Capitolo 45.

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Lali's pov.
Mariano è di nuovo qui, e mi sta picchiando. Io chiudo gli occhi e serro i pugni.
Addio piccola Lali. Dice lui.

Lasciala! Urla Peter lanciandoglisi addosso.

Mi sveglio sudando e ansimando. Sono le 5:23 e questa notte mi sono svegliata già 4 volte. Rimango seduta al centro del letto e delle lacrime iniziano a rigarmi il viso.

Lali... Mugugna Peter aprendo gli occhi. Si alza di scatto e mi abbraccia.
No, no, calmati, non piangere. Mi sussurra all'orecchio.

Scusa...io non dovevo. Dico nascondendo la testa nel suo petto.

No, piccola non devi scusarti. Ora vado in cucina a fare una camomilla, ok?
Annuisco semplicemente, ma poi mi pento subito di quello che ho fatto. Se deve andare in cucina, deve lasciarmi da sola, e se mi lascia sola, il mostro potrebbe tornare da un momento all'altro.

No! Urlo.

Che c'è? Chiede preoccupato.

Non andare, non lasciarmi sola.

Vieni anche tu in cucina? Dice prendendomi le mani.

Si. Ci alziamo e andiamo in cucina. Ho ancora le lacrime agli occhi, ma mi sto calmando. Mi prende in braccio e mi mette a sedere sul tavolo.

Ora preparo la camomilla. Annuisco e resto a guardarlo mentre si muove tra la mia cucina.
È a torso nudo, e riesco a vedere le bende che gli hanno messo in ospedale. La ferita sulla spalla sta sanguinando ancora un po, ma il medico mi ha detto che non possiamo cambiare le bende finché le ferite non saranno chiuse del tutto.
Ecco a lei signora. Dice porgendomi una tazza fumante.

Grazie. Dico soffiando per raffreddare la camomilla. Peter, ti amo.

Anch'io ti amo Lali. Dice baciandomi.
Bevo la camomilla e lui mi fissa dritto negli occhi.
Ti senti meglio? Chiede poggiandomi una mano sul ginocchio.

Si, grazie.

Bene, mi fa piacere. Dice sedendosi accanto a me. Io sorrido e finisco di bere il liquido fumante nella mia tazza.

Ho sonno. Poggio la testa sulla sua spalla.

La camomilla fa i suoi effetti. Dice ridendo. Gli do un colpetto con il piede e rido.
Andiamo. Dice scendendo dal tavolo e prendendomi in braccio.

Lo sai che ti amo? Biascico tra le sue labbra.

Certo, anche io. Sussurra sorridendo. Lo bacio, arriviamo in camera senza staccarci. Mi poggia sul letto e si distende accanto a me.
Poggio la testa sul suo petto e alzo lo sguardo per fissare i suoi occhi.

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