Duecento note

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Mi sveglio perché sento qualcosa o meglio qualcuno pizzicarmi la faccia con la barba.
Mi ha tenuta tra le sue braccia per tutta la notte.
I: Angelina. Tra poco devo andare, devo passare a casa mia a fare la valigia e poi mi passa a prendere Piero.
A:ok allora ciao.
Mugugno ancora addormentata.
Mi stringe forte ed io mi giro per abbracciarlo a mia volta.
Mi bacia il naso.
I: vuoi fare finta che stanotte non sia mai esistita?
Non capisco cosa intende.
A: no! Perché?
I: perché lo sai benissimo che stavolta non era solo sesso.
Rimango in silenzio.
Ha ragione è stato diverso. Non posso negarlo ma non voglio legami.
Mi bacia ed io ricambio, come non potrei ai miei occhi lui è irresistibile.
I: adesso devo proprio andare.
Si veste prende le sue cose e lo accompagno alla porta.
I: senti non c'è la faccio a partire con questo peso.
A: che succede dimmi.
I: si era detto sincerità sempre.
A: certo si.
I: io sono innamorato di te. Ecco l ho detto. Ciao.
Cerco di fermarlo ma sta correndo giù per le scale e nonostante lo chiami ripetutamente non mi da ascolto.
Ma è fuori di testa? Mi dice una cosa del genere e poi scappa?
Non può fare così.
Prendo le chiavi di casa e corro giù anche io più veloce che posso ma ormai vedo solo la sua macchina allontanarsi.
Innamorato di me? Ma come? Perché? No!!
Devo raggiungerlo e devo parlargli prima che si faccia strane idee.
E non intendo parlarci al telefono, voglio guardarlo negli occhi.
Si ma sta' partendo per Panama come faccio?!
Non voglio che parta senza che parliamo e poi magari rivederlo tra due settimane o più.
Ok, calma.
Più veloce di un fulmine mi lavo, mi vesto e butto giù un caffè. Prendo le chiavi della macchina e scendo in garage. Ok adesso corro a casa sua tanto andava la' prima per fare la valigia ha detto.
Merda no, la macchina non parte, la batteria della macchina. Me lo diceva Chiara di cambiarla, accidenti!!
Niente non parte.
Respira Angelica. Ok.
Mi avvio a piedi a casa di Martina tanto sono pochi isolati e per fortuna non è ancora uscita. Le spiego la situazione e le chiedo la macchina in prestito.
È tardissimo, ormai mi conviene andare direttamente all aereoporto.
Se mi fermano adesso mi ritirano la patente.
Parcheggio ed entro correndo cerco tra la gente ma non lo vedo e poi è pieno.
Cerco sul tabellone. Panama, Panama, Panama niente ma come?
Ah beh giusto farà scalo a New York.
Ok New York, trovato. Parte tra due ore.
No!!! E' tardi ormai avrà già fatto i controlli sicurezza e sarà già al gate ed io senza un biglietto aereo non posso andare oltre qui.
X: Angelicaaaaa ciao parti?
A: Serenaaaaaa quanto tempo!
Abbraccio la mia amica e in un secondo collego che Serena lavora qui, fa i controlli sicurezza.
A: Serena senti, fammi passare di la! Ti prometto che appena iniziano ad imbarcare io vengo via ma ho assolutamente bisogno di parlare con un amico e non posso aspettare che rientri.
S: io, non posso Angelica mi dispiace ma controllano anche noi.
A: sì certo scusa lo dovevo immaginare.
S: ma... Il mio ufficio ha due uscite, e possiamo fare finta che devo controllarti e ti faccio uscire sui gate ma devi promettermi che fai più veloce possibile.
A: si! Lo prometto!! Grazie Serena ti devo un favore e anche bello grande.
Mettiamo in atto il piano e in pochi minuti sono dall altra parte, mi dice dove andare ed ora devo solo... correre!!
Ovviamente è il più lontano menomale che sono abbastanza allenata.
Resta il fatto che Ignazio è un grandissimo cretino, mi dice che è innamorato di me e scappa, non lo trovo normale, me la paga, ora come ora lo odio ma devo parlare assolutamente con lui.
Ok ci sono, vedo Gianluca corro giù.
A: dov è Ignazio??
Chiedo senza fiato mentre Gianluca e Piero mi guardano scioccati. Beh ovvio si chiederanno che ci faccio qua.
Gianluca senza proferire parola mi indica un punto in lontananza dove c'è una vetrata e riconosco Ignazio in piedi che guarda fuori.
Mi avvicino a lui cercando di riprendere fiato perché adesso dovrò averne per parlare con lui.
Gli tocco la spalla e lui si volta sgranando gli occhi.
I: che ci fai qui?
A: è una lunga storia, la vuoi sentire adesso?
Alza le spalle.
I: se sei venuta per farmi la morale sul fatto che noi non possiamo stare insieme e che eravamo d accordo di non metterci il cuore puoi anche andartene.
Ci rimango male, non mi aspettavo questa sua reazione quindi presa dall orgoglio mi volto e me ne vado.
Salgo la gradinata e mentre sto' per girare l angolo penso che non sono venuta fino a qua con tante difficoltà per niente.
Lo guardo e lui mi sta ancora fissando.
Seguo il cuore.
Prendo un bel respiro e grido..
" Cretino ti amo!!!!"

Ho scelto meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora