The Tricks

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Camminavano velocemente, seppure Liv si preoccupasse, al contrario della diretta interessata a quanto pareva, della doppia frattura in via di guarigione di Casey. L'ortopedia era a pochi passi ancora, e Casey non aveva mai smesso, nel tragitto, di tentare di dissuadere Liv dall'andare, senza successo alcuno. Entrarono nell'edificio, poi Liv spinse Casey nell'ascensore, seppure dovessero salire un solo piano.

Louis salutò amichevolmente la sua paziente non appena la vide sulla porta, facendo mente locale per capire se si fosse dimenticato qualche appuntamento, poi sullo stipite vide un'accigliata dottoressa Blake. Sudò freddo: che Casey avesse spifferato qualcosa di quello che lui aveva sentito e ora la Blake fosse venuta per rimproverarlo di aver fatto il guardone? In effetti l'espressione colpevole di Casey poteva benissimo dare la riprova alle sue supposizioni.

"Qual buon vento?" Domandò tentando di dissimulare il nervosismo, mentre la dottoressa davanti a lui incrociava le braccia e accigliava, se possibile, ancora di più il viso. Lo fissò un istante prima di parlare, istante in cui Louis fu certo di sentire il fulmine colpirlo in piena faccia. Aveva gli occhi di un verde più caldo di quelli di Harry, ma sembravano anche molto più cattivi, rispetto a quelli dell'amico.

"E me lo chiedi anche? Vuoi sapere dove ho visto Casey poco fa?" Replicò secca, accennando alla paziente di Louis, che tentava di zittire l'amica con lo sguardo.

"Dovrei saperlo, e soprattutto, dovrebbe interessarmi?"

"Forse sì, dato che la tua paziente stava correndo, perché tu le hai dato il permesso!" Lo accusò, puntando il dito indice verso Louis e provocando una certa confusione in lui. Lui non aveva permesso proprio niente del genere. Casey intanto, forse sperando di diventare invisibile, si guardava le scarpe con rinnovato interesse. Era sbalordito, Louis.

"Ma come correndo?"

"Sì, sai, quell'azione in cui si mettono i piedi uno davanti all'altro, più velocemente rispetto alla camminata – Gli spiegò la Blake con aria di superiorità – non ti pare un po' troppo presto per farla correre? Proprio non capisci l'importanza di una perfetta guarigione!"

La dottoressa non alzò la voce, ma nella durezza del suo tono Louis poteva quasi sentirla diversi decibel più alta. Cosa le faceva pensare che fosse stato lui a dire a Casey che poteva correre? Tentò comunque di mantenere la calma; in fin dei conti, arrabbiarsi quanto o più della dottoressa non sarebbe servito a niente, così si prese il suo tempo, tolse gli occhiali, sistemò alcune carte, poi si rivolse a Casey.

"È vero che stavi correndo Casey?" Si accertò, cosa che, per qualche motivo, mandò la dottoressa su tutte le furie.

"Credi che io parli per dare aria alla bocca? Stava correndo dietro a – Liv fece una pausa, mentre Casey la implorava di tenere la bocca chiusa – a non so chi. O almeno così sembrava, ma ti pare che sia il momento?"

"Io non ho dato proprio nessun permesso dottoressa, se devi accusarmi di cose che non ho fatto possiamo anche evitare di interagire – replicò Louis, indifferente, tentando si mantenere la calma – ora, ti ringrazio di essere venuta a portarmi Casey, e ad accertarti che io stia svolgendo il mio lavoro correttamente, ma ti garantisco che il mio lavoro lo so fare, io, e so benissimo che Casey non avrebbe dovuto correre. Certo è che se è riuscita a correre senza che le facesse male, potrebbe essere più avanti del previsto con la guarigione"

Accaddero due cose contemporaneamente: la dottoressa Blake chiuse gli occhi, girò sui tacchi e uscì dallo studio, borbottando maledizioni tra sé, mentre Casey alzò gli occhi, con un sorriso a trentadue denti. Non l'aveva mai vista così felice.

"Davvero potrei guarire più in fretta di quello che pensavate?" Domandò, con gli occhi lucidi e quasi pieni di stelle. Sfortunatamente, era ora di darle una strigliata per il rischio che aveva corso.

The Cure - Harry Styles & Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora