Capitolo 6

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"É davvero imbarazzante. Ti prego, dimmi quanti soldi ti devo dare" Mi muovo nervosa sul sedile. Non è possibile, mi sento talmente in colpa per aver approfittato della sua gentilezza.

"Stai tranquilla, Scarlett. Mi hai fatto dormire in un bellissimo ostello e la colazione era fantastica. Mi ha fatto piacere, davvero" Sorride, impostando nel satellitare la via che che gli ho dato.

"Ma-" Vengo interrotta dalla suoneria del mio telefono, notando il nome di mia sorella sullo schermo. "Ciao Phoebe" Rispondo.

"Scarlett, ti prego non arrabbiarti" Piange mia sorella, dall'altra parte del telefono.

"Phoebe, cosa succede?" Chiedo preoccupata. Non può aver dato fuoco di nuovo alle tende.

"Mi dispiace aver fatto dormire Greg qui. Era tardi, pioveva e non volevo farlo andare via. Ti prego, non arrabbiarti con me" Singhiozza.

Tiro un sospiro di sollievo, sorridendo leggermente. "Sorellina, è tutto a posto, non piangere. Devi avere i tuoi spazi"

"Cosa?" Tira su con il naso, cercando di fermare i singhiozzi.

"Puoi fare quello che vuoi, sempre in modo responsabile. Non ti preoccupare, è okay" Ridacchio leggermente.

"Grazie, Scarlett" Se fossi con lei, so che starebbe sorridendo. "Il tuo viaggio?"

"Sono appena arrivata a Dublino" Dico nervosa. Mi dispiace averla lasciata a casa da sola, mi dispiace essermi comportata da egoista- pensando solo a me stessa.

"Beh, scrivimi ogni tanto. Buona giornata" Dice lei, tranquillamente.

"Ricordati che ti voglio bene" Dico.

"Anche io ti voglio bene" E con questo, riattacca.

Sospiro di sollievo, sentendomi meno in colpa. Lei deve avere i suoi spazi, le sue esperienze, i suoi fidanzati. Io non la devo privare delle sue libertà, anche se ho paura che qualcuno possa farle del male. È come se fosse mia figlia.

"A quanto vedo, avete risolto" Interviene Harry, guidando lentamente per il centro.

"Già" Rispondo, portando lo sguardo fuori dal finestrino.

Neve, tanta neve. I colori sono bellissimi, sembra quasi essere in un paese incantato. "È bellissimo" Dico, scoppiando in un sorriso.

"Si, lo è" Afferma Harry, girando in una vietta meno frequentata. "Beh, siamo arrivati" Dice lui, parcheggiando fuori da un condominio. Dovrei trovare le chiavi del mio appartamento dal portinaio. La signora che mi ha affittato tutto, ha detto che mi ha riempito il frigo lei questa mattina. Quindi non serve neanche che io vaghi alla ricerca di un supermercato.

"Tu dove starai?" Chiedo, non uscendo ancora dalla macchina.

"Ad un hotel poco distante da qui" Sorride, guardandosi le mani in imbarazzo.

"Ci vediamo in giro, allora" Dico. "Grazie mille ancora" Esco dalla macchina, andando verso il bagagliaio. Harry esce dalla macchina per aiutarmi, ma quando insiste per accompagnarmi fino al mio appartamento rifiuto. Lo saluto dolcemente, suonando al portinaio.

"Buongiorno, come posso aiutarla?" Dice lui, aprendomi la porta e facendomi entrare.

"Ho affittato un appartamento per due settimane" Sorrido, scrollandomi la neve dalle scarpe.

"Nome?" Chiede, andando verso un cassetto dietro ad una scrivania.

"Scarlett Hill" Sorrido, guardandomi intorno. Al piano terra non ci sono appartamenti, bensì stanzini- per le cose per pulire, penso.

Autostop • H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora