Questo capitolo lo dedico alla mia poetessa preferita. Iride7 .
I: noooo vieni qua non alzarti ancora.
Mi tiene stretta e mette il suo viso sulla mia spalla.
A: sono le dieci, vuoi passare tutta la giornata a letto?
I: devo rispondere?
Dice ammiccando.
A: no, no non serve.
I: allora vieni qui, dammi un altro bacio.
A: uno solo!
I: facciamo due, o forse tre dai.
Mi bacia profondamente ed io mi lascio trascinare di nuovo a letto.
A: sai una cosa, forse non è male fare i fidanzati smielosi.
I: no vero?
A: no.
I: lo sapevooooo.
Ride e continua a baciarmi.
Sale sopra di me ed incrocia le sue mani con le mie, i suoi occhi con i miei.
I: sei convinta?
A: di cosa?
I: di tutto questo, di noi, di me.
A: assolutamente si' e' esattamente quello che voglio. E tu?
Fa' una smorfia ma sta sorridendo.
A: tu sai vero che ti prendo a calci?
Mi dimeno cercando di liberarmi dalla sua presa.
Si avvicina alle mie labbra.
I: e tu sai vero che ti amo?I: Angeli' che ora è ?
A: mezzogiorno e mezzo perché?
I: di già! Dai veloce che Marco ci aspetta alle due.
A: e chi è Marco?
I: il sindaco!
A: il sindaco?
I: sì per il matrimonio.
A: che matrimonio?
I: il nostro muoviti vai a prepararti.
Lo guardo malissimo.
I: dai sto' scherzando, Marco è un amico ma non posso dirti di più, è una sorpresa.
A: per me?
I: per noi.
Ci prepariamo più velocemente possibile e prendiamo la sua macchina.
A: posso sapere dove andiamo?
I: nooooo ti ho già detto che è una sorpresa!
A: dammi almeno un piccolo indizio.
I: l'indizio è che siamo quasi arrivati.
Sbuffo, odio le sorprese, mi mettono ansia.
Guida per circa mezz ora e arriviamo in campagna, in un grande casolare.
Mentre sta' parcheggiando vedo un ragazzo venirci in contro, deve essere il famoso Marco.
M: ciao ragazzi benvenuti, Igna' quanto tempo.
Si abbracciano.
I: lei è Angelica.
M: ah la tua ragazza, piacere Marco.
A: piacere mio.
I: sì la mia ragazza.
Mi lancia uno sguardo complice ed io mi sciolgo.
La sua ragazza.
M: venite entrate da questa parte.
Sono perplessa, ancora non so' perché siamo qui ed inizio ad essere davvero curiosa. Evito di fare domande solo perché so' che in ogni caso non avrei una risposta.
Camminiamo un po' ed arriviamo davanti ad un cancello oscurato.
M: allora Ignazio, entrate pure di lì, ora vi lascio soli, torno da voi fra un po'. Prendetevi tutto il tempo che vi serve.
I: grazie Marco a dopo.
Mi guardo intorno ma ancora non riesco a capire.
Ignazio mi prende la mano e varchiamo la soglia del cancello.
I: vieni fai piano, devono essere qui, oh eccoli.
Spalanco gli occhi e mi siedo sul piccolo gradino.
C'è una grande cesta di vimini con dentro una copertina rossa e al suo interno cinque minuscoli cuccioli di Jack Russel.
Quasi mi commuovo.
Ignazio si siede accanto a me e li accarezziamo dolcemente.
Fanno a gara per farsi prendere in braccio.
I: hai visto quanto sono carini?
A: sono bellissimi.
Li accarezzo ad uno a uno, sono morbidi e dolci, tengono ancora gli occhi chiusi e scondinzolano con quelle mini codine.
Li voglio baciare tutti, sono uno più bello dell' altro.
Bianchi e marroni.
Ignazio ne tiene uno in braccio che gli lecca la faccia mentre lui ride.
I: questa è una femmina.
A: l' avevo intuito.
Mi perdo a coccolarli e non mi accorgo del tempo che passa potrei stare tutto il giorno qui.
A: Igna ma perché noi siamo qui?
I: come perche' ci prendiamo un cagnolino no! Non lo vuoi?
A: noi? Cioè io e te? Un cane insieme?
Si avvicina a me e mi bacia.
I: si' io e te, noi.
A: noi
Ripeto stringendolo a me.
I: vuoi?
A: si', voglio!
Sentiamo dei passi e vediamo Marco avvicinarsi.
M: ragazzi scusate l interruzione ma quale avete scelto?
Io e Ignazio ci guardiamo nel panico, no non abbiamo scelto come possiamo scegliere li vogliamo tutti.
Marco sorride capendo la difficoltà.
M: sono già stati tutti adottati tranquilli, ma volevo far scegliere prima a voi.
A: è difficile.
M: lo immagino ma ce ne sarà uno dei sei che vi ha conquistato più degli altri.
I: sei? Qua c'è né cinque.
M: cinque? no cavolo uno scappa sempre è un ribelle.
Ci guardiamo intorno ed eccolo là il sesto della cucciolata che dorme beato da solo sotto una panchina all' ombra.
Ignazio mi guarda.
I: pensi quello che penso io?
Annuisco. Si' e' lui il nostro cucciolo.
I: prendiamo quello Marco.
M: devo avvisarvi che è il più vivace.
A: allora è perfetto.
Ignazio va verso di lui e lo prende in braccio, e' così piccolo, mi avvicino e gli accarezzo la testina. Si muove lentamente e sbadiglia, apre gli occhi e mi guarda.
I: Anzio di ciao alla mamma.
A: Anzio?
I: si' lo chiamiamo Anzio!
A: ma no, è un nome orribile.
Mi guarda e mi bacia la testa.
I: Angelica e Ignazio. Anzio.
Sgrano gli occhi e stavolta mi commuovo davvero, non ci avevo pensato e' l unione dei nostri nomi.
Lo bacio mentre Anzio ci guarda curioso.
Gli prendo una zampetta tra le mani.
A: ciao Anzio piacere.
Sta' già scodinzolando, ha capito tutto.
Ignazio mi guarda innamorato e soddisfatto.
I: Sei felice?
A: tantissimo.
Ho la voce rotta per l emozione.
I: Ricominciamo da qui, noi tre.
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Ho scelto me
Fiksi PenggemarIl vero lieto fine è quello con la coppia insieme oppure quello dove entrambi stanno bene anche se separati? La storia di un amore un po' fuori dai soliti canoni perché in amore non esistono regole se non quelle del cuore.