Harry bussò alla porta dello studio di Louis, preparando un'espressione il più gentile possibile. Doveva convincere Louis a tornare dalla temibile dottoressa Blake, e non sarebbe stato un compito semplice, al contrario.
Fu accolto da un Louis immerso nelle carte e cartelle: alzò a malapena lo sguardo, poi lo riportò su un resoconto di sessione.
"Da quando lavoriamo assieme, non ti ho mai visto così indaffarato" Scherzò Harry, ricevendo in risposta una sbuffata.
"Non abbiamo neanche mai avuto in cura un'atleta olimpica... I rappresentanti vogliono i resoconti completi dei suoi progressi" Si spiegò l'amico, involontariamente entrando nel tema che anche a Harry andava a genio.
"Davvero? Pensavo che l'unica a volere il resoconto fosse la dottoressa Blake..." Insinuò, vago, guardandosi attorno per l'ufficio. Lo sguardo di Louis si alzò improvvisamente al nominare la dottoressa, facendosi sospettoso. Aveva forse già capito dove Harry voleva andare a parare?
"No" Rispose Louis senza nemmeno avere bisogno che Harry formulasse la domanda, poi ritornò alle sue carte.
"Ma se non sai neanche cosa ti voglio chiedere!"
"No, non vado dalla dottoressa Blake a parlarle della condizione di Casey, può sicuramente vedere anche lei come sta progredendo la gamba. Vacci tu se vuoi"
Bam! centrato in pieno.
"Io non ci posso andare, e poi la segui tu Casey, non io!" Insistette Harry, e fu convinto di sentire le sue stesse unghie scivolare sugli specchi.
Non avrebbe funzionato, se lo sentiva, Louis era deciso a non demordere quella volta. Come biasimarlo poi, dopo il loro ultimo incontro. Doveva trovare una strategia alternativa.
"Neanche se mi paghi profumatamente. E non raccontare balle, lo so che tu Casey la vedi quasi più di quello che faccio io" Louis ripose il foglio su cui aveva appena posto la firma, poi chiuse la cartella e rialzò gli occhi sul collega.
"Okay, facciamo così: vai alla fine del tuo turno e poi ti offro una birra. Due birre e un panino. Ti offro la cena" Propose Harry, speranzoso, ma uno sguardo al capo che negava, quasi gli fece perdere il piccolo barlume.
"Oh e va bene, se vuoi vengo anche io, così magari mantenete la pace e non vi scannate. A fine turno dovrei avere dieci minuti" Si arrese, intuendo che la sua ultima spiaggia era comunque un'ottima idea.
"E non puoi andarci tu e basta?" Domandò scocciato Louis, alzando gli occhi al cielo. Non aveva nessuna intenzione di rimettere piede in pediatria.
"Sei tu il fisioterapista Louis, io vengo solo a darti supporto. Come se la dottoressa fosse così terribile poi"
Louis si lasciò sfuggire un verso schifato, scuotendo la testa energicamente, al che Harry alzò le mani in segno di resa.
"Fai quello che vuoi Louis, ma sai qual è la cosa giusta da fare"
"Ah ed eccolo a farmi sentire in colpa. Ci vediamo fuori dall'edificio alle 6:20, non fare tardi, se no me ne vado a casa" Decretò, alzando gli occhi al cielo ed evitando l'espressione trionfante di Harry, che l'aveva spuntata anche quella volta.
"Anche se sono ancora convinto che dovresti andarci tu e basta, a meno che la dottoressa non ti faccia così tanta paura"
"Harry, sei un amico, ma vaffanculo"
Liv non avrebbe dovuto andare a lavorare quel giorno. Se lo sentiva nelle vene, che qualcosa non quadrava. Eppure nulla fino a quel momento sembrava andare per il verso sbagliato. Che fosse solo una sensazione, la sua? Forse dovuta alla notte quasi insonne.
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The Cure - Harry Styles & Louis Tomlinson
FanfictionCasey, promessa del judo inglese, si sta preparando a raggiungere uno dei traguardi più importanti della sua vita. Olivia, chirurgo pediatrico, ha una vita intensa, divisa tra il lavoro che tanto ama ed i rapporti extra professionali con un altro me...