lacrime mi rigano il viso. Lui mi stringe. La sua maglietta bianca è ormai inzuppata di lacrime, il suo odore mi entra nelle narici e riesco a calmarmi.
Tu, tu mi giuri che non te ne andrai, che mi proteggerai?

Si, te lo giuro. Ma che avevi?

Ho, ho avuto u-una visione. Ho-ho visto Mariano che mi picchiava.

Ma...perché? Chiede soltanto.

Non lo so. Dico. Ho paura Peter. Ammetto con la testa nell'incavo del suo collo. Lui mi stacca.

Non devi aver paura. Io ci sarò. Ti salverò. Dovranno passare sul mio cadavere per torcerti anche un solo capello. Ok? Dice sorridendomi, alchè ogni paura passa e ci siamo solo io e lui. Annuisco.
E ora smettila di piangere. Loro non meritano le tue lacrime. Vieni con me. Dice alzandosi. Io lo seguo, afferra una coperta su un letto e andiamo in veranda. Ci stendiamo sul divano abbracciati con la coperta addosso.
Non permettere che ti tolgano il sorriso, perché se sorridi salvi me.
Io sorrido e mi addormento abbracciata a lui, con la testa sul suo petto, e il suo respiro sul mio collo.

Amami ancora adesso.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora