Che sia tu (3)

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Mi risveglio sul letto perché Anzio mi lecca la faccia.
A: ciao amore di mamma.
Come apro gli occhi ricordo tutto.
Vedo entrare Ignazio con un bicchiere d acqua in mano ed il volto spaventato.
I: Angelica, come stai?
A: secondo te?
Gli prendo l acqua dalle mani, bevo e mi alzo.
Mi sento debole.
I: sei svenuta, non è che sei incinta?
A: no, non sono incinta te lo garantisco e menomale che non lo sono, per fortuna, non pensi che possa essere stato lo stress?!
Abbassa la testa.
Lo guardo e mi fa schifo veramente, nel profondo, non lo trovo nemmeno più bello e sexy, non ricordo neanche perché mi sono innamorata di lui.
Ricomincio a piangere, non ci posso pensare io non lo meritavo, o almeno penso insomma, qualcosa gli avrò fatto mancare anche io se lui è arrivato a tradirmi, ma potevamo chiarire prima, fermarci in tempo.
Io pensavo che mi chiedesse di sposarlo invece.
Che cretina.
Riprendo a fare la mia valigia.
I: dove vai?
A: non ti riguarda.
I: vado via io, resta qua tu!
A: no, vado via io, non voglio rimanere un minuto di più in questa casa piena di noi.
I: ma io posso andare a Marsala, tu dove andrai?
A: non preoccuparti Ignazio che ho una famiglia e degli amici anch io.
I: Anzio?
A: tienilo tu, portalo a Chiara quanto parti, lo prenderò la da lei.
I: Angelica ti prego, ti amo, non farmi questo.
A: non farmi questo? Tu dici a me di non farti questo? Ma la smetti?? Vuoi anche fare la vittima? E quello che tu hai fatto a me dove lo metti?
Inizia a piangere.
Ma non mi fa pena.
Provo solo disgusto.
I: perdonami.
A: no, non posso, non voglio!!
I: Angelica ti prego
A: ho detto no!
Rispondo secca.
I: parliamone almeno.
A: senti, per favore. Abbiamo parlato abbastanza, abbiamo usato tutte le parole del mondo, direi che basta così.
Cerca di prendermi la mano ma io mi scanso.
I: dai. Dimmi qualcosa.
A: Non c'è molto da dire, tu mi hai tradita, io me ne vado, punto.
I: non farlo.
Ormai ripete sempre le stesse cose, neanche lo ascolto più.
A: ti chiedo un favore, almeno questo me lo devi.
Mi guarda con gli occhi gonfi di lacrime e annuisce.
A: vai a farti un giro, esci, porta Anzio al parco e dammi un paio d ore ore per prendere le mie cose e quello che resta della mia dignità.
I: Angelica io, non..
Lo interrompo mentre le lacrime mi scendono incessantemente sul viso.
A: per favore, per favore ti prego vai!
I: ok. Va bene, me ne vado.
Prende Anzio ed apre la porta.
Mi guarda ancora con gli occhi pieni di lacrime, ma l ha voluto lui.
A: ciao Anzio amore mio, ci vediamo presto, mi raccomando fai il bravo eh , ricordati che mamma ti ama tanto. Anzio scodinzola perché è felice che sta uscendo ignaro di tutto.
Ignazio mi guarda disperato perché sa bene che questa è l ultima volta che mi vedrà, mi conosce e sa che non cambierò idea.
Questo è un addio.
Quando lui tornerà io sarò già andata via, via per sempre.
I: ciao Angelina.
Sussurra mente mi guarda un ultima volta come per imprimermi nella sua mente.
A: ciao.
Chiudo la porta e mi butto per terra lasciando andare tutte le emozioni che nelle ultime due ore ho cercato di contenere, non merita nemmeno di vedermi stare male per lui ma adesso che lui è uscito e sono sola sento il bisogno di liberarmi.
Sto distesa per terra e piango, urlo, sbatto i pugni.
Perché? Perché? Perché?
Mi rialzo e distruggo il cartellone di "Chi" con la nostra foto che è ancora appoggiato in salotto, lo strappo e spargo i vari pezzi per la stanza, mi tolgo la fedina e la lascio sul tavolo così  lui rientrando sarà la prima cosa che vedrà, tolgo dalle pareti le nostre foto e le butto tutte dentro il camino riducendo le cornici in frantumi.
Grido e mi dispero.
Ripenso a tutto quello che siamo stati noi negli anni e mi pento per tutto quello che gli ho dato, per tutto quello che gli ho mostrato di me, per avergli permesso di ferirmi, non dovevo rendermi vulnerabile.
Torno di sopra e faccio le valigie, prendo tutto il possibile, tutto quello che riesco ed inizio a caricare la macchina, il resto lo recupererà qualcuno o che se lo tenga non mi interessa, voglio solo andarmene da qua per sempre.
Mentre guardo per un ultima volta la mia casa, la nostra casa, penso che in fondo io non lo odio, io nonostante tutto gli voglio bene, gli vorrò bene per sempre e per sempre mi resterà dentro.

-"Che sia tu a far ridere le stelle,
che poi sai che gran casino
se non saranno li a guardarci.
Che sia tu a cercare le parole,
che io a stento e stringo in bocca
per sfinirle e darle via.
E ti vedo ancora, ancora li ad urlare
che non c'è niente niente, grande grande grande, come questo amore e non pensare che chiunque, sa come si fa, a poter prendere i tuoi occhi e rimanerci al buio, perché qualunque vento porterebbe tra le braccia sue questo gran delirio.
E' così, i tuoi passi son pesanti, le tue labbra son crollate sulle labbra di qualcuno.
Che poi noi, a cercarci tra i ricordi siamo stati dei giganti, per poi perderci tra i mondi.
E ti vedo ancora, ancora li ad urlare
che non c'è niente niente, grande grande grande, come questo amore e non pensare che chiunque, sa come si fa, a poter prendere i tuoi occhi
e rimanerci al buio, perché qualunque vento porterebbe tra le braccia sue
questo gran delirio."-

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