Capitolo 36

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Le mani ruvide di Niall mi accarezzano i capelli, mentre siamo seduti ancora sul divano.
È passata più o meno una settimana e mezza da quando Harry è uscito dalla porta della mia stanza, senza lasciarsi dietro nulla. Il biondo è passato a farmi una sorpresa, quella mattina, e mi ha trovato in una marea di lacrime. Non ce la faceva a vedermi in quelle condizioni, così ha preso il mio cellulare ed ha chiamato Henry- dicendogli che sarei mancata per alcune ore, che poi si sono trasformate in giorni.

Da quel maledetto giorno, sono rimasta a casa a piangere. Ho elaborato per giorni le parole di Harry, rimuginandoci sopra. Ho fatto la cosa giusta? È stato un bene farlo uscire da quella porta? Beh, si.
In quel momento dovevo trarre le mie conclusioni, ma credo che adesso di tempo ne sia passato. La voglia di comporre il suo numero ed implorargli di tornare indietro, da me, non ha smesso di ossessionarmi. Ma Niall si è piazzato qui, nel cottage, per controllare che io stessi alla larga dal riccio- stessi alla larga anche a solo il pensiero della sua voce. Non ne vuole sapere: vuole che io lasci il mio lavoro, che mi ha offerto Harry, per evitare di incontrarlo di nuovo.

Ma sono davvero capace di cancellare tutto quello che è stato, privandomi di scoprire che cosa avrei potuto scoprire con lui?

Ho pensato alle mie emozioni, ma non capisco bene che cosa provo. Forse questa storia mi ha solo offuscato il cuore, ma quando questa nebbia mi lascerà andare? I primi due giorni ho dovuto pensare, gli altri due piangere, ed alla fine mi sono resa conto che io necessito di Harry Styles.

"Scarlett" Mi richiama Niall, spegnendo la televisione. Il film che stavamo guardando, al quale non ho prestato nemmeno un briciolo di attenzione, è finito e Niall cerca di avvicinarmi a sé. Mi è stato accanto, in questi giorni, e non potrei essergli più riconoscente. Mia sorella è letteralmente sparita, sotterrata dalla marea di compiti e dagli esami. "Andiamo a fare un giro? Ti farebbe bene, sai, e poi fuori c'è un sole magnifico" Mi ripete per la quarantesima volta in una mattina. Che astio.

Tiro un sospiro lamentoso, alzandomi dal divano e camminando verso le mie scarpe. Niall mi guarda confuso mentre mi infilo le Converse e sistemo in jeans sui miei fianchi. "Andiamo?" Sbuffo irritata, sciogliendomi i capelli e pettinandoli con le dita. Non mi interessa se sono struccata ed il mio abbigliamento è decisamente casual- voglio solo lasciare questo cottage e cercare di zittire Niall.

Lui sorride debolmente, alzandosi e raggiungendomi. In pochi secondi i nostri piedi si muovono sincronicamente sulla ghiaia, raggiungendo il cancello nero ed uscendo senza macchina. Effettivamente, fa abbastanza caldo ed Aprile, quest'anno, sembra più bello di qualsiasi altra annata. La mia maglietta bianca fa qualche scherzo, alzandosi dai miei fianchi e lasciandomi con la pancia scoperta. Dopo qualche tentativo, mi arrendo e decido di lasciare il mio ombelico in bella vista.

Niall mi affianca, maneggiando con un pacchetto di sigarette. Ne sfila due, passandomene una ed ammiccando un sorriso di compatimento. Niall sa tutto, tranne un piccolo particolare: non sa che Harry mi ha esplicitamente detto di amarmi, più di una volta.

"Grazie" Sorrido, appena mi passa l'accendino e mi accendo la sigaretta. Con un gesto veloce glielo ripasso e prendo un bel tiro dal filtro bianco. "Grazie per tutto, a dire la verità. Non so nemmeno perché tu sia qui" Ammetto, portando verso le mie scarpe bianche lo sguardo. Proprio Niall ha deciso di aiutarmi, rimandando il suo viaggio a Dublino. Tutto questo per me, ma perché?

"É quello che ho sempre fatto: aiutare le persone" Spiega, tra due tiri di sigarette. Tiene la sigaretta ferma tra le labbra, fermandosi un istante. Lo guardo confusa mentre si sfila la felpa rossa- appoggiandola sulle sue braccia. Sorrido debolmente, riprendendo a camminare quando lo fa anche lui e mi rendo conto solo adesso di non aver preso nemmeno una giacca. Ma gli strani raggi di sole che irradiano la città mi riscaldano, facendomi dimenticare per un momento di avere la pancia scoperta.

Porto un braccio intorno alla mia vita, mentre l'altro fa su e giù per portare la sigaretta alle mie labbra. "Ma grazie lo stesso. Hai visto più lacrime in questi giorni, che in tutta la tua vita" Cerco di sdrammatizzare, facendolo ridacchiare sommessamente. "Non ti ho detto una cosa, però" Dico a fatica, guardandomi attorno. Siamo sulla strada principale, a pochi minuti dall'hotel.

"Spara" Dice lui, incrociando le braccia- con la felpa penzolante- e facendo risaltare le sue braccia muscolose. La sua espressione si fa più seria, ma rimane comunque dolce.

Mi guardo intorno per la millesima volta, cercando tra i volti delle persone. Non so bene perché lo sto facendo, ma so chi sto cercando. "Lui mi ama" Balbetto, fermando i miei passi per gettare la sigaretta in un buco di un tombino.

L'espressione del biondo muta in pochi secondi, lasciando spazio allo shock. "E tu? Lo ami?" Mi chiede, strappando la sigaretta dalle sue labbra per gettarla lontano- dietro di sé.

"Credo di si" Sospiro, avvicinandomi al muretto che circonda un parcheggio. Siamo nel pieno centro, la gente spunta da ogni parte. Clacson fastidiosi, urla e pianti, le buste della spesa. Insomma, la quotidianità.

"Ti vorrei dire di andare da lui, ma non posso" La sua voce si fa più bassa, più sottomessa. Il mio sguardo scatta verso di lui, senza però ottenere alcuna risposta. Aspetto qualche secondo, prima che parli, ma quando le mie labbra si stanno per muovere, lui mi precede. "È tornato con Iris"

Il mio cuore affonda nella mia cassa toracica, ancora una volta. "Lei è solo malata. Lui le vuole stare accanto" Spiego, convinta delle mie parole.

Niall scuote la testa in disaccordo, cacciando fuori di nuovo il pacchetto di sigarette. Rimane in piedi davanti a me, non volendosi appoggiare sul muretto- come se dovesse scappare da un momento all'altro per una mia reazione sbagliata. "Lo so. Ma adesso le cose si sono fatte più serie. Conosco Iris e conosco Harry, come li conoscono sia Louis sia Liam. Mi hanno detto che.. beh, sono diventati una coppia ufficiale"

Delle lacrime, piccole ma amare, si formano sui miei occhi. "Dimmi che non si sposano" Balbetto, quasi singhiozzando. Lui ama me, dannazione. So che non dovevo lasciarlo andare, che non dovevo reagire in quel modo. Dovevo mettere il muso due giorni e poi far ritornare le cose, lentamente, come prima. Se lui adesso si sposa.. Io.. Io non so se riuscirò a vivere nel suo cottage, a lavorare nel suo hotel- sapendo di poterlo incontrare in qualsiasi angolo della città.
E quando lei non ci sarà più? Che cosa farà lui? Che cosa mi dirà? Come si comporterà?

"No, per il momento no" Sospira, facendo riprendere fiato anche a me. "Lo sai che cosa ti ha fatto? Che cosa ti ha tenuto nascosto? Come puoi piangere per lui?" Mi accusa, alzando la voce.

"Abbassa la voce, Niall. E poi non sono affari tuoi" Ringhio, avvicinandomi a lui con un dito alzato. La mia rabbia sta crescendo e, credo che a causa di questa, il mio cuore stia correndo un po' troppo veloce.

"Non sono affari miei?" Sputa, alzando le braccia al cielo. "Sono sempre io che cura i cuori spezzati che lui semina"

Un'altra freccia, un'altra delusione. "Ti stai inventando tutto" Sospiro, passandomi una mano tra i capelli.

"Sai chi c'era quando Iris è stata lasciata? Quando è stata abbandonata?" Mi rinfaccia, facendomi capire che era lui ad esserle stato accanto.

"Io non c'ero, Niall! Io sono arrivata dopo tutto quanto, non puoi pretendere che io sappia tutto. E sai che cosa c'è? Che io sono talmente tanto innamorata di Harry che sono riuscita a cacciarlo per paura di amarlo più di quanto non stessi già facendo!" Urlo, sfogandomi.

La sua espressione cambia in un istante, i suoi occhi chiedono pietà nei miei. E, quando il biondo sta per fare un passo verso di me, una voce femminile lo chiama e l'aria comincia a mancarmi. Poi niente.

Autostop • H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora