Parcheggio la macchina nella via che Harry mi ha indicato nel messaggio, spegnendo il motore. Stringo il volante tra le mani, cercando di fermare il tremolio insopportabile. Non sono emotivamente pronta per incontrare Harry- dato che ieri sera ci siamo baciati. Sarebbe, e di sicuro lo è, imbarazzante. Come dovrei comportarmi con lui? Come se non fosse successo niente, come se io fossi attratta da lui?
Appena scendo dalla macchina, cerco con lo sguardo il bar. Lo trovo a soli tre metri dalla mia macchina, così mi affretto per evitare di prendere altro freddo. Appena entro, noto una gran folla sparsa per tutto il locale. Alzo gli occhi al cielo, sperando di trovare un posto libero. Mi faccio spazio tra le persone, cercando di essere il meno scortese possibile- anche se vorrei dire loro che possono anche sedersi in un tavolino, dannazione, senza intasare l'entrata.
Mi guardo in giro, non trovando i capelli mossi di Harry, così decido di andare fuori per aspettarlo- e risparmiandomi una litigata con la vecchia signora che ha deciso di sostare il suo carrellino e sé stessa in mezzo al locale. Il caldo del bar mi lascia subito e, quasi malinconicamente, avvolgo le braccia intorno al mio petto quando sono fuori.
Una macchina parcheggia davanti a me appena sono di nuovo sulla via, ed io cerco di non fissarla troppo. Non vorrei mai che la persona che esce dalla vettura pensi che io la stessi osservando. Mi volto leggermente, rivolgendo anche il busto verso l'inizio della via, cercando con lo sguardo un distributore di sigarette. Al momento ne avrei veramente bisogno, e spero davvero che ce ne sia uno a portata di mano. Non ho voglia di andare dentro un tabacchi: anche quello sarà pieno di persone.
Il rombo della macchina cessa ed una portiera viene sbattuta. Cerco di non guardare la persona, concentrandomi verso alcune persone che stanno uscendo dal locale. Spero solo che alcuni posti a sedere si siano liberati, se no dovremo camminare per tutta Londra in cerca di un bar meno pieno. Ma la vedo dura, dato che sono le nove di mattina ed è semplicemente matematico che tutti vogliano fare colazione a quest'ora- se hanno diponibilità.
"Fai finta di non conoscermi?" La sua voce riecheggia per quasi tutta la via, facendomi sobbalzare. Mi giro completamente, trovandomi Harry davanti. Si sfila gli occhiali da sole, sorridendomi maliziosamente ed infilandoli nello scollo della camicia aperta.
Scuoto la testa, imbarazzata. "Non sapevo che avessi un'altra macchina" La indico, sorridendogli a mia volta. Cerco di sembrare meno goffa di quanto non possa già sembrare, ed a lui sembra quasi piacere il mio modo di essere impacciata. Il mio modo momentaneo di esserlo.
"E quindi.." Si avvicina a me, abbassando leggermente il tono di voce. "Se avessi avuto l'altra macchina, mi avresti calcolato?" Sussurra le ultime parole, posizionandosi a due centimetri da me ed intensifica il suo sguardo nei miei occhi. Per mezzo secondo, sento quasi come se il mio cuore avesse smesso di battere, dato la vivacità che colora i suoi occhi verdi questa mattina.
"Non ti avrei calcolato comunque" Faccio spallucce, rendendomi conto che adesso- in questa situazione- sono io la stronza, non lui.
Sbuffa una risata, nascondendo le mani dentro il suo cappotto aperto. "Non mi hai implorato di accompagnarti da un paese all'altro?" Incrocia le braccia al petto, girando leggermente la testa ed aspettando una mia risposta che non tarda di certo ad arrivare.
"Cosa?" Quasi urlo alla sua accusa. "Tu ti sei offerto di accompagnarmi, e non dire il contrario" Spingo giocosamente un dito contro il suo petto, guadagnandomi la sua resa con le mani.
"Vogliamo entrare?" Fa un cenno con il capo verso il bar, ma io scuoto la testa quasi immediatamente.
"Non si riesce nemmeno ad entrare" Spiego, avvicinandomi alle vetrate per capire se c'è ancora tanta gente dentro. Il riflesso del sole contro il vetro non aiuta molto, ma la porta viene aperta da due ragazzi che stanno uscendo- mostrandoci che è ancora chiaramente impossibile poter prendere un caffè.
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Autostop • H.S.
Fanfiction"Da che cosa stai scappando?" "Dalla mia vita" ** Un viaggio programmato, un evento inaspettato. Questa e' la storia di Scarlett Hill, e del suo viaggio verso Dublino. Chi l'accompagnera' verso quest'avventura? [Completata]