Epilogo

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Il trillare della sveglia mi fa alzare in modo.. bizzarro. Il mio corpo si catapulta giù dal letto, in cerca di un paio di ciabatte per coprire i miei piedi nudi.
Velocemente, prendo la sveglia in mano e la spengo. Odio quel fottuto suono, non resisterò ancora una mattina con quel trillo fastidioso.

Trovo facilmente le mie ciabatte e mi dirigo verso la cucina. Il cottage è messo piuttosto bene, il giardino è ben curato ed è tutto pronto. Tranne me.
Il caffè caldo finisce dentro la mia tazza bianca, cominciando a fumare a causa della temperatura alza del liquido scuro. Guardo l'orologio appeso al muro e capisco che ho solamente un'ora per prepararmi.

Bevo tranquillamente il caffè e mi permetto anche di mangiare qualche biscotto- a chi importa la prova costume. Mi dirigo in bagno, accendendo l'acqua calda e sciogliendo i miei capelli rossicci. Districo con le dita i nodi che si sono formati durante la notte, anche se non sono molti.

Puntualmente, quando l'estate bussa alla porta, le lentiggini si fanno spazio sul mio viso. Anche se a Londra l'estate non sia tra le più calde, un'alzamento di temperatura ce l'abbiamo anche noi. Forse.

Mi lavo velocemente, facendo attenzione e non tagliarmi mentre passo il rasoio sulle mie gambe. Dopo pochi minuti, esco dalla doccia e mi asciugo con l'asciugamano bianco che avevo appoggiato sul lavandino poco prima. Tampono i miei capelli bagnati, accendendo l'asciugacapelli.

Anche se leggermente mossi, decido di tenere i capelli sciolti- lungo le spalle. Mi vesto, indossando un paio di jeans chiari ed una maglietta bianca. Passo un po' di mascara sulle mie ciglia, e decido di non mettere alcun fondotinta. Se dove stiamo andando il sole c'è, di certo non voglio perdermi l'occasione di abbronzarmi per bene.

Raggiungo la porta, uscendo dal cottage e chiudendo la porta dietro di me. Le valigie sono caricate in macchina- ancora da ieri sera- e tutto è pronto.

Adesso comincerò a vivere.

Adesso comincerò una nuova vita.

**

"Posso aprire gli occhi?" Mi lamento, mugolando sul posto. Mi ha messo una maledetta bandana nera sugli occhi, così da non farmi vedere niente.

Non siamo da tanto in viaggio, e qualcosa mi dice che tra poco ci fermeremo. "Puoi stare zitta?" Mi deride lui, ridendo leggermente.

Sbuffo sonoramente, incrociando le braccia al petto. La macchina si ferma di colpo, facendomi sobbalzare sul sedile. "Ma che?" Chiedo, portando le dita sulla bandana per alzarla.

"No! Non rovinare tutto!" Mi rimprovera, lasciando un bacio veloce sulle mie labbra socchiuse. "Ora.." Mormora, slacciando la mia cintura ed avvicinandosi ancora di più a me. "Mettiti queste e non lasciare mai la mia mano"

Un paio di.. cuffie finiscono tra le mie mani. Senza fare tante domande, annuisco e me le metto. La musica parte ad un volume molto alto, ma ancora nel limite della normale sopportazione.

La mia portiera viene aperta non appena quella dal lato del guidatore viene sbattuta- facendo oscillare leggermente la macchina. Le sue mani mi afferrano delicatamente, facendomi alzare.

Non capisco veramente niente, solo la musica dei Muse mi fa compagnia. Le sue mani si spostano dalle mie sui miei fianchi, guidandomi verso un luogo che non conosco.

Dopo alcuni minuti di camminata, ci fermiamo di scatto. Il mio corpo viene girato nella sua direzione, mentre le cuffie vengono rimosse dalle mie orecchie. Un forte brusio sostituisce la musica e la voglia di poter aprire gli occhi non fa altro che ronzarmi in testa.
Le sue labbra incontrano le mie, calde e passionali come sempre. I nostri corpi si uniscono, ancora una volta, in un bacio mozzafiato.

"Mi ami?" Mi chiede all'orecchio, accarezzando i miei capelli.

"Si che ti amo, Harry" Rispondo, cercando alla cieca di nuovo le sue labbra. Le trovo solo per un piccolo ed innocente bacio.

"Ti fidi di me?"

Strizzo gli occhi da sotto la bandana, annuendo velocemente. "Allora seguimi" Dice lui, togliendomi la bandana dagli occhi.

Un immenso aeroporto, le nostre valigie esattamente accanto a noi. Mi giro un attimo e noto un cartello enorme "Madrid"

"Madrid?" Urlo, saltando ed allacciando le gambe intorno al suo bacino. "Si, si e si!"

E ve lo posso assicurare, Madrid è stata la miglior cosa. Viaggiare insieme a lui, stare con lui, visitare posti magnifici.. mi ha cambiata. Non sono più quella Scarlett di una volta, perché Harry mi ha cambiata. Mi ha migliorata, mi ha fatto capire che cosa significa amare.

E vi auguro con tutto il cuore di trovare una persona come lui, perché i ragazzi che mettono prima del loro ego te, ti amano davvero.

Autostop • H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora