Svegliarsi non è mai una cosa piacevole. Spengo la sveglia velocemente, zittendola.
Ho un mal di testa incredibile. Sono stata sveglia fino alle due, stanotte, per cercare di trovare una soluzione al problema di Harry- ma senza successo. Quelle carte mi stanno letteralmente facendo impazzire. Sto cercando di finire al più presto il mio lavoro, ma non ce la faccio. E di conseguenza, non finendolo, non posso allontanarmi da Harry.
È stato bello, dico davvero, passare queste settimane con lui. Ma adesso basta, so che posso affezionarmi troppo. Come quando ho conosciuto Darren: è stata una cosa veloce, all'inizio, forse troppo affrettata. Pensavo di aver trovato tutto, quando invece non avevo niente.
E non voglio che la stessa cosa mi succeda con Harry, anche se vorrei tanto che succedesse.
Mi alzo in piedi, completamente in lotta con me stessa, e mi dirigo verso la cucina per fare un po' di colazione. Caffè e biscotti, un inizio perfetto.
Mentre mordo il biscotto al cioccolato, prendo in mano il telefono per vedere se Phoebe si è ricordata di scrivermi. Nessun messaggio per il momento, ma non sono preoccupata. Mi ha scritto ieri sera, prima di andare a letto, e credo che stia ancora dormendo. Infondo sono solo le otto, ed è sabato.
Lascio cadere il telefono sul tavolo, e finisco tutto d'un sorso il caffè caldo. Mentre sto mettendo la tazza nel lavandino, il mio telefono comincia a suonare freneticamente.
Mi avvicino verso l'aggeggio nero, notando il numero di Phoebe lampeggiare.
"Ehi, Phoebe" Sorrido leggermente, sedendomi sulla sedia di prima."Scarlett! Devi venire subito a casa, tua sorella sta male" Esclama una voce maschile dall'altra parte del telefono. Che?
"Chi sei tu? Dov'è mia sorella?" Ringhio, alzandomi dalla sedia e cominciando a camminare avanti e indietro. Se è un fottutissimo scherzo, può anche smetterla.
"Sono Greg. Tua sorella è in ambulanza adesso, sta molto male" Quasi singhiozza, facendomi venire la pelle d'oca. Greg, il ragazzo che era rimasto a dormire con Phoebe.
"Che cosa le è successo?" Chiedo con calma. Ma non serve a niente mantenere la calma. Corro fino in camera mia, abbassandomi sotto il letto per cercare la mia valigia.
"Dovevamo fare colazione insieme e lei ha sbattuto la testa sul pavimento. Ho cercato di svegliarla, ma è stato tutto inutile" Piange, facendo iniziare a piangere anche me.
"Dove eravate?" Chiedo, afferrando la mia valigia e cominciando a infilarci dentro tutte le mie cose.
"A casa vostra. Sono andato a prenderla e lei mi ha detto che aveva lasciato la porta aperta per farmi entrare- mentre lei si lavava. Ma.. il pavimento era bagnato e.. lei è scivolata.." Balbetta.
"Greg, tienimi aggiornata. Sto facendo le valigie, prendo il primo volo disponibile" Lascio che delle lacrime silenziose escano dai miei occhi. "Stai con lei"
"Sempre" Dice lui, attaccando.
Non mi concedo nemmeno un attimo per pensare a quello che è appena successo. Prendo tutti i miei vestiti e li getto dentro la valigia, non curandomi se sono tutti appallottolati in una massa unica.
Vado in bagno, in cucina ed in soggiorno e recupero tutte le mie cose. Mi faccio un'ultima doccia veloce, per poi vestirmi velocemente.
In meno di un'ora sono pronta e sto uscendo dalla porta del mio appartamento.
Il mio telefono comincia a squillare, così rispondo immediatamente- pensando che sia Greg."Hai sue notizie?" Sbotto. Le mie lacrime non hanno smesso di scendere, ma il mio tono è abbastanza fermo e pacato.
"Cosa?" Chiede. Allontano il telefono dal mio orecchio e guardo chi mi ha chiamata. Harry.
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Autostop • H.S.
Hayran Kurgu"Da che cosa stai scappando?" "Dalla mia vita" ** Un viaggio programmato, un evento inaspettato. Questa e' la storia di Scarlett Hill, e del suo viaggio verso Dublino. Chi l'accompagnera' verso quest'avventura? [Completata]