Liv arrivò nell'anticamera della sala operatoria un po' in ritardo rispetto all'inizio dell'intervento, leggermente trafelata e con il fiato corto. Louis voltò un istante gli occhi quando Liv entrò, ma, riportandoli subito su ciò che Harry stava facendo, indicò alla donna la sedia e il distributore di acqua. Non fu un inizio ottimo, ma perlomeno non cominciarono subito sul piede di guerra, come avevano invece fatto la volta precedente.
"A che punto siamo?" Domandò Liv, subito dopo essersi ripresa. Louis alzò le spalle, scribacchiando qualcosa di illeggibile sulla cartella che aveva davanti. Le dava sui nervi l'esasperante comportamento del fisioterapista, avrebbe quasi preferito condividere il piccolo spazio in cui era con chiunque, forse perfino un maniaco omicida, piuttosto che con lui.
"Hanno cominciato qualche minuto fa, Casey era nervosissima, hanno dovuto farle l'anestesia totale un'altra volta" Raccontò, suonando forse più sorpreso da quel fatto di quanto lo fosse davvero.
"Pensavi che sarebbe stata felice di andare sotto i ferri una seconda volta senza la garanzia di poter tornare come prima?" Chiese Liv, alzando un sopracciglio, mentre anche il suo sguardo era ostinatamente fissato sulle mani del chirurgo nella sala.
"No, per niente, ma comunque tornerà come prima. Basta crederci"
"Basta crederci puoi dirlo a lei, non a me Tomlinson. Pensare che proprio pochi giorni prima avevamo parlato di come avremmo potuto fare per andare in Giappone, e adesso..." Sospirò Liv, facendo voltare Louis verso di lei; aveva un'espressione curiosa sul volto, come volesse dirle o chiederle qualcosa ma non ne avesse il coraggio. Ma fu questione di un istante, poi quell'espressione sparì.
"Guarda che la rimettiamo in sesto sul serio – annuì a se stesso, poi continuò – come avrebbe dovuto andare la serata? Quella dell'incidente intendo"
Lo disse per distogliere l'attenzione dal futuro incerto di Casey, Louis, ma anche per pura curiosità. Liv sospirò ancora.
"Se io fossi stata in orario, sarei passata a prenderla, saremmo andate a casa, poi probabilmente avremmo deciso di ordinare due pizze e guardarci un film. Ma io da stupida ho ritardato e così Casey si è ritrovata a passare la notte sotto i ferri" Spiegò la donna, sentendo chiaramente lo sbuffare del fisioterapista al suo fianco. Eccola, si stava prendendo di nuovo la colpa per l'incidente.
"Non è da stupida. Da stupida è sentirsi in colpa per un incidente che non hai causato tu, e anche da egoista, secondo me"
"Scusami?"
"Sì, è da stupida e da egoista. Chi sei tu per poter pensare che il mondo giri in un certo modo solo per le tue scelte? L'autista della macchina ha scelto di non fermarsi, ed è stata Casey a scegliere di attraversare in quel momento"
Liv si voltò verso Louis con uno scatto.
"Ma che diavolo stai dicendo?! Sarebbe colpa di Casey adesso perché ha attraversato la strada con il verde?" Chiese concitata, alzando la voce e serrando i pugni.
"Assolutamente no! Sto solo dicendo che non puoi sentirti in colpa per una cosa su cui non avevi nessun potere, sveglia! Come medico dovresti essere in grado di distinguere facilmente tra le cose che puoi o non puoi sistemare" Alzò leggermente la voce anche Louis, preso dalla discussione.
"E tu invece come terapista dovresti essere in grado di essere cortese e usare un po' di tatto quando parli con le persone, ma guarda un po', non è così!" Ribatté Liv, ancora più irritata dai modi bruschi dell'uomo davanti a lei. Era proprio insopportabile.
Louis fu sul punto di replicare ancora una volta, ma la discussione fu interrotta dall'apertura della porta che conduceva alla sala operatoria, da cui spuntò uno degli assistenti di Harry, inviato dal chirurgo stesso.
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The Cure - Harry Styles & Louis Tomlinson
FanfictionCasey, promessa del judo inglese, si sta preparando a raggiungere uno dei traguardi più importanti della sua vita. Olivia, chirurgo pediatrico, ha una vita intensa, divisa tra il lavoro che tanto ama ed i rapporti extra professionali con un altro me...