Autostop • H.S.

Capitolo 24

Scarlett's Pov

Scivolare di nuovo dentro quei tacchi neri, che ormai avevo messo da parte quando il mio lavoro di commercicialista e' andato a farsi fottere, e' una sensazione quasi malinconica. Con questi tacchi ho attraversato i corridoi coperti dalla moquette sporca, con quei tacchi avrei voluto uccidere qualche cliente- tirandogli contro la scarpa.

Questa sera sono piu' agitata del solito, perche' so che sta sera voglio di piu'. Ma non nel senso fisico, a quello forse riesco a resistere. Io voglio conoscere quel ragazzo di nome Harry, voglio sapere che cosa gli ronza accanto. Mi sono trattenuta abbastanza, non rinfacciandogli il fatto che io so che lui era a Dublino per risolvere qualche cosa con la legge. E non so se sta sera riusciro' a tenere chiusa la bocca.

Sistemo il vestito blu suoi miei fianchi, specchiandomi per la millesima volta. Non sono molto sicura di questa scelta, ma tanto vale. Non so che altro potrei mettermi, e di certo Phoebe non e' qui con me a farmi da stilista personale- come invece prima faceva. Sinceramente, mi manca troppo. Avere la sua presenza, quasi soffocante, in casa- riusciva a distrarmi da me stessa. Adesso, se non sono a lavoro, mi torturo con domande esistenziali che non avranno mai risposta. 

Prendo un bel respiro, girandomi ed infilandomi il mio cappotto nero. Sono stressata, stanca ed emozionata allo stesso tempo. Sono felice di uscire seriamente con Harry- quella volta a Dublino non era niente. Adesso le cose si fanno piu' intense, dato che tra di noi c'e'.. una sorta di rapporto. Insomma, ci baciamo e cerchiamo contatti fisici, quindi abbiamo un a sottospecie di rapporto di attrazione malata.

Il mio telefono squilla, ed io mi dirigo verso le coperte del letto per recuperarlo. Ricordi di questa mattina mi si impastano tra i capelli spettinati, facendomi sorridere come un'idiota. Sblocco il telefono, scuotendo la testa per cercare di scacciare i pensieri poco casti che si stanno propagando nella mia mente.

Da Harry, 8.22 p.m. :

Sono qui fuori

Annuisco quasi a me stessa, afferrando la borsa e mettendomi il capello nero di lana. Proprio questa sera ho i capelli improponibili: nemmeno chili di balsamo, piastra ed altro sono riusciti a domarli. Nascondo i miei ciuffi rossicci sotto il capello, uscendo dal cottage e chiudendo la porta dietro di me. La macchina di Harry e' accostata appena fuori dal cancello, ed io mi afretto sulla ghiaia per arrivare il prima possibile da lui.

Molto galentemente, lui esce dalla sua macchina e viene ad aprire il cancello per me- con il suo telecomando.

"Non pensavo fossi un gentiluomo" Lo derido, uscendo dal cancello e fermandomi a un metro di distanza da lui.

Lui ridacchia, allungando una mano verso di me per invitarmi a seguirlo. "Nemmeno io" Risponde, afferrandomi la mano e portando le sue labbra contro la mia tempia- coperta dal cappello nero. "Ho una sorpresa per te" Sussurra, lasciandomi senza fiato quando tira il mio braccio verso di lui e mi conduce fino alla macchina.

"Che cosa?" Apro la portiera, cercando di salire il piu' decoratamente possibile- fallendo miseramente. 

Lui scuote la testa, sorridendo sommessamente, e chiude il mio sportello. Lo mando a quel paese ad alta voce, scuotendo la testa divertita, quando lui sale in macchina ed accende il motore della macchina. "Guarda che ti ho sentita" Mi informa, accendendo il riscaldamento.

Alzo gli occhi al cielo, arrossendo leggermente. "Buon per te" Faccio spallucce, allacciandomi la cintura e trovandomi le sue iridi verdi ancora puntate su di me. Ci guardiamo per pochi istanti, prima che lui si avvicini a me pericolosamente. Considerando il fatto che la mia voglia di baciarlo e' stata repressa per tutto il giorno e siamo ancora fuori da casa mia, so che se le nostre labbra si incontrassero forse non andremmo mai da nessuna parte. "Harry, sta per piovere ed io non voglio trovarmi nel traffico di Londra" Mormoro, sentendo di avere il controllo della situazione in mano.