Capitolo 16

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Non sai mai che cosa ti può accadere. Ad un evento orrendo, si sussegue un evento fantastico, e subito dopo tutto ricomincia ad essere schifoso. Non ho mai creduto nel destino, o in qualsiasi altra cosa commercializzata all'estremo, ma credo proprio che il karma mi abbia puntato il dito contro- rovinandomi la vita.

Credo che sia stata tutta colpa di quel viaggio, se non l'avessi fatto le cose sarebbero andate benissimo. Non avrei incontrato Harry dal benzinaio e non mi sarei fatta portare fino a Dublino; non avrei perso tempo a godermi quella città magnifica; e mia sorella non si sarebbe fatta male. Per non parlare del fatto che, ora, sono senza un lavoro.

La solitudine e l'incomprensione mi stanno comprimendo i timpani, lasciandomi a letto tutto il giorno. Ho controllato qualche volta Phoebe, ma lei sta bene. Le ho detto che cosa è successo, e lei ha solamente annuito. Sa come sono fatta, non voglio farmi compatire da nessuno. Così ho eliminato il mio telefono, spegnendolo e nascondendolo nel cassetto del mio comodino.

Quando ho riaccompagnato Harry a casa, ieri, non ci siamo salutati nei modi più belli. Ha visto la mia frustrazione e la mia tristezza dipinte in viso, ma non ha detto niente. O meglio, quando ha cercato di chiedermi cosa fosse successo, gli ho ringhiato contro. Mi dispiace di averlo trattato così, ma devo ancora pensare alla sua proposta. Devo ancora parlarne con Phoebe..

**

"Scarlett, è una settimana che sei in quel letto a piangere. Odio vederti così, lo sai" Mormora mia sorella, appoggiata sullo stipite della mia porta.

Annuisco semplicemente, stringendomi di più nel mio piumone. "Come farai?" Le chiedo, reprimendo le lacrime.

"Troveremo una soluzione" Sospira, abbattuta. "Ma restare a letto per sette giorni, rifiutando qualsiasi contatto con il mondo esterno, non mi sembra l'inizio giusto" Mi stuzzica, prendendo i lembi del piumone e strappandomelo via. Subito vengo colpita dal freddo della stanza, ma non mi muovo di un centimetro per coprirmi.

"Come farai ad andare al college? Come pagheremo tutto quello che ci serve?" Sospiro per la millesima volta. L'idea di fare le valigie e scappare da Harry continua a frullarmi nella testa, ma so che rimarrei terribilmente ferita. Non da lui, ma da me stessa.

"Ci troveremo un lavoro. Siamo giovani, e tu sei bravissima in tutto. Chi non vorrà averti come dipendente?" Si avvicina al mio letto, sedendosi affianco a me. Lei non deve lavorare, adesso deve finire gli studi. Sta studiando come una matta per prendere il massimo dei voti, e non voglio toglierle l'occasione di avverare i suoi desideri.

"Io.." Balbetto, cercando di trovare un modo per dirglielo. "Harry mi ha chiesto di andare a lavorare per lui. Ci darebbe una casa in centro, vicino alla tua scuola" Dico tutto d'un fiato, tenendo gli occhi sul soffitto- come d'altronde sto facendo da una settimana.

"Ma è fantastico!" Esclama lei, sobbalzando leggermente dal letto.

"Phoebe, non so se accettare.." Dico sincera, mettendomi seduta e guardandola in faccia. Il luccichio dei suoi occhi si spegne leggermente, ed il suo sorriso svanisce. "Sarebbe fantastico, lo so, ma.. non so che lavoro fa Harry, non so che lavoro farebbe fare a me, non so se sono capace di tener testa a tutto questo stress. Lui.. Lui vuole pagarti il college, darci una casa e darmi un lavoro. Ma se dopo tutto questo volesse qualcosa in cambio? E' ovvio che io non gli lascerò pagare tutto, ma quando tu finirai il college? Dove andremo? Ci vorrà ancora? E in più non sopporto l'idea di dover lavorare per lui.. Io so che.. potrei affezionarmi troppo- e sai come sono fatta"

"Hai ragione" Annuisce lei, accoccolandosi sulla mia spalla.

"Siamo sole, Phoebe. Io.. voglio darti tutto, dico davvero. Ma i soldi sono un problema per noi" Sbuffo.

Autostop • H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora