Cambiare pagina (2)

619 54 46
                                        

Ho avuto un mese per prepararmi a questo momento ma quando mi ha guardata negli occhi e si è avvicinato a me tutte le mie certezze, le mie convinzioni sono sparite avrei voluto solo abbracciarlo, baciarlo e fare finta che niente di tutto questo sia mai successo.
Ma invece è successo ed io non posso più negarlo.
Torno a casa mia e mi guardo allo specchio.
Non sono più io, non mi riconosco più.
Ne vale davvero la pena? La vera domanda che devo farmi adesso è se ne vale la pena.
E la risposta è no!

La sera dopo viene a casa mia con Anzio per riprendere le sue cose ed io mi sento forte.
I:ciao Ang..
Lo interrompo.
A: ciao, in camera ti ho già preparato le tue cose così evitiamo il momento imbarazzante in cui tu giri per casa ed io rimango immobile a guardarti.
Rimane stupito e visibilmente imbarazzato.
I: ah, ok.
Saluto Anzio che tiene ancora in bocca il gatto di gomma.
A: Anzio ancora con quel gatto? Non lo lasci mai eh.
Rido.
I: si' gli piace tanto. posso tenere Anzio altri due giorni? Perché poi riparto.
A: certo, tutto il tempo che vuoi.
Prende le borse che gli ho preparato e mi guarda.
I: senti, scusa davvero per ieri io non pensavo quello che ho detto.
A: tranquillo, le tue parole non mi toccano.
E nel momento in cui lo dico mi rendo conto che è davvero così.
I: lo so ma ci tenevo a dirti che mi dispiace.
A: va bene. Grazie allora.
I:mi sono comportato male ho esagerato, non che non voglia vivere con te ma forse era così importante per me solo perché tu non volevi.
A: ma non è che io non volevo devi capire che ogni cosa ha il suo tempo e che in amore non può essere una sfida continua.
I: lo so', lo so' Angelina. Scusa. Potrai mai perdonarmi?
A: non ho nulla da perdonarti. Adesso scusami ma devo uscire.
Non è vero, non devo uscire ma voglio che se me vada subito da casa mia, più lo guardo e più mi innervosisco.
I: Anzio andiamo dai.
Anzio ci guarda non capendo dove andare e con chi, si chiederà "ma se mamma e' qua perché noi dobbiamo andare via"
A: senti aspetta.
Si volta e mi guarda speranzoso.
Tre secondi in cui credo abbia pensato  di tutto.
A: lasciami le chiavi di casa mia per favore.
Stringe i denti e credo che stia per piangere, sicuramente non si aspettava che io fossi così fredda nei suoi confronti, magari pensava di poter recuperare, di parlare, ma non è così .
Lui ora per me è solo un grande, gigantesco punto di domanda.
Mi porge le chiavi.
I: sei sicura che sia quello che vuoi?
A: sono sicura che sia quello che vuoi tu, visti i tuoi comportamenti.
I: ti ho fatto le mie scuse!
A: lo so ed io le ho accettate.
I: ieri mi amavi e oggi?
A: oggi ti amo ancora ma ho la consapevolezza che noi non vogliamo più le stesse cose.
Sospira.
I: ti ho messo le catene ed era l unica cosa che ci eravamo ripromessi di non fare.
A: già, ma se l hai fatto è perché probabilmente io non ti ho dimostrato nulla in questi mesi.
I: non è così, io ho solo avuto paura di perderti. Sai partire stare via dei mesi, non è facile neanche per me.
A: certo, lo so, lo immagino.
I: mi dispiace.
A: anche a me.
Si avvicina per baciarmi ma mi scanso.
A: ciao Ignazio, vengo giovedì a riprendere Anzio. Ciao Anziuccio mamma ti ama.
Vedo che le lacrime gli riempiono gli occhi ma esce di corsa, probabilmente per non farsi vedere da me.
Poco dopo mi arriva un messaggio.
" Io non ti ho mai tradita, l ho detto solo per ferirti"
Gli rispondo mantenendo la mia linea.
"Tranquillo. Non fa niente"
La cosa che mi stupisce di più e' che davvero non sono arrabbiata con lui, davvero le sue parole non mi toccano, davvero mi sento completamente indifferente a tutta questa situazione è un po come se io fossi la spettatrice della mia storia, come se stessi leggendo un libro o guardando un film e mi rendo conto che adesso mi sento veramente libera.
Credo sia arrivato il momento per noi  di lasciarci andare e non è per la convivenza, non è per quello che ha detto perché so che non lo pensa, non è perché non mi fido ma è perché questo capitolo, il nostro, ormai è finito.
E' il momento di cambiare pagina.

Il mio telefono sta suonando.
Numero sconosciuto.
A: pronto.
X: Angelicaaaaaa
A: si! Chi è?
X: come chi è potrei offendermi, vado via per un anno e ti dimentichi già di me?
A: Paolooooooooo!!
Non contengo la mia gioia e la mia euforia.
P: esatto baby, sono a Bologna.
A: non ci credo, ma non eri in Svizzera?
P: a volte anche io sento il richiamo delle origini.
A: sono troppo felice.
P: domani sono rilegato dai miei ma giovedì ci vediamo?
A: certo, non vedo l ora!
P: pensi che quel Massimo Ranieri con cui stai ti lascerà uscire con me?
A:si chiama Ignazio e comunque si', siamo in una situazione complicata diciamo.
P: ma come vi ho visti sul giornale più innamorati che mai!
A: Si beh ne parliamo giovedì.
P: ok baby, prepara la tequila.
A: ovviamente.
Riaggancio e sono felice, Paolo a Bologna mi sembra un sogno!!
Non vedo l ora di vederlo.

Ho scelto meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora