Ho sempre desiderato visitare ogni angolo di un hotel, potendo finalmente infilarmi nelle stanze chiuse a chiave. È bello poter passeggiare, durante la mia pausa, nei corridoi infiniti di questo hotel. Il silenzio e la pace che regna qui dentro è qualcosa di calmante. Anche il posto alla reception non è male, a parte quando ci sono alcuni clienti che cominciano a sbraitare come delle iene se trovano un capello sulla moquette chiara.
Stare dietro quel tavolo per due settimane mi ha rilassata completamente, ma ho notato la distanza che si è creata tra me ed Harry. Lui se ne sta nel suo ufficio, mentre io rispondo alle telefonate e cerco di essere cordiale con tutti. Non abbiamo potuto passare nemmeno mezzo secondo insieme; in più è partito da quattro giorni per andare a sistemare delle cose all'estero. Ha detto che ci sono stati dei problemi, e mi sono offerta anche di aiutarlo, ma lui ha scosso la testa- lasciandomi un bacio sulla fronte per poi uscire dalla porta.
Non lo vedo e non lo sento dall'ora, è come se si fosse volatilizzato nel completo e nero nulla. Io, invece, sono rimasta in questo hotel a godermi la pace. Non ho fatto amicizia con i miei colleghi, ma d'altronde non ero nemmeno molto simpatica ai miei vecchi collaboratori- eccetto alcuni.
Stacco il turno alle dieci spaccate di sera, facendo cenno all'uomo seduto accanto a me- di nome Henry- indicando l'orologio.
"Faccio io" Sorride, stiracchiandosi la schiena e sedendosi sulla sedia occupata poco prima da me, mantenendo il sorriso mentre controlla il computer.
"A domani" Mormoro, recuperando la borsa da sotto il tavolo e infilandomi il cappotto. Esco velocemente dall'edificio, decisa a mangiarmi un bel panino con il prosciutto e bramando un bagno nella doccia della mia nuova casa.
Appena esco, il vento mi accoglie bruscamente- facendomi quasi alzare gli occhi dall'irritazione. Cammino verso il parcheggio in cui ho abbandonato la macchina, accendendomi velocemente una sigaretta ed analizzando la zona. Come ho potuto apprendere in queste settimane, il Blaze è pieno di gente- adolescenti si spingono per entrare dentro il locale.
Cerco di ignorare la confusione che producono e la voglia irrefrenabile che avrei di scatenarmi a ritmo di musica, così faccio un altro tiro dalla mia sigaretta- lento e deciso. Rallento i miei passi, invidiando quei ragazzi in fila per entrare. Anche io avrei voluto andare in discoteca, quando appena arrivavo alla soglia dei diciassette anni, ma Phoebe era in piena crisi adolescenziale- presa dal primo ciclo e dalla depressione post-abbandono che entrambe abbiamo subito. Insomma, siamo sempre state delle sfigate. Ma lei ha avuto la possibilità di divertirsi, ed io non potrei essere più felice per lei.
I miei occhi si muovono veloci tra la folla, sperando quasi di trovare la testa riccioluta che non vedo da giorni. La sua mancanza è quasi insopportabile, dato che almeno qualche volta passava a chiedermi se tutto andava bene e magari mi bloccava al muro, vicino allo sgabuzzino, per rubarmi un bacio e scappare via.
Ma le mie speranze si sfracellano, fino a quando non noto due occhi brillanti fissarmi. Faccio un altro tiro dalla mia sigaretta, fermandomi sui miei stessi passi per fissare quegli occhi marroni. E, quando il fumo viene portato via da davanti i miei occhi, riconosco Payne in coda. Alza la mano in segno di saluto, ed io mi affretto a fargli un cenno del capo. Si gira un attimo, ed io potrei benissimo camminare verso la mia macchina e sfrecciare via come se non fosse successo niente, ma mi perdo ad osservare i suoi movimenti. Con uno strattone, porta accanto a sé altre due persone. Incontro due paia di occhi azzurri, e quasi rimango sconvolta quando noto la chioma bionda.
Rimango immobile, con il filtro della sigaretta che brucia tra le mie dita. Che cosa ci fa lui qui? Come fa a conoscerli?
Senza che io possa rendermene, si incamminano verso di me. I due ragazzi mori mi sorridono amabilmente, mentre il biondo sembra quasi imbarazzato dalla mia presenza. Butto a terra la sigaretta, incrociando le braccia al petto e sforzando un sorriso.
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Autostop • H.S.
Fanfiction"Da che cosa stai scappando?" "Dalla mia vita" ** Un viaggio programmato, un evento inaspettato. Questa e' la storia di Scarlett Hill, e del suo viaggio verso Dublino. Chi l'accompagnera' verso quest'avventura? [Completata]