"Phoebe, devi andare a prendere la mia macchina dal benzinaio. C'è stato un problema, ma sono in viaggio comunque. Ci sentiamo per messaggio, ciao" Invio il messaggio vocale a mia sorella, mettendo il telefono sopra le mie gambe.
"Allora, come ci si sente a salire in macchina di uno sconosciuto?" Ridacchia Harry, facendomi arrossire violentemente.
Sono stata troppo impulsiva, forse, ma lui mi ha offerto un passaggio fino alla stazione dei treni ed io non potevo rifiutare. Di sicuro non avrei aspettato che un carro attrezzi venisse a prendermi la macchina e che la portasse da un meccanico, avrei speso troppi soldi.
"Ti devo un favore, sappilo" Dico imbarazzata, sistemandosi sul sedile di pelle.
"No, non ce n'è bisogno. Sono abituato a tirare su la gente per strada" Mi deride, regolando il riscaldamento.
"Lo sai che ci potrebbe essere un doppio senso, vero?" Rido. Spero davvero che lui non vada a tirare su le prostitute per strada, perché potrei davvero preoccuparmi. Ma sembra uno con la testa a posto.
"Ma non c'è questo doppio senso" Mi sorride, per poi riportare il suo sguardo sulla strada. "Allora, dove stai andando?"
"Una viaggio di lavoro" Mento. Di certo non devo dire a lui che cosa faccio o non faccio nella mia vita, mi deve dare solo un passaggio fino alla stazione.
"Dove?" Chiede. Non lo sopporto già più.
"Dublino" Sospiro, togliendomi la sciarpa di dosso. "Ho dei clienti che devo incontrare per affari"
"Quindi sei una donna in carriera?" Mi chiede, rallentando leggermente la macchina.
"Non direi proprio una donna in carriera, più una lavoratrice stanca di tutto.." Sospiro, cominciando a giocare con la sciarpa.
"Ne vuoi parlare?" Chiede, guardandomi per alcuni istanti.
"Tu che lavoro fai?" Chiedo sfacciatamente, cambiando discorso. Non ho voglia di parlare di me, mi conosco già abbastanza.
"Wow" Ridacchia, scuotendo la testa. "Sono un giornalista"
"Non ci credo" Balbetto, girandomi completamente verso di lui. Sono letteralmente stravaccata sul sedile, ma non mi importa.
"Perché non dovresti crederci?" Corruga la fronte, accostando la macchina quando il suo telefono comincia a squillare. "Scusami, è una chiamata importante"
"Certo" Annuisco, mentre vengo lasciata da sola in macchina. Harry sbatte lo sportello, mettendosi sopra il cofano della macchina.
Mi guardo intorno, cercando qualcosa di lui. La mia macchina è piena di cose inutili, mentre la sua non ha niente. Guardo nelle tasche della portiera, cercando qualche disco. Ne trovo uno, tirandolo fuori. Coldplay.
La portiera si apre di scatto ed Harry entra velocemente dentro. Spaventata, ripongo il disco dove l'avevo trovato e ritorno a guardare la mia sciarpa.
Il ragazzo affianco a me sospira pesantemente, mettendosi le mani tra i capelli.
"Tutto okay?" Chiedo, incuriosita.
"No. Il mio capo vuole un articolo entro una settimana, quando mi aveva detto che potevo prendermi una pausa" Sbuffa, mettendo in moto la macchina.
"Qual è il problema? Trova qualcosa di interessante e scrivilo" Faccio spallucce, portando lo sguardo davanti a me.
"Non è facile. Tutte le idee che avevo le ho date ai miei colleghi, non ho nessuna voglia di andare in giro per qualche città a interessarmi delle vite altrui" Spiega, parcheggiando la macchina alla stazione dei treni.
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Autostop • H.S.
Fanfiction"Da che cosa stai scappando?" "Dalla mia vita" ** Un viaggio programmato, un evento inaspettato. Questa e' la storia di Scarlett Hill, e del suo viaggio verso Dublino. Chi l'accompagnera' verso quest'avventura? [Completata]