Food for Thought

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"Andate avanti per molto?" Domandò Louis, abbassando gli occhi sul suo polso per guardare un orologio inesistente. Reese si distanziò leggermente dalla dottoressa, giusto per rispondergli.

"E chi ti costringe a rimanere Tomlinson?"

"Coglione – borbottò Louis senza che i due lo sentissero, poi alzò la voce – sbrigatela con Harry per il ragazzo, io me ne vado, prima di vomitare la colazione"

L'espressione schifata sul viso di Louis non scemò tanto facilmente, dato che la scenetta che gli si era parata davanti agli occhi l'aveva davvero rivoltato. Non era tanto il fatto che la Blake baciasse Reese il problema, insomma, anche Casey gli aveva detto che avevano una specie di relazione, e a lui non interessava... Era proprio come si erano sviluppate le cose, come la Blake aveva, per l'ennesima volta, dubitato delle sue capacità, e come, senza pensarci due volte, avesse infilato la lingua in bocca a Reese – e al pensiero Louis rabbrividì nuovamente di disprezzo – come se lui non fosse davanti a loro. Tra l'altro, Louis ne era sicuro, l'aveva fatto soltanto per ripicca, perché non aveva altre risposte a quello che Louis le aveva detto. Eppure lui era stato soltanto sincero, non capiva come chiunque potesse stare con Reese e la sua brutta faccia da idiota.

Evidentemente la dottoressa Blake non doveva avere grandi gusti in fatto di uomini, pensò Louis, arricciando di nuovo il naso; ce n'erano di molto meglio nell'ospedale, e non poteva nemmeno essere il fascino del camice, dato che Reese lo portava come se fosse la tunica di un sacerdote. Non che lui ne sapesse molto, di gusti femminili, ma quel Reese non gli sembrava nulla di che, soprattutto vedendo che anche Casey la pensava allo stesso modo. Harry avrebbe avuto molte più possibilità di successo di Reese, anche in materia di apparenze. Diavolo, perfino lui stesso avrebbe dovuto avere molto più successo di Reese, che sembrava un primitivo che per la prima volta metteva abiti moderni.

Che cazzo sto pensando. Si auto rimproverò, scuotendo la testa per scacciare quei pensieri, o meglio, chiuderli nei meandri più nascosti della sua mente e, possibilmente, non averne mai più a che fare. La Blake poteva fare quello che voleva, e farsi chi voleva. Tanto se anche fosse stata più interessata a lui che a Reese... Lei non era per niente il suo tipo, e Louis non la sapeva sopportare per più di due minuti. Era saccente e generalmente antipatica.

E poi, in ogni caso, Louis preferiva le bionde. Con quell'ultimo pensiero in testa, aprì la porta del suo studio, sorridendo a un'infermiera che lo stava fissando; probabilmente, realizzò Louis, era perché da diversi minuti sembrava guardare la sua porta con grande interesse.

Il giorno dopo, per motivi a lui stesso oscuri, Louis non era ancora riuscito a sbollire a rabbia. Probabilmente aveva solo bisogno di sfogarsi con qualcuno, esprimere i suoi pensieri al riguardo con qualcuno che lo capisse e poi chiudere per sempre quella faccenda. Evitò accuratamente di parlarne con Harry, quando lo vide quel mattino, non era proprio la persona giusta con cui confidarsi in quel momento, ne avrebbe sicuramente approfittato per girare la cosa a suo favore e prendersi gioco di Louis, una volta tanto.

"Buongiorno dottore!" Lo salutò allegra Casey, entrando nel suo studio alcuni minuti dopo.

"Casey?" Domandò incerto, venendo bruscamente distolto dai suoi pensieri.

"Abbiamo una sessione, stamattina, no?" Gli ricordò lei, ora più titubante.

Louis scosse un attimo la testa, chiudendo gli occhi per riprendersi, poi controllò il piccolo calendario che teneva sulla scrivania, trovando conferma a ciò che aveva detto Casey.

"Sì, hai ragione, scusami – Annuì, per poi alzarsi e raggiungerla – Iniziamo"

"Louis, ma stai bene?" Si preoccupò la ragazza, non le sfuggiva proprio niente.

The Cure - Harry Styles & Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora