Capitolo 27

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Non mi piace l'idea di dovermi presentare ad Iris come la fidanzata- quasi sposa di Harry. Ho cercato di capire la situazione, e non posso dargli torto in nessun modo perché lo fa solo per proteggerla. Ma odio farmi passare per una che non sono, dato che sono incapace di mentire. Basta pensare al mio viaggio a Dublino, nel quale sono crollata tra le braccia di uno sconosciuto dicendogli che non ero in viaggio di lavoro.

Sono nervosa e, per questo motivo, il volante della macchina scappa un po' di volte dalle mie dita tremolanti. Harry ha dato appuntamento alla povera ragazza al Blaze, la discoteca che si trova vicino all'hotel in cui lavoro- che fa parte della catena di alberghi Styles Company.

Il vestito che Harry mi ha fatto indossare è scomodo e poco femminile. Mi ha esplicitamente detto di non voler nemmeno pensare che un altro uomo potesse toccarmi- come se io avessi lasciato un uomo toccarmi. E' accollato, ma non troppo, svolazzante e lungo fino alle ginocchia. Lo stile non mi piace per niente, dato che sembro una dea greca appena scesa goffamente dall'Olimpo, e mi prude sulla pancia. Sommando il fastidio provocato dal vestito all'ansia che mi sta facendo dimenticare il freddo che mi avvolge, sto letteralmente investendo un gruppo di ragazzi.

Freno di colpo, quasi volando fuori dal parabrezza, e accelero quando questi si sono spostati dalla strada. Parcheggio distrattamente, non tamponando per poco una Mercedes nuova di trinca, e scendo dall'auto. Non ho idea di come sia fatta questa Iris, ma Harry mi ha detto che quando vedrò una ragazza mora con una cicatrice sul mento, l'avrò trovata.

La fila è dannatamente lunga, e vorrei essere sotto le coperte in questo momento. Harry mi aveva promesso che ci saremo riposati, che il letto sarebbe stato nostro anche domani. Invece, eccomi qui in mezzo ad una massa di ragazzi e ragazze pronti a ballare. Non ho voglia di ballare, di bere alcolici, di parlare con la ex ragazza dell'uomo a cui sono attualmente interessata. Non ho voglia di essere io a spezzarle il cuore quando arriverò davanti al suo viso speranzoso di trovare Harry. Ma d'altronde, forse avrei chiesto la stessa cosa a lui se Darren fosse venuto a parlarmi. Quella sera, sotto la pioggia, forse avrei dovuto mandare Harry a fermare quell'uomo. Ma non l'ho fatto, perché al momento mi passava qualcosa di ben più importante per la testa- il processo.

La coda è letteralmente bloccata e la gente comincia ad accumularsi. Decido così di accendermi una sigaretta, sperando che mi tenga occupata e che mi liberi la testa dai pensieri contorti e stanchi che sto facendo. E' mezzanotte passata, fa freddo e il mio mal di pancia sembra quasi riprendere. Ho dovuto mangiare e prendere delle pastiglie per farlo calmare, e sembra che la cosa abbia funzionato. Ma non si può mai sapere, forse per l'agitazione potrei vomitare nel bicchiere di Iris.

Mi sento un pagliaccio con quel vestito improvvisato, così cerco di chiudermi di più nel cappotto. Forse, avrei dovuto vestirmi.. come dire, meglio (?) dato che lei mi avrebbe giudicato. Invece, penserà a quanto Harry sia caduto in basso oppure che tutto questo non sia vero. E se fosse bellissima? Certo, so dell'esistenza della sua cicatrice, ma Harry dice che si nota ad un primo impatto- dopo non ci fai più caso.

E se avessi gli occhi azzurri e bellissimi? Se avesse un fisico perfetto, i capelli perfetti ed un sorriso accattivante? Se avesse un vestito bellissimo ed un trucco perfetto, pronta a ricevere il suo amore perduto?

Il fumo mi va di traverso a causa del turbine di pensieri che girano tra le pareti del mio cervello, e sono quasi tentata di girarmi e chiudermi in macchina a piangere. Mi rendo conto solo adesso di non essere in grado di fare una cosa del genere, perché ho accettato? Dovevo dire di no subito, senza farmi abbindolare dal suo tono sofferente e tremolante, e magari adesso sarei a letto.

Faccio un ultimo tiro della mia sigaretta, girando i tacchi ed uscendo dalla fila. Non so come Harry la prenderà, ma al momento non mi interessa. Non devo essere io quella che distrugge le speranze altrui.

Autostop • H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora