Ecco chi sei (3)

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Ignazio è a Marsala e come al solito quando è arrabbiato le comunicazioni tra noi sono poche e inutili.
Io so di non aver sbagliato nei suoi confronti perché io non ho fatto proprio niente, mi delude il suo comportamento ma ha sempre dimostrato la sua gelosia quindi cerco di fare la persona matura almeno io e mando giù.
Ieri non mi ha neppure risposto al messaggio della buonanotte.
Forse dormiva già.
Ma no chi voglio prendere in giro, non ha voluto rispondermi questa è la realtà .
Io al momento ho un solo ed unico  obbiettivo, devo scoprire chi è A.
Se rispetterà i tempi oggi dovrebbero arrivarmi i girasoli come ogni due giorni quindi prendo un libro e mi siedo alla finestra con Anzio che mi aiuta a controllare la situazione.
Dopo quasi due ore di appostamento  Anzio si è addormentato ed io inizio a stufarmi.
Mi alzo per farmi un caffè ma sento un rumore e guardo fuori nascondendomi dietro la tenda.
Non vedo nulla, mi attacco al vetro.
Un ragazzino con il cappellino lascia la bicicletta per terra e appoggia i girasoli davanti alla porta.
Allora non viene direttamente lui, manda qualcuno.
Sta per suonare il campanello ma corro ad aprire la porta spaventandolo e lasciandolo stupito.
Non mi guarda nemmeno in faccia.
A: chi ti manda?
Si volta per andare via ma lo prendo per la maglia.
A: ho detto chi ti manda ragazzino.
X: lasciami.
Lo tiro dentro casa e chiudo la porta appoggiandomi ad essa mentre lui continua a tenere la testa bassa.
A: allora?
X: nessuno!
A: senti o mi dici chi ti manda o ti seguo fino a casa e parlo con i tuoi genitori!
X: non mi manda nessuno.
A: benissimo se è questo che vuoi.
Prendo la borsa per uscire insieme a lui ed accompagnarlo a casa.
Si toglie il cappellino.
X: Angelica aspetta, io, io sono Alberto.
Sgrano gli occhi.
A: tuuuu sei A. di Alberto! Quanti anni hai?
Alb: quattordici ma ti amo lo stesso.
Mi scappa da ridere.
A: dai, dai vieni siediti e raccontami tutto.
Ci sediamo in cucina e gli offro un the' freddo mentre lui mi fissa come se fossi una visione.
A: allora Alberto, da dove vuoi iniziare?
Alb: beh mia sorella e' una fans del Volo e sta di continuo su internet a cercare foto, un giorno guardo lo schermo e vedo te.
Sorrido.
A: e...
Alb: e mi sono innamorato.
Ok ora rido.
A: scusami se rido ma hai quattordici anni.
Alb: beh che c'entra io vorrei sposarti, avere dei figli con te.
Continuo a ridere e penso che neanche Ignazio mi ha mai detto queste cose, nonostante l età sembra molto sicuro di se.
A: e così mi hai mandato i fiori?
Alb: quando ho scoperto che abitiamo vicini non ho potuto resistere, ho raccolto i fiori nel campo di mio nonno e te li ho portati. Ho visto che eri felice quando li hai ricevuti quindi ho pensato di continuare a portarteli.
A: sei molto dolce, grazie. Ma sai che mi hai fatto litigare con Ignazio per quei fiori?
Sorride compiaciuto.
A: perché ridi?
Alb: niente pensavo che tanto prima o poi dovrai lasciarlo per me!
Sorrido e gli spettino i capelli.
A: sì ma nel frattempo niente più fiori ok?
Alb: ok amore come vuoi.
A: Alberto hai quattordici anni!!!
Alb: uffa ma sembro più grande e poi dai sono più bello di Ignazio.
A: ah ma allora sei proprio convinto eh.
Alb: che dici almeno una foto possiamo farcela?
A: una foto si' dai. La facciamo anche con il mio telefono così la mando a Ignazio.
Scattiamo una foto in cui io gli bacio la guancia e lui sorride.
La mando subito a Ignazio scrivendo  "Ti presento A.  A come Alberto, il mio ammiratore segreto" .
Nel giro di trenta secondi visualizza e mi chiama.
A: pronto.
I: e così lui è Alberto eh.
Ride. Che bello risentire la sua risata.
A: gia'
I: quanti anni ha?
A: quattordici.
I: è ancora lì?
A: si è qua con me.
I: passamelo.
Passo il telefono ad Alberto che ora mi sembra spaventato.
Parlano un paio di minuti, Alberto sorride poi chiude la chiamata.
A: che ti ha detto?
Alb: che mi cede il suo posto.
Sgrano gli occhi.
A: cosa?
Alb: scherzo! Ha detto di tenerti d' occhio quando lui e' via e che se mi va quando torna ci facciamo due tiri a calcio.
Ah hai capito Ignazio, furbo il ragazzo crea un alleanza con il nemico.
Alb: ah ha detto di dirti che torna domani.
A: niente più fiori?
Alb: ok! Ti piacciono i cioccolatini allora?
Congedo Alberto che mi bacia la mano, riprende la sua bici e si allontana cantando poi mi stendo sul divano e inizio a ridere come una pazza.
Alberto ha quattordici anni, rido, rido, rido!!
Ignazio torna domani. Bene. Lo aspettero' con ansia mi deve delle scuse e magari anche qualche spiegazione per il suo atteggiamento.
Mi rendo conto che forse adesso inizio ad avere dei pensieri negativi, se al primo piccolo problema si comporta così e scappa e non si fa sentire cosa farà quando ci saranno i problemi veri? Dovrò affrontarli da sola?
Non sono arrabbiata, sono delusa.
Domani farò così, non mi faro' trovare a casa. Dopo il lavoro andrò a cena da Martina e tornerò a casa quando mi pare.
Non è che io sono la cretina che sta a casa ad aspettare i suoi comodi.
Vediamo un po' come reagisce.

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