Capitolo 20

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La sveglia suona troppo presto, ed io costringo il mio braccio ad allungarsi verso il comodino per spegnere quel rumore assordante. E' frustrante non poter rimanere a letto abbastanza per cercare di non aver un viso stravolto dalla stanchezza e due occhiaie che fanno provincia.

Trascino i miei piedi sul pavimento freddo, e mi maledico per non aver messo le pantofole sotto il letto. Arranco fino al bagno, accendendo l'acqua calda ed evitando in tutti modi possibili ed immaginabili il mio riflesso allo specchio. Mi libero del mio pigiama, gettandolo a terra, e sciolgo i miei capelli per pettinarli. Quando sono raccolti in una crocchia, decido di mettermi sotto il getto dell'acqua calda.

Ho circa un'ora, prima che io debba mettermi in macchina per guidare fino a Londra. Oggi inizio a lavorare, e non mi sono mai sentita così tesa in vita mia. Ma non perché io non voglia iniziare a lavorare, oppure perché io non voglia vedere qualche essere umano. Ma perché dovrò lavorare per Harry.

L'ha fatto di nuovo, mi ha baciata. Ma non ne sono triste, affatto, solo che mi sta mettendo la testa in confusione. La cosa che mi fa arrabbiare di più è che lui sa molto su di me, mentre io non so niente su di lui. Conosce la storia dei miei genitori, di mia sorella, del mio periodo adolescenziale- per colpa di Louis e Liam. Mentre io so solo che si chiama Harry Styles, che ha ventidue anni e che è proprietario di alberghi. Ho sentito nominare solo una Iris, quando eravamo in macchina, e so solamente che quella è stata l'unica storia seria che ha avuto.

Esco dalla doccia, per truccarmi appena, con la voglia di conoscere quell'uomo. Vorrei sapere quand'è il suo compleanno, che fine ha fatto la sua famiglia, come è diventato proprietario di un sacco di alberghi, come conosce Liam e Louis. Ma non riesco a trovare la forza di chiederglielo, e lui non trova la voglia di dirmelo.

Decido di indossare una gonna nera, lunga fin sopra al ginocchio, a vita alta ed una camicia bianca, infilata dentro a questa. Indosso una giacca nera e sciolgo i miei capelli sulle spalle, notandoli che si sono arriciati appena sulle punte- a causa della crocchia. Mi dispiace di aver abbandonato il mio look da "donna d'affari", anche se devo ammettere che era molto scomodo. Ma Harry mi ha detto che devo avere un look sobrio per lavorare alla reception, perché ce ne va la reputazione dell'hotel. Così, al posto di prendere i miei soliti tacchi neri, opto per degli stivaletti bassi- sempre neri.

Mi infilo velocemente il cappotto, e scendo dalle scale per bere un caffè- prima di iniziare a lavorare. Ormai la casa è parzialmente vuota, dato che Phoebe ha portato tutta la sua roba nella sua stanza del college e la mia è stata portata via da un autista di Harry ieri sera. 

Il mio telefono vibra nella mia mano e mi affretto per leggere il messaggio che mi è arrivato.

Da Harry, 7.57 a.m. :

Non vedo l'ora che tu sia qui. Arriva il prima possibile, ti prego, mi manchi. xx

Sorrido ampiamente al messaggio, scuotendo la testa. Blocco il telefono, non visualizzandolo, e mi dirigo verso la cucina per bere un caffè. Infilo la capsula nella macchinetta ed afferro i biscotti confezionati che si trovano nella mensola- lasciati lì per questa mattina.

Mentre il caffè continua a scendere ed io mangio un biscotto, decido di rispondergli.

Da Scarlett, 8.01 a.m. :

Non mi ricordo dove si trova l'hotel

Invio, abbastanza divertita. So benissimo dove si trova l'hotel, ma non voglio dargli la soddisfazione di rispondergli 'anche io non vedo l'ora di vederti, ti ho pensato tutta la notte'. Sarebbe troppo da fidanzatini, e noi non lo siamo. L'unica cosa che so è che se lui vuole baciarmi, glielo devo lasciare fare. Ma se lo volessi fare io? Non abbiamo deciso che cosa 'siamo', anche se credo proprio di non essere nulla.

Autostop • H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora