Capitolo 31

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Le mani ormai congelate mi danno segnale che Harry ci sta mettendo troppo per arrivare. Gli ho spiegato dove mi trovo, e lui ha detto di conoscere molto bene il parco in questione. Gli alberi mi stanno ancora guardando con aria minacciosa, e vorrei solamente chiudere gli occhi e scomparire dal mondo. Come se fossi una scintilla, ed in un battito di ciglia scomparire per sempre.

I secondi passano, e sembrano ore. Non so per quanto ho camminato, prima, ma non avevo la testa sulla terra ferma. Girava e rigirava tra un vortice di pensieri annebbiati, che mettevano ansia e tristezza.

"Dio santo.." Copro con la mano la mia bocca, alzandomi dalla ghiaia fredda e notando Harry in piedi- dietro al cancello. I suoi capelli sono raccolti in un codino ordinato, dei pantaloni della tuta scendono sulle gambe come se fossero stati cuciti su di lui ed un giaccone lo copre fino alle orecchie. Sorrido sommessamente, perdendomi nei suoi occhi pieni di.. rimprovero?

"I-Io stavo per uscire.. ma lui ha chiuso, quindi.." Balbetto, indicando il lucchetto che chiude il cancello. I miei occhi finiscono sulla mia mano gelida, quasi blu a causa del freddo. Dovevo muovermi, cazzo. Fare movimento, al posto di stare seduta per una buona mezz'ora a contemplare gli alberi neri.

Sospira pesantemente, per poi mostrarmi che nella sua mano stringe un trancino. "Perché sei corsa qui?" Mi rimprovera, aprendo l'attrezzo e tagliando via il lucchetto. Il cancello si apre, ma i miei piedi rimangono incollati alla ghiaia- come se si fosse trasformata in cemento e mi stesse tenendo ferma.

Io mi guardo intorno, anche se il buio circonda la zona. I miei denti fanno un rumore insopportabile mentre sbattono tra di loro, così decido di rispondergli per mascherare il tutto. "H-Ho litigato con Henry per d-delle cose, e s-sono scappata qui" Balbetto, a causa del freddo che preme sulle mie tempie.

Il suo sguardo si ammorbidisce, per poi aprire le braccia ed accogliermi sul suo petto. Il suo profumo fa smettere ai miei denti di battere, ma riiniziano poco dopo a causa dei brividi causati dalla nostra vicinanza. Mi sento come se non l'avessi visto per anni e che ora, in questo parco buio, l'avessi ritrovato. So che lui sta solo cercando di proteggere me, ma credo che non serva. Io mi sento così.. bene ed al sicuro con lui. Appena mi ha lasciata sola per un po' di giorni, sono riuscita a farmi chiudere dentro un parco buio.

"Shh" Sussurra lui, stringendomi ancora più forte. Un angolo della mia bocca si alza spontaneamente, facendomi leggermente male a causa delle labbra screpolate. "Devi scaldarti, o ti ammalerai seriamente" Dice, staccandosi lentamente da me, per poi chiudere il cancello- accostandolo solamente- e prendendomi per mano.

A dire la verità, un po' di influenza mi farebbe bene. Stare a letto per tutto il giorno, cercando di dimenticare chi sono per alcuni istanti, mi farebbe bene. "D-Dov'è la tua macchina?" Chiedo, cercandola con lo sguardo. A dire la verità, non l'ho sentito arrivare in macchina- c'era un silenzio tombale mentre sentivo i miei vasi sanguigni congelarsi.

Lui ridacchia per qualche istante, facendomi fermare sui miei stessi passi. "Sono venuto a piedi, casa mia dista solo a cinque minuti da qui" La mia bocca si apre per mezzo secondo, facendomi ricomporre subito dopo.

"M-Ma dove siamo?" Alzo gli occhi al cielo, a causa del mio modo di parlare da babbulziente. Odio quando il freddo si impossessa di me e divento una potenziale cretina.

Lui si guarda intorno, cercando un riferimento. Non trovandolo, fa spallucce ed entrambi riprendiamo a camminare. "Per raggiungere questo parco devi prendere un sacco di vie interne che ti fanno fare sempre lo stesso giro. Hai girato in tondo fino a quando non hai visto questo parco" Spiega lui, facendo intrecciare le sue dita calde con le mie gelide. Sussulta leggermente, guardandomi allibito. "Sei gelida" Afferma, avvicinandosi di più a me per poi avvolgere un braccio sulle mie spalle.

Autostop • H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora